Seduta con non poche sorprese in Consiglio regionale
Trento/Bolzano – Non sono mancati i colpi di scena in aula. Prima un emendamento dell’Svp per liquidare agli ex consiglieri gli arretrati delle rivalutazioni Istat congelate da otto anni.
Successivamente un emendamento notturno, firmato dalla Lega del Trentino e valido solo in provincia di Trento, che rivoluziona il mondo dei segretari.
Il dispositivo approvato grazie all’appoggio dell’Svp, introduce l’albo dei segretari comunali a cui i sindaci potranno attingere per nominare il proprio funzionario di fiducia per una intera consiliatura.
Dal consiglio regionale è arrivato anche il via libera al bilancio, ma non sono mancate le polemiche tra minoranza e maggioranza. In particolare sulle nuove disposizioni che interesseranno i nuovi segretari comunali, mentre chi presta già servizio non sarà interessato dalle novità.
Il dispositivo — valido solo per la provincia di Trento — modifica la norma dedicata ai segretari comunali che d’ora in poi verranno scelti dai sindaci per codificare così un rapporto fiduciario che proseguirà per cinque anni.
I nuovi segretari non saranno più scelti mediante concorso pubblico per titoli, bensì dopo la nomina fatta dal consiglio comunale — su proposta del sindaco — tra coloro che saranno iscritti in un apposito albo. Un disegno di legge che, al netto di qualche diversità, era stato presentato a marzo dal Patt. Ieri il blitz attraverso un emendamento, senza seguire l’iter istituzionale in commissione, e votato anche dall’Svp.
“Follia istituzionale” ha evidenziato tra gli altri il consigliere Filippo Degasperi (M5S). Critici anche Tonini e Rossi. Mentre per il governatore trentino Maurizio Fugatti: “L’emendamento approvato metterà gli amministratori locali nella condizione di operare al meglio — dice — da tempo il tema era al centro della discussione politica, segno che la materia andava riformata, passando per la qualificazione ulteriore di una figura di estrema importanza”.
Critiche dal Consiglio delle Autonomie
Sull’emendamento approvato in Consiglio regionale, che detta nuove disposizioni in merito ai segretari comunali, interviene Paride Gianmoena, presidente del Consiglio delle autonomie locali.
Sul metodo, afferma Gianmoena, riteniamo che, pur nella consapevolezza che la competenza normativa è del Consiglio regionale, il Consorzio dei Comuni Trentini (che è seduto a un tavolo coordinato dall’Assessore Cia) deve essere coinvolto. I Comuni infatti hanno condiviso la necessità di rivedere alcune norme che riguardano il sistema deli Enti Locali e, quindi anche l’opportunità di modificare e migliorare la disciplina che riguarda i segretari comunali.
La nostra posizione parte dalla consapevolezza che i Comuni, per vivere le sfide quotidiane che accompagnano amministratori e dipendenti, necessitano di disporre di una classe dirigente preparata. Significa alta formazione, prima dell’assunzione nel ruolo di segretario comunale, e formazione continua durante l’intera vita lavorativa.
Un altro tema che avevamo lanciato, continua Gianmoena, e sottoposto in seguito al DDL, presentato dal PAT a firma Rossi, è anche quello dell’introduzione del sistema unico della dirigenza della Provincia autonoma di Trento. Esso garantirebbe anche la flessibilità, un elemento comunque che riveste anche aspetti positivi.
Il ruolo del segretario comunale deve continuare ad essere di garanzia e legittimità e di questo i Sindaci ne hanno piena consapevolezza. Certamente i nostri segretari comunali hanno anche un ruolo gestionale tipico delle figure dirigenziali. Insisto, quindi, sulla garanzia che deriva della preparazione.