NordEst

Nuova norma contro la bestemmia in campo: prima vittima il tecnico del Chievo

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Linea dura contro la blasfemia in campo. A farne le spese per primo è stato Domenico Di Carlo, allenatore del Chievo. Di Carlo, fa sapere la Lega Calcio, è stato fermato per un turno dal giudice sportivo "per avere proferito un’espressione blasfema", captata da "un collaboratore della procura federale al 3′ del secondo tempo".
 
Nei dispositivi del giudice sportivo viene invece prosciolto dall’accusa di espressioni blasfeme un altro tesserato del Chievo, il calciatore Michele Marcolini, il primo nella nuova era della tolleranza zero a finire sotto la lente della prova televisiva su segnalazione della procura federale. Marcolini ha ricevuto un turno di stop rituale per l’espulsione rimediata in campo nel match con il Chievo per comportamento scorretto.
 

Fermati per una giornata anche Davide Moro del Livorno, Radja Nainggolan del Cagliari, Pablo Sebastian Alvarez Valeira del Catania, Mattia Cassani del Palermo, Luciano del Chievo, Gennaro Gattuso del Milan, Davide Lanzafame del Parma, Simone Padoin dell’Atalanta, Mario Yepes del Chievo e Reto Ziegler della Sampdoria. Tra i dirigenti da segnalare un’ammonizione con diffida ed ammenda di 3.000 euro al presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, reo di avere rivolto "un ironico applauso" all’arbitro per contestarne l’operato.

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