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Scuola dell’infanzia: ancora senza esito trattativa tra Provincia e Sindacati

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Sindacati sul piede di guerra per apertura a luglio. Ora la questione passa al Commissario del governo che cercherà di individuare gli elementi per trovare una mediazione 

Trento – Si è tenuto nel pomeriggio di mercoledì, senza esito positivo, un tentativo di conciliazione tra la Provincia autonoma di Trento e le Organizzazioni Sindacali, in merito alla proclamazione dello stato di agitazione del personale insegnante delle scuole dell’infanzia provinciali e equiparate, riferito alla volontà della Giunta provinciale di prolungare il calendario scolastico delle scuole dell’infanzia per il mese di luglio.

“Crediamo fortemente in questa proposta indirizzata prevalentemente ai bambini, oltre che alle famiglie, a conclusione di un anno particolarmente impegnativo per i riflessi a tutti noti che la pandemia ha portato con sé” ha spiegato l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti.

Sindacati sul piede di guerra contro la Provincia e l’assessorato all’Istruzione sul fronte dell’apertura delle scuole dell’infanzia a luglio, doppo l’incontro al quale erano presenti anche i dirigenti Roberto Ceccato e Livio Degasperi. Flc Cgil, Cisl Scuola e Satos hanno confermato lo stato di agitazione indetto il 24 aprile scorso.

Sindacati in stato di agitazione

I sindacati – che nel corso di una conferenza stampa hanno parlato di incontro “deludente” – giudicano sbagliato il prolungamento per luglio e non ritengono ci sia un progetto didattico a supporto, mentre proporrebbero un potenziamento dei servizi di conciliazione, dalle colonie ai voucher all’utilizzo stesso delle strutture scolastiche con educatori e personale volontario, che possibilmente copra non solo la fascia delle scuole dell’infanzia ma le famiglie con minori fino a 14 anni.

Se non si dovesse trovare un accordo con un’ulteriore convocazione si andrà avanti con iniziative mirate nelle scuole: in primis il blocco degli straordinari, poi lo stop oltre le 210 ore, infine il non utilizzo della propria strumentazione. L ’11, 12 e 13 maggio, in contemporanea al Consiglio regionale ci saranno inoltre 3 giornate di presidio. Senza un’intesa, anche sulla scia di queste iniziative, si potrebbe arrivare allo sciopero.

“Capiamo il bisogno di dare risposte alle famiglie ma questa la riteniamo una proposta non convincente”, dice Cinzia Mazzacca, segretaria della Flc Cgil. “Questo prolungamento è un errore, è una falsa comunicazione alle famiglie perchè questa non è scuola, è un altro servizio, senza un programma nè un progetto”, sostiene Stefania Galli della Cisl Scuola.

“La Provincia fa comunicati e interviste ma non ha ancora deciso nulla”, aggiunge Ennio Montefusco, segretario di Satos. “Non esiste contenuto pedagogico e organizzativo per questa proposta, è solo un’operazione a costo zero per l’amministrazione provinciale”, chiosa Bianca Francesconi, delegata Flc per la scuola dell’infanzia. “Lo scorso anno l’apertura a luglio è costata 550mila euro, forse si potevano investire quei soldi dando libertà di scelta alle famiglie”, sottolinea Candida Berlanda della Cisl Scuola.


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