Finalmente l'incubo è terminato, ma non c'è nemmeno il tempo per rientrare in Italia che infuriano le polemiche sui soccorsi. Non si dovevano fare: sbagliato e, soprattutto, contro l'etica dell'alpinismo. L'intervento in aiuto ai due italiani sul Nanga Parbat non è piaciuto affatto a Fausto De Stefani, altro italiano ad aver raggiunto tutti gli 8mila della Terra, anche se la sua conquista del Lhotse nel 1998 con Sergio Martini non è stata certificata.
Per Reinhold Messner invece, Kehrer e Nones in realta' si sono autosalvati. ''Sono felice che siano salvi e non faccio polemiche – ha ribadito -, . sono salvi, e' andato tutto bene, i due sono stati molto bravi nell'autosalvataggio, in realta' si sono autosalvati''.
Sulle polemiche ha aggiunto incvece: "Hanno comunque avuto un aiuto dall'elicottero pachistano e questa e' stata la base per poter scendere''.
La fine di un incubo
Il trentino Walter Nones e l'altoatesino Simon Kehrer, i due alpinisti rimasti bloccati da dieci giorni sulla parete Rakhiot del Nanga Parbat, raccontano la loro esperienza, con il rammarico per la morte di Karl. Il recupero è avvenuto giovedì mattina con due elicotteri pachistani. Sono arrivati al campo base, dove ha ripreso a piovere, in attesa di essere trasportati in elicottero a Kirghiz. Nones e Kehrer hanno abbracciato a lungo i soccorritori. Stanno abbastanza bene, ma sono molto provati e stanchi. Verso le 9 avevano raggiunto un pianoro ghiacciato a 5.700 metri, dopo essere scesi con gli sci dal colle dove avevano bivaccato per la notte. Ora si sta pianificando il rientro in Italia.
In Video Walter e Simon (Montagna.tv)
La conferenza stampa di Da Polenza
Guarda il Video sul rientro di Nones
Ascolta l'arrivo al campo base di di Simon Kehrer
Ascolta la voce di Walter Nones
Il percorso dei due alpinisti (Montagna.tv)
Le foto della missione di soccorso
L'amarezza per Karl Unterkircher
La cronaca del difficile rientro al campo base
Si è così conclusa la tragica spedizione nella quale ha perso la vita l'alpinista altoatesino Karl Unterkircher. Il recupero di Walter Nones e Simon Kehrer con l'elicottero, è stato nuovamente rimandato, per la bufera ad una quota di 6.600 metri. Ecco gli ultimi aggiornamenti in diretta dalla spedizione italiana.
Guarda la Videoconferenza tra Da Polenza, Gallo e Mondinelli (Montagna.tv)
I due alpinisti, mercoledì mattina, non si sono mossi dal punto in cui hanno bivaccato perché la visibilità, in quota, era pari a zero a causa della nebbia. Al campo base, però, il tempo va migliorando e le previsioni atmosferiche lasciano ben sperare per giovedì.
Il percorso di Nones e Kehrer dopo la tragedia (Montagna.org)
Mercoledì, recupero rinviato
Di prima mattina, giunge la notizia che "Walter e Simon non sono ancora partiti perché attorno alla loro tenda c'è ancora un'area di perturbazione come anticipato dalle previsioni meteorologiche. Ma la situazione sta velocemente migliorando e al campo base c'è il sole", sono queste le le parole di Maurizio Gallo, che ha ricevuto una chiamata da Walter Nones al campo base della parete Rakhiot del Nanga Parbat. Passano le ore e subito si intuisce che il recupero deve slittare ancora una volta per il maltempo.
Le ultime telefonate
Sono stanchi, ma in condizioni di assoluta emergenza stanno rientrando. Nones, fermo a 6.600 metri nel bivacco allestito martedì mattina, ha spiegato a Da Polenza i motivi per i quali la loro discesa sta proseguendo lentamente oltre che per le difficoltà dovute al meteo. Ormai i due alpinisti si trovano in quota da nove giorni e otto notti.
"Simon ha un po' di mal di testa – prosegue l'alpinista – anche se è normale in queste condizioni. Domani mattina se è bel tempo pensavamo di anticipare un po' la partenza, cercando di arrivare al pianoro a seimila metri". Propio in quella zona l'elicottero andrà loro incontro.
Ascolta Nones che parla del rientro
"Siamo sulla normale ma c'è un gran nebbione. Siamo scesi per la cresta e poi ci siamo dovuti fermare. Siamo forse a 6600 metri", ha detto al telefono Walter Nones con Agostino Da Polenza.