Alluvione in 51 comuni del padovano, Agordino in ginocchio: cedono i tetti a Cortina, prosegue l’attività dell’esercito e dei volontari arrivati anche dal Trentino. Anche gli animali sono in difficoltà
>Il servizio del Tg3 nazionale (00.28.29)
(Adnkronos) – Maltempo, a Cortina i cervi si rifugiano in una stalla: cibo e cure da allevatore
Nordest – Centinaia di interventi per liberare le coperture nel Bellunese. Incubo slavine tra Arabba e Livinallongo, turisti tedeschi isolati sul Fedaia. L’emergenza neve continua a preoccupare.
Alluvioni in pianura
In provincia di Padova attualmente sono 51 i Comuni interessati dall’emergenza. Il numero di sfollati è di circa 600 persone. E, continua anche oggi la mobilitazione della Protezione civile di Padova che da giorni ha già attivato tutte le procedure di emergenza per dare supporto ai Comuni interessati che sono quelli lungo le aste fluviali del Bacchiglione e Fratta Gorzone, oltre al Roncajette e Bisatto. Le situazioni più critiche restano Battaglia, Montegrotto, Selvazzano e Bovolenta. La Sala operativa della Provincia di Padova continua a funzionare 24 ore su 24 e le varie criticità vengono seguite direttamente dalla sede di via dei Colli 178 dal personale provinciale e dai volontari.
“Come Provincia – ha spiegato la presidente Barbara Degani – abbiamo cercato di dare supporto ai Comuni con i nostri uffici e il volontariato. Solo ieri erano impegnate oltre mille persone che sono venute a dare una mano con serietà, dedizione e grande professionalità. Noi abbiamo svolto il nostro lavoro di coordinamento spostando le squadre dall’Alta padovana che era meno colpita alla Bassa, poi sono stati distribuiti oltre 50.000 sacchi non solo ai Comuni, ma anche ai cittadini che venivano direttamente nel nostro magazzino provinciale. Ringrazio davvero i volontari che ancora una volta si sono dimostrati davvero pronti e molto preparati per aiutare”.
Nel dettaglio, dal magazzino di Protezione civile della Provincia di Padova sono stati distribuiti 42.000 sacchi vuoti e 6.000 riempiti dal personale volontario. La distribuzione è stata fatta sia ai Comuni colpiti che direttamente ai cittadini di Selvazzano, Rubano e Montegrotto. Solo nella giornata di ieri i volontari che si sono mobilitati in aiuto dei vari territori colpiti sono oltre 1.100, molti dei quali stanno monitorando gli argini. A questi si aggiungono 300 volontari impiegati il 2 febbraio e altri 700 il 3 febbraio, pertanto in tre giorni hanno operato 2.100 persone. È stato impiegato anche tutto il Gruppo provinciale di volontariato della Provincia di Padova con circa 96 volontari che si sono turnati in 3 giorni nella Sala Operativa, 50 solo nella giornata di ieri. Altre 26 squadre sono state movimentate per interventi fuori distretto con in tutto 130 volontari tra Sala operativa e supporto esterno. Dal 2 al 4 febbraio le chiamate sono state 2.000.
”La situazione in questo momento è stabilizzata – ha spiegato l’assessore alla Protezione civile Mauro Fecchio – si fa fatica a utilizzare a pieno le pompe idrauliche per spostare l’acqua dalle zone allagate ai fiumi perché sono ancora in piena. Al momento il lavoro viene svolto dai tecnici delle autorità competenti tra cui in particolare il Genio Civile e i Consorzi che stanno tentando di contenere il disagio dei tanti cittadini che si sono visti allagare le case. È una situazione diversa dal 2010 in cui hanno ceduto gli argini e, in parte, il problema è stato risolto dalla Regione che li ha potenziati”.
”Questa volta abbiamo invece avuto una pioggia davvero eccezionale, molto diffusa su tutto il territorio con quasi tutti i fiumi interessati e quindi la quantità di acqua ha provocato dei problemi. È ovvio che quando i fiumi sono, come ora, ai massimi livelli storici (ricordo che abbiamo superato la piena del 2010) va in tilt anche tutto il sistema dei canali che non possono più scaricare e questo comporta gli allagamenti. La cosa importante è che tengano gli argini”, ha spiegato.
Sul fronte della viabilità provinciale, sono mobilitati tutti i cantonieri della Provincia. Le situazioni più difficili sono lungo la Sp 77 ”di Costigliola” in Comune di Rovolon dove c’è una strada franata per dissesto idrogeologico lunga circa 300 metri. In zona Colli i cantonieri provinciali (1° reparto) stanno operando lungo la Sp 47 ”Docima” dov’è stato chiuso al transito il ponte sul canale Bisatto nel Comune di Vo’ Euganeo in località Vo’ Vecchio.
Lungo la Sp 72 ”Sementina” è stato chiuso il ponte di Trambacche per l’allagamento della strada. Infine, il 3° reparto di cantonieri (zona Piovese) è operativo sulla Sp 14 (di Pontecasale) in direzione Rivella dove è stato chiuso il ponte sul Canale Bagnarolo in Comune di Pernumia. Chiuso anche il Ponte Azzurro a Bovolenta lungo la Sp 35 ”Volparo” e sono chiuse anche la Sp 9 ”del Canale di Cagnola” e 3 ”Pratiarcati” in corrispondenza dei muri di contenimento del Bacchiglione sempre a Bovolenta. È chiusa per esondazione del canale Rialto in Comune di Battaglia Terme anche la Sp 63 ”del Cataio”.
È inoltre mobilitata la Polizia provinciale di Padova a supporto delle Polizie locali per la gestione della viabilità e dei percorsi alternativi dove le strade sono allagate. Un aiuto arriva anche dai volontari delle Guardie ittico-venatorie che stanno controllando in particolare le strade arginali.