Il maltempo ha caratterizzato il fine settimana in Veneto e Friuli. La pioggia caduta molto intensamente in queste ultime ore, ha causato allagamenti su strade e zone abitate. In Trentino non si segnalano invece particolari problemi per la pioggia, se non qualche smottamento, ma non di notevole entità.
La situazione in Veneto
Preoccupazione hanno destato, nell'entroterra veneziano, le situazioni di Camponogara, Campagna Lupia e Campolongo Maggiore, già duramente colpite dalle eccezionali avversità atmosferiche del 26 settembre 2007.
All'idrovora di Lova, gli idrometri hanno rilevato un apporto di 90 millimetri di pioggia in sole 3 ore. Difficoltà si sono avute anche nel mirese per i problemi delle reti fognarie bianche a scaricare nella rete di bonifica.
120 millimetri di pioggia in 7 ore sono caduti nel padovano, in particolare nelle zone di Codevigo, Arzergrande e Cambroso, con allagamenti di alcune aree coltivate, di alcune strade e abitazioni, e con la messa in funzione di tutte le pompe di emergenza del Consorzio di Bonifica. Anche il Consorzio Dese-Sile ha azionato tutte le idrovore e dislocato prudenzialmente le attrezzature di emergenza di Mogliano Veneto. Nel Veneto orientale le idrovore sono in azione dalle prime ore di domenica. Qui si sono avuti allagamenti che hanno interessato alcune campagne e parte della viabilità, soprattutto nelle zone di San Donà, Eraclea, Ceggia e Torre di Mosto. Il Consorzio di Bonifica Basso Piave ha registrato 120 millimetri di pioggia in 24 ore, il che determina che alcune aree particolarmente depresse. Analoga situazione si è verificata a Gruaro, Teglio Veneto e Concordia Sagittaria, e nelle aree al confine con il Friuli, dove lo stato di allerta non è ancora rientrato per il timore di nuove piogge nelle prossime 48 ore
Nel Bellunese, a Cortina d'Ampezzo un albero è caduto davanti allo storico hotel Miramonti, mentre ancora il maltempo all'origine dell'incidente che si è verificato a Belluno. Quattro auto sono rimaste coinvolte in un incidente, con sei persone rimaste ferite, nei pressi di Belluno.
Anche la Marca trevigiana sott'acqua in questo fine settimana con danni ad abitazioni, fortunatamente senza feriti. A Cimadolmo un fulmine ha squarciato il tetto di una casa, la famiglia è rimasta illesa.
Nel Veneziano forti precipitazioni. Strade e case allagate in più zone, dopo sei ore di diluvio si temeva l'alluvione. La protezione civile è stata allertata in tutta la provincia e nel Veneto orientale dove si è abbattuta maggiormente la perturbazione.
Nel Padovano infine, strada del Santo in centro come una palude con acqua ovunque e gran lavoro per i pompieri impegnati a svuotare vie e scantinati sommersi. Un fulmine provoca un principio d'incendio in un albergo, mentre per lo sport sono saltate dodici partite del campionato dilettanti. Per il maltempo, sempre nel Padovano, madre e figlio sono rimasti intrappolati in auto nel sottopasso allagato.
In Trentino
I tecnici della Provincia di Trento sono stati impegnati lunedì mattina per consentire la riapertura della strada provinciale che collega San Lorenzo in Banale e Molveno, chiusa a causa di un frana fra Praso e Daone. Problemi al traffico si sono avuti anche sulla statale della Gardesana, da Cadine a Trento, a causa di due lievi tamponamenti.
Per tutto il Triveneto, le previsioni parlano di maltempo almeno fino a martedì sera. Bisognerà attendere la giornata di mercoledì per rivedere il sole.
I disagi in Friuli
I problemi maggiori sono stati segnalati nelle province di Pordenone e Udine. Le precipitazioni, secondo i rilievi dell'Osservatorio meteorologico dell'Arpa (Osmer), sono state mediamente di 30-50 millimetri a partire dalla mezzanotte del sabato.
I picchi maggiori si sono verificati a Codroipo e Udine, con 80 millimetri in meno di 12 ore, e a Tolmezzo (Udine), con 65 millimetri. Vigili del Fuoco e Protezione civile hanno ricevuto oltre un centinaio di chiamate per allagamenti in cantine e garage sotterranei, in particolare nella zona di Morsano e San Vito al Tagliamento (Pordenone). La pioggia ha causato guasti sulla linea ferroviaria Venezia-Trieste, in particolare tra le stazioni di S. Stino di Livenza e Portogruaro, con forti rallentamenti ai convogli.