Nel pomeriggio di venerdì si sono tenute le dichiarazioni di voto sulla manovra di bilancio che è stata approvata con 20 sì, 10 no e due astenuti: Ossanna del Patt e De Goderz (UpT)
Trento – Alessandro Olivi (Pd) ha sottolineato che la minoranza ha lanciato una sfida per lavorare insieme perché questa manovra giungesse alla fine con il contributo e la responsabilità di tutti. La manovra, ha continuato Olivi, contiene ancora mancanze sul piano delle protezioni sociali, ma il contributo del Pd ha permesso di potenziare concretamente le incentivazioni del lavoro femminile con una deduzione di due milioni di Icef che significa circa 10 mila di reddito femminile a famiglia.
Una norma che si accompagna a quella sul massimale Icef sull’assegno unico sulla parte A dell’assegno e delle famiglie con figli. C’è poi la possibilità di mappare, con l’Osservatorio, l’evoluzione dei bisogni legati alla casa. Gli emendamenti Pd, ha ricordato, non vanno nella direzione di tutelare gruppi particolari, perché l’assegno unico, il lavoro femminile e la casa riguardano l’intesa società.
Lucia Coppola (Misto) ha ricordato di aver toccato i temi dell’ambiente, il sociale, la scuola e anche se le proposte non sono state accolte c’è stata la volontà di condivisione viste le difficoltà che la nostra comunità sta attraversando. E, in conclusione, ha detto che questo è il momento dell’unità e che le minoranze, in questo dibattito, ne hanno dato un esempio, dimostrando responsabilità.
Claudio Cia (Agire) ha affermato che alcuni consiglieri hanno rivolto accuse alla manovra, ad esempio sulle tasse. Accuse che, in parte, possono avere anche una ragione, ma la Giunta ha cercato di dare una risposta concreta all’emergenza sociale e a quella sanitaria. I danni economici sono enormi, con un meno 10,2% di Pil che inevitabilmente pesa sul bilancio Pat: un meno di 350 milioni di euro quest’anno e per il 2021 avremo un bilancio di 4 miliardi e 400 milioni, con un calo di 400 milioni. Inoltre, c’è un clima di sfiducia tra i cittadini che, per il 50%, fanno fatica a far quadrare il bilancio e anche tra chi sta meglio aumenta la tendenza al risparmio e la contrazione dei consumi. Cia ha concluso affermando che si deve porre attenzione alle categorie più deboli che oggi sono quelle del lavoro.
Alessandro Savoi (Lega) ha ringraziato di cuore alle minoranze che, pur muovendo le loro legittime critiche, si sono dimostrate all’altezza del compito di una finanziaria che affronta un momento drammatico. Un bilancio che per la prima volta rispetto al consolidato registra minori disponibilità per 400 milioni. Si spera che l’economia torni a correre e che si possa recuperare, ma, ha continuato, ora come ora non ci sono alternative a una finanziaria realistica e difficile che ha imposto scelte coraggiose come sull’addizionale Irpef. La manovra non ha diminuito le tasse ma non si poteva fare altro. Savoi ha auspicato che il Governo chiuda per far fronte al Covid il minimo indispensabile in vista di una primavera di speranza. Lo Stato dovrà fare la sua parte, come il Trentino ha fatto da anni. E la sua parte la farà, ha detto in sintesi Savoi, lasciando nelle casse della Pat le quote per il risanamento finanziario statale. Risorse che serviranno a far risorgere il Trentino.
Ugo Rossi (Patt), annunciando il voto contrario e apprezzando l’intervento di Savoi, ha aggiunto che in questa manovra va riconosciuto uno sforzo anche per cercare di realizzare assieme, individuando un certo numero di temi per il futuro, anche in vista dell’assestamento. Però Rossi ha chiesto al presidente Fugatti di dimostrare la forza per costruire la nostra via di fronte a un Governo debole. Governo che, anche sui vaccini, si accontenta di comunicare anche se, contrariamente a quanto sta facendo la Germania, non c’è ancora nulla di concreto. Concretezza che invece i Trentini hanno: quindi, anche qui, si deve fare di più e comunicare di meno.
Alex Marini (Misto) ha detto che in questa manovra c’è poca sostenibilità ambientale e economica soprattutto sul piano fiscale dove si variano le aliquote senza capirne lo scopo. Sulla digitalizzazione le proposte sono state tutte bocciate e non si è voluto avviare un ragionamento sulla banda larga. Sullo smart working, ha aggiunto, sarebbe stato necessario avviare un progetto per un nuovo tipo di lavoro. Così come sulla natalità mancano politiche per aprire il Trentino a nuove famiglie che vengano da fuori e, ha sottolineato, che anche in materia di democrazia diretta, di referendum non sono venuti segnali positivi.
Filippo Degasperi (Onda civica Trentino) ha ricordato di aver ritirato gli emendamenti grazie alla disponibilità della Giunta e perché il momento è gravissimo e va data priorità alle emergenze. Bene, ha aggiunto, avere i piedi per terra ma non si deve confondere i piedi per terra con l’immobilità. Nella manovra infatti c’è una scarsità di idee e cci si limita a tamponare falle provocate dalla situazione.
Pietro De Godenz (UpT) ha detto che questo bilancio è il primo passo verso un periodo difficile nel quale si dovrà avere il coraggio di aiutare chi vorrà investire nei prossimi anni. Poi ha ricordato che il lavoro di questi giorni è stato proficuo e la creazione di un gruppo di lavoro congiunto dovrà concretizzarsi già nelle prossime settimane.
Per Paolo Zanella (Futura) questa è una manovra finanziaria con i piedi per terra e ciò è comprensibile, ma manca però la visione che non è contraria alla concretezza. Almeno dei segni sulla visione straordinaria si potevano dare, soprattutto in vista degli aiuti che arriveranno dall’Europa. Quindi, sbagliato non porre attenzione a temi come la digitalizzazione e allo smart working e a una riconversione del turismo invernale. Infine, ha detto Zanella, c’è il tema dell’equità e della ridistribuzione della ricchezza anche perché la crisi Covid ha colpito più duramente chi ha meno. Il consigliere di Futura ha auspicato che per l’assestamento ci sia una maggiore partecipazione e più spazio e più tempo per il confronto.
Luca Guglielmi (Fassa) ha anche lui sottolineato il buon clima di questo dibattito e ha aggiunto che si è parlato di turismo e impianti a fune togliendo quell’alone di invidia che molte volte si è manifestato. Turismo ha detto non significa solo economia ma anche tenuta sociale e mantenimento della popolazione in montagna. Nessuno è contrario alla diversificazione del prodotto turistico e, sul piano istituzionale, ha chiesto alla Giunta di continuare a dare autonomia ai comuni, senza imporre ai municipi scelte come le gestioni associati.
Sara Ferrari (Pd) ha espresso il no del suo gruppo alla manovra anche se sono state accolte alcune delle proposte sociali del Pd che però non sono state in grado di migliorare un impianto timido e insufficiente. Lo sguardo corto della manovra che gestisce il presente e cerca di tenere botta per il futuro è sicuramente legato al periodo che stiamo vivendo, ma si poteva dare una segnale un po’ più incoraggiante alla comunità. Il bilancio, ha aggiunto, è miope perché dà a chi è in difficoltà un bastone per camminare ma la Giunta non è riuscita a infilare gli occhiali nuovi per superare la crisi che si vede all’orizzonte.
Giorgio Leonardi (FI), sottolineando la profondità della crisi, ha detto che però si deve guardare avanti sperando nel vaccino e stando vicino alle famiglie che anche in Trentino fanno sempre più fatica e al comparto privato che sta soffrendo moltissimo. C’è stata però una reazione positiva a tutti i livelli, e la Giunta è riuscita a dare risposte anche sul piano sanitario e ospedaliero. Un sistema sanitario e un personale per i quali si deve essere orgogliosi. Infine, ha auspicato coesione per affrontare con realismo, come ha fatto questa manovra, questo momento. Infine, il presidente Kaswader ha ringraziato i consiglieri per il lavoro proficuo di queste giornate.
Roberta Raffaella è stata eletta con 13 sì nel cda della Fondazione Mach per le minoranze.