Criticata la decisione della Regione Veneto di vagliare la fattibilità tecnico-economica di collegamenti intervallivi tra i comprensori sciistici di Cortina, del Civetta e dell’Alta Badia
NordEst – L’associazione «Peraltrestrade Dolomiti», ha diffuso un comunicato a nome del Coordinamento delle associazioni ambientaliste in cui critica fortemente la decisione della Regione Veneto di far redigere uno studio di fattibilità tecnico-economica riguardante i possibili collegamenti sciistici intervallivi, con fulcro Cortina d’Ampezzo, tra i comprensori sciistici della stessa Cortina, del Civetta e dell’Alta Badia.
«Solo pochi mesi fa – spiega il comunicato – l’assessore veneto al Turismo Federico Caner, parlando di impianti di risalita, assicurava (in un’intervista al Corriere delle Alpi) che la Regione Veneto era decisa a investire le risorse disponibili solo “nella riqualificazione delle strutture esistenti, anzi prima di tutto nella loro sicurezza”. No quindi al collegamento impiantistico Cortina–Arabba, ma no anche agli altri collegamenti che ogni tanto vengono portati all’attenzione dell’opinione pubblica. “Verificheremo se ci saranno tratti da completare nella rete oggi esistente, ma sarà l’ultimo step che considereremo», dichiarava in quella occasione l’assessore».
La replica della Regione Veneto
“Investire e tutelare non sono due parole in netta contrapposizione se si riferiscono allo sviluppo sostenibile pensato per rivitalizzare il comprensorio montano. Guardiamo avanti, anziché al passato, perché per essere moderni e attraenti, rispetto a molte altre destinazioni montane e dello sci, bisogna iniziare ad investire. Questo per cercare di offrire un futuro a chi vive nelle nostre terre alte. Uno studio di fattibilità serve proprio a questo: a dare una lettura chiara di come si può investire in un territorio fragile e complesso, affinché possa rimanere competitivo arginando lo spopolamento e garantendo un futuro sostenibile a chi vive anche di turismo”. Questo il commento dell’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, di fronte a quanto dichiarato dalle associazioni ambientaliste con proprio comunicato stampa.
“Lo studio affidato nasce, in piena coerenza con il Piano Regionale dei Trasporti approvato nel 2020 dal Consiglio regionale, per valutare la fattibilità di possibili collegamenti intervallivi che potrebbero valorizzare ancor di più la mobilità lenta e sostenibile in questi territori – prosegue l’assessore al Turismo -. Ad oggi, infatti, non vi sono studi aggiornati che possano effettivamente dimostrare che questi collegamenti siano o meno realizzabili, tenuto conto di un contesto ambientale delicatissimo, di tutti i vincoli paesaggistici esistenti da analizzare e valutare secondo le norme vigenti. Le attività tecniche di tale studio non sono ancora materialmente avviate, e sarà cura della Regione valutare la fattibilità e la sostenibilità di queste iniziative nell’interesse generale del territorio”.
“Qualsiasi tipo di investimento o infrastruttura non intende andare assolutamente in contrasto con la tutela della montagna, patrimonio che merita di essere tutelato e rispettato per il valore naturalistico, paesaggistico e storico-culturale che è essenziale a questo stesso obbiettivo – sottolinea ancora Caner -. Lo sviluppo può essere pensato solamente in chiave sostenibile soprattutto se si pensa al futuro di un bene Patrimonio dell’Umanità”.