Nell’incidente del volo Rio-Parigi, morirono 228 morti nel 2009, tra loro i trentini Zortea, Lenzi e Zandonai. Nei giorni scorsi la corte d’appello di Parigi ha rinviato a giudizio per omicidio colposo plurimo Air France e Airbus per responsabilità indiretta
NordEst – Sono trascorsi 12 anni da quel tragico volo partito dal Brasile con destinazione Parigi. Il primo giugno 2009, il volo AF447 da Rio de Janeiro a Parigi si inabissò in pieno Atlantico. I piloti, disorientati da un guasto tecnico mentre attraversavano una zona di turbolenze, non erano riusciti a riprendere il controllo dell’A330. Nell’incidente morirono 216 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio.
Tra le vittime ci furono tre trentini e tre altoatesini: Rino Zandonai, 60 anni, direttore dell’associazione Trentini nel Mondo, Luigi Zortea, 66 anni, sindaco di Canal San Bovo, e Giovanni Battista Lenzi, 58 anni, consigliere regionale del Trentino Alto Adige, che stavano rientrando in Italia dopo un viaggio di solidarietà in Brasile per progetti sostenuti proprio dalla onlus Trentini nel mondo.
Le vittime altoatesine furono invece Georg Martiner, 25 anni di Ortisei, residente a Bolzano ma nato in Brasile, di Alexander Paulitsch, 35 anni di San Candido, e di Georg Lercher, 34 anni, anche lui di San Candido.
Nei giorni scorsi la nuova svolta
All’annuncio della sentenza che nelle scorse settimane ha rinviato in tribunale Air France e Airbus, i parenti delle vittime presenti, si sono abbracciati e commossi. I legali di Airbus hanno denunciato una “decisione ingiustificata” e annunciato ricorso in Cassazione. Air France “nega di avere colpe di rilevanza penale all’origine dell’incidente”, ha affermato da parte sua l’avvocato della compagnia.
RFI
Tragedia sul volo della solidarietà
La notizia sulla stampa internazionale
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Neuer Prozess zu Air-France-Absturz 2009 mit 228 Toten https://t.co/RrRhnDHReg #AF447
— tagesschau (@tagesschau) May 12, 2021