E' lo stesso amico Lorenzo Dellai, governatore del Trentino, a chiedere direttamente al presidente di A22 Silvano Grisenti di lasciare Via Berlino, dopo il coinvolgimento da indagato, nella maxioperazione della Procura.
Giovedì è stato sentito Fabrizio Collini, uno dei cinque arrestati, considerato l'uomo chiave di tutta l'indagine trentina. Collini però, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Secondo il Gip Adilardi, Collini "non fa mistero di avere appoggi politici per gli appalti da aggiudicare in Trentino". Nell'ordinanza che ha portato in carcere l'imprenditore sono elencate una serie di opere pubbliche, che, secondo la Procura, avrebbero dovuto essere aggiudicate alla Collini spa, dietro promesse di compensi o di favori. Dal 2001 al 2008 è emerso peraltro che la Collini ha ricevuto il 30% degli appalti dalla Provincia, un giro di 238 milioni di euro.
In particolare Collini dovrà rispondere dei reati di corruzione e turbativa d'asta, perché avrebbe promesso 260mila euro ai vertici della società intercomunale Air per ottenere l'appalto di costruzione di una galleria idraulica a Mezzolombardo.
Analogo comportamento avrebbe tenuto Collini per poter costruire un centro sanitario denominato azienda pubblica di servizi alla persona Beato de Tschiderer.
Infine l'imprenditore avrebbe ottenuto dal presidente dell'Autobrennero, Silvano Grisenti, la promessa di un occhio di riguardo in una serie di appalti relativi alla costruzione della sede dell'A22, del casello autostradale di San Michele all'Adige e del nuovo ospedale di Trento.
Dal centrodestra arriva l'invito a Dellai a farsi da parte, mentre il candidato presidente Sergio Divina ironizza sostenendo che contro "Dellai sarebbe troppo facile vincere, ora".