"Le condizioni economiche del Paese non consentono di dire sì", ha detto in conferenza stampa il premier spiegando che il Comitato promotore ha presentato "un progetto che da ogni punto di vista merita elogio" e che "presenta conclusioni positive dal punto di vista dell’impatto economico". Tuttavia, di fronte alla necessità che il governo si impegni con il Cio "a coprire ogni eventuale deficit nel bilancio del Comitato organizzatore", il Consiglio dei ministri all’unanimità ha deciso che "non sarebbe responsabile nelle attuali condizioni dell’Italia assumere questo impegno di garanzia che potrebbe mettere a rischio i soldi dei contribuenti".
"Non vogliamo – ha continuato – che la percerzione che stiamo cercando di dare dell’Italia negli ambienti internazionali, l’Unione europea e i mercati, possa essere compromessa da improvvisi dubbi, magari alimentati dai concorrenti dell’Italia nella sfida olimpica, circa la serietà dei propositi di risanamento finanziario del Paese, anche per una percezione che potrebbe essere di un Paese non prudente in questo momento, ove il governo si assumesse un impegno di garanzia di questo tipo".
Il ministro dello Sport Piero Gnudi ha dichiarato: "E’ stata una decisione molto sofferta, però ciò non toglie che questo governo voglia valorizzare lo sport e i valori dello sport".
Amareggiato il sindaco Gianni Alemanno, che ha commentato: "Il premier Monti ha dato motivazioni molto chiare, ma purtroppo non condivisibili. Ma ne parleremo dopo". Riguardo alle voci di probabili dimissioni ha tuonato: "Assolutamente no. Mi dispiace deludere i miei oppositori".
Deluso anche Mario Pescante, presidente del comitato promotore: ‘C’è tanta amarezza per una grandissima occasione persa. Il progetto era serio anche da un punto di vista economico ma è stata una decisione molto ponderata che dobbiamo accettare’, ha detto dopo l’incontro con il presidente del Consiglio. ‘Da parte nostra – ha continuato Pescante – c’era anche l’illusione che i Giochi potessero dare un contributo per il rilancio del Paese e per spiegare ai giovani che nel 2020 ci saremo. Ma non è stata condivisa. Siamo stati ore a parlare ma il presidente del Consiglio è stato irremovibile sul discorso dei conti collegati alla situazione economica generale.
Dobbiamo rassegnarci, per almeno 10 anni non si parlerà più di Giochi in Italia’.
Dura la reazione del presidente del Coni Gianni Petrucci, che, commentando il ‘no’ di Monti arrivato a 24 ore dalla scadenza fissata dal Cio per la presentazione della documentazione, ha dichiarato: ‘Serviva più rispetto. Ci sono rimasto molto male’. ‘Al presidente del Consiglio – ha spiegato – l’ho detto: siamo arrivati all’ultimo giorno, mi ero illuso’. ‘La candidatura era credibile, ma il sogno è svanito – ha continuato -. Noi siamo partiti due anni fa con un progetto serio. Il nostro compito è stato eseguito perfettamente, non abbiamo fatto nulla di diverso da quello che ci era stato chiesto. Abbiamo fatto un tema perfetto, ma il voto non è stato positivo’.
Sul fronte politico, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha commentato: ‘il governo ha preso una decisione meditata, che rispettiamo. L’importante adesso è che questa scelta venga letta come segno di responsabilità e non di sfiducia in noi stessi’.
Mentre per Fabrizio Cicchitto del Pdl il no alle Olimpiadi è "un grave errore’, c’erano ‘tutte le condizioni’ per dare il via libera. Soddisfatta della decisione la Lega Nord. ‘E’ l’unica cosa positiva che il governo Monti ha fatto da quando si è insediato’, ha commentato l’europarlamentare del Carroccio Mara Bizzotto.