Oltre 50 gli episodi contestati ai 7 anarco-insurrezionalisti colpiti dalle misure cautelari da parte della Digos di Torino, coordinata dalla Procura della Repubblica. Ai sei arrestati (3 in carcere e 3 ai domiciliari) e’ contestato il reato di associazione a delinquere dedita alla commissione di vari reati, tra i quali istigazione a delinquere, resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio o di pubblica necessita’, violenza privata, minacce, violazione di domicilio, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento.
Gli episodi contestati arrivano fino a ottobre 2009, per un’indagine che copre circa due anni di attivita’.
"Le finalita’ delle attivita’ delittuose – hanno spiegato il procuratore capo Giancarlo Caselli e il dirigente della Digos Giuseppe Petronzi – erano quelle di impedire la funzionalita’ dei centri di identificazione ed espulsione per i cittadini extracomunitari, intervenendo illegalmente anche su soggetti, enti e strutture, pubbliche e private, operanti, a vario titolo nel medesimo ambito, nonche’ quella di impedire e ostacolare l’attivita’ di formazioni politiche e sindacali, come Lega Nord, La Destra, Cgil, in contrasto con le tesi e gli scopi propugnati dall’associazione a delinquere".
Per gli inquirenti, sono riconducibili alla medesima area alcune azioni illegali commesse nelle settimane scorse in danno di sedi del Pd torinese e del Comitato elettorale di Mercedes Bresso, presidente della regione e candidata alle prossime elezioni.