Verranno distribuiti circa 12 milioni di ramoscelli, calo dovuto alla crisi e al fatto che la festa cade di sabato
NordEst – Per la prima volta la maggioranza delle donne adulte non riceverà la mimosa che sarà comunque distribuita in circa 12 milioni di ramoscelli, con un taglio del 20 per cento rispetto allo scorso anno dovuto al segno dei tempi, alla crisi e al fatto che quest’anno la ricorrenza cade di sabato con molti uffici chiusi.
E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che il tradizionale omaggio del fiore simbolo della festa della donna donato nelle case, nei negozi, nei posti di lavoro e di svago ha anche un importante valore ambientale perché sostiene una coltivazione realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili sopratutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all’abbandono.
I ramoscelli offerti – sottolinea la Coldiretti – sono praticamente tutti di produzione nazionale, in alcuni casi identificati anche dal marchio valoriale (FAI) firmato dagli agricoltori italiani, che per la prima volta viene utilizzato nel settore florovivaistico. In provincia di Imperia in Liguria dove operano circa 1600 produttori si realizza oltre il 95 per cento della produzione nazionale che – precisa a Coldiretti – per ben il 40 per cento viene destinata all’esportazione sul mercato olandese, ma anche in quello svizzero, francese e del nord Europa. Nonostante l’andamento climatico anomalo la qualità delle piante – conclude la Coldiretti – è ottima e il prezzo all’ingrosso è stabile attorno ai 6-7 euro al chilogrammo e quindi non dovrebbero verificarsi rincari anomali nella vendita al dettaglio.