NordEst

Autonomie locali, Il Governo taglia 50mila poltrone

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Il taglio – Il Ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, annuncia che il Consiglio dei Ministri, ha approvato in via definitiva il disegno di legge di riforma degli organi e delle funzioni degli enti locali, di semplificazione e razionalizzazione dell’ordinamento e la Carta delle autonomie locali, gia’ approvato in via preliminare nella seduta dello scorso 15 luglio.

‘Questa riforma -spiega il ministro Calderoli- era attesa da almeno tre legislature, ovvero dal varo della modifica del Titolo V. Con il cosiddetto Codice delle Autonomie, infatti, andiamo finalmente a definire le funzioni delle Autonomie locali, stabilendo chi fa che cosa, e ad eliminare migliaia di enti dannosi, con consistenti risparmi di spese per la macchina pubblica e un complessivo snellimento delle strutture amministrative’.

‘Si tratta -prosegue Calderoli- di un altro importante risultato ottenuto in tempi brevissimi da questo Governo, che alle chiacchiere preferisce i fatti. Con l’approvazione di questo fondamentale provvedimento, che razionalizza il mondo degli enti territoriali, proseguiamo cosi’ nel percorso riformista avviato con il via libera, avvenuto lo scorso aprile, del federalismo fiscale’.

Il disegno di legge -in attuazione del titolo V della Costituzione e in linea con l’autonomia finanziaria e tributaria prevista dal federalismo fiscale- individua in maniera puntuale e disciplina le funzioni fondamentali di Comuni, Province e Citta’ metropolitane’.

‘Razionalizza e riordina, anche al fine del contenimento della spesa pubblica e della riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni statali, gli uffici periferici dello Stato e il sistema dei controlli interni.
Prevede, inoltre -prosegue-, lo snellimento dell’apparato amministrativo locale mediante una complessiva rivisitazione dell’impianto degli enti territoriali ed una drastica riduzione che portera’ al taglio di circa 34mila tra consiglieri comunali, circoscrizionali e provinciali e di circa 15 mila assessori comunali e provinciali’. ‘In tutto – conclude il ministro Calderoli – quasi 50mila poltrone in meno’.

La privatizzazione dell’acqua – Il decreto contiene numerosi adeguamenti a direttive europee (in materia ferroviaria, di concessioni autostradali, di commercializzazione di elettrodomestici non inquinanti) tra cui la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, compresa l’acqua. Sono esclusi la distribuzione dell’energia elettrica, le gestione delle farmacie comunali e il trasporto ferroviario regionale. Per il servizio idrico viene specificato che le forme di affidamento devono avvenire nel rispetto dei principi di autonomia gestionale del soggetto gestore e di piena ed esclusiva proprieta’ pubblica delle risorse idriche’. Spetta alle istituzioni pubbliche prendere decisioni ‘in ordine alla qualita’ e prezzo del servizio’. Sara’ quindi un’Authority a fissare le tariffe, che potrebbe anche essere una branche dell’Autorita’ per l’energia.

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