Sul totale, due sono uomini e 12 donne, di cui una era residente nel Nord Reno-Westfalia, cioé la prima regione a Ovest della Germania. Da parte sua, l’istituto Robert Koch per la salute pubblica, si limita a confermare solo tre decessi, uno in più di venerdì scorso, quando le vittime presunte e accertate erano appena sei. E secondo le previsioni dello stesso governo, la situazione potrebbe peggiorare.
Oggi c’é stato a Berlino un vertice delle autorità sanitarie federali e regionali: "Il risultato è che purtroppo dobbiamo aspettarci un ulteriore aumento dei casi", ha commentato il ministro della Sanità, Daniel Bahr.
"Campioni sono stati prelevati negli impianti di Almeria e di Malaga sia nel suolo che nell’acqua e attendiamo i risultati per mercoledì", ha spiegato la portavoce la portavoce della Commissione Ue, Pia Arhrenkilde, aggiungendo che l’Ue ha fatto scattare subito il sistema di allerta rapida. I casi finora accertati si sono verificati soprattutto in Germania (329 persone interessate secondo l’istituto Robert Koch), ma anche in Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Olanda, Austria e Francia.
Qui, sono stati individuati tre casi sospetti durante il fine settimana e uno oggi. Come è già successo in altri paesi d’Europa, si tratta di persone che hanno soggiornato di recente in Germania. Ma le autorità belghe e russe non sono disposte a correre alcun rischio. Il ministro dell’agricoltura belga Sabine Laurelle "ha dato disposizione all’organismo della sicurezza alimentare belga (Afsca) di bloccare le importazioni di cetrioli dalle due aziende spagnole" incriminate.
Il ministro della Salute pubblica, Ferruccio Fazio, ha comunque spiegato che sono scattati i primi sequestri di cetrioli e – a scopo preventivo – i carabinieri dei Nas ne hanno bloccati 7 quintali per sottoporli a controlli. Al momento, Bruxelles non ritiene che sia necessario bloccare il mercato europeo di cetrioli provenienti dalla Spagna.