Anche se non ha annunciato esplicitamente la sua uscita dal partito che ha contribuito a fondare — come molti si aspettavano, dopo la pubblicazione di un’intervista in cui ha detto che in futuro si unirà all’Udc di Pieferdinando Casini — Rutelli ha detto chiaramente che il Pd deve raddrizzare il timone verso il centro, evitando derive a sinistra che gli alienerebbero una parte consistente e decisiva dell’elettorato.
"Io penso che l’Italia stia conoscendo un cambiamento, uno spostamento politico di cui la gran parte dei cittadini non si accorge, calata com’è in un conflitto che sta snervando il Paese", ha detto l’ex ministro della Cultura del governo Prodi e attuale presidente del Copasir nel corso della presentazione del suo nuovo libro — "La svolta – Lettera a un partito mai nato" — a Milano.
"Il centrodestra è diventato destra e un centrosinistra imperniato su un Partito Democratico che ritrova le sue fondamentali ragioni di sinistra riformista, alleato con il movimento dipietrista, comportano che l’offerta politica nel nostro Paese sia cambiata da persone di buona volontà e razionalità consapevoli che c’è un altro grande rischio dinnanzi a noi: che l’Italia si divida’, ha argomentato.
Tale rischio, secondo l’ex leader della Margherita, è concretizzato dal fatto che la Lega Nord stia diventando il contraente decisivo della destra settentrionale, e che, per reazione, si potrebbe assistere in tempi brevi alla nascita del Partito del Sud.
Il debutto con Dellai e Cacciari – L’inizio di "un percorso diverso", non ancora l’annuncio di un addio. Francesco Rutelli, alla presentazione del suo libro martedì mattina a Milano, ha fatto un altro passo verso l’uscita ma non ha ancora lasciato il Pd. Anzi, l’ex leader della Margherita, che nei prossimi giorni avrà un incontro con D’Alema, ha avuto parole di apprezzamento e fiducia per il nuovo segretario eletto domenica: "È una persona seria e affidabile, dalla quale sia chiaro mi aspetto una sorpresa positiva e che spero ancora porti un messaggio di novità". I suoi giudizi su Ulivo, Quercia, Margherita e sul peso dell’alleato Di Pietro sul Pd sono però molto duri.
Il doumento di Dellai – A Milano, accanto a lui c’erano il presidente della provincia di Trento Lorenzo Dellai, al quale spetta la presentazione di un documento che mette in rete movimenti e forze politiche soprattutto del nord, ma al quale verrà dato un peso nazionale. Un primo passo verso la costruzione di "qualcosa di nuovo" che "non sarà un partitino", ma "una nuova offerta politica alternativa a un centrodestra diventato destra e un centrosinistra che rischia di restare minoranza per sempre".