NordEst – Per ridurre i consumi energetici della propria azienda e, di conseguenza, ottimizzarne il rendimento e non solo, bisogna puntare ad aumentare l’efficienza energetica. Il primo passo è quello di eseguire la Diagnosi energetica. Infatti, ogni 4 anni, entro il 5 dicembre, le grandi imprese e le aziende energivore sono chiamate ad effettuarla. È una misura prevista dal Decreto legislativo 4 luglio 2014, n.102. Prima di capire cos’è e come si effettua, è bene sapere che redigerla, soprattutto per quanto riguarda le realtà industriali complesse, non è un’operazione semplice. È indispensabile rivolgersi a esperti, motivo per cui affidarsi ad Alperia, il maggiore provider di servizi energetici in Alto Adige e una della aziende più rilevanti a livello nazionale nel settore green energy, è la soluzione migliore.
L’obbligo di Diagnosi Energetica riguarda, come stavamo dicendo, le aziende a forte consumo di energia e le grandi imprese. L’Enea è il “garante” che si occuperà di gestire la banca dati relativa alle Diagnosi e di controllare minuziosamente che queste siano state effettuate in conformità con quanto ha stabilito la Legge. Ora vediamo insieme cos’è una Diagnosi energetica.
Diagnosi Energetica, cos’è
Specifichiamo che la Diagnosi viene anche chiamata Audit energetico. Come dicevamo poc’anzi, è un obbligo imposto dalla Legge per determinate aziende che vedremo in seguito. L’attività di diagnosi consiste nell’analizzare come l’impresa in questione consumi energia; successivamente, si valutano gli interventi da fare per riqualificarla. Così facendo, si possono raggiungere dei miglioramenti significativi ed anche una diminuzione dei costi.
Audit energetico, chi ha l’obbligo di farlo
L’Audit energetico è rivolto alle imprese e alle aziende che consumano energia; però, quando si parla di aziende e imprese, bisogna specificare quali sono secondo dei criteri ben specifici forniti dalla Legge. Infatti, si parla di “grandi imprese” e di aziende a forte consumo di energia, indipendentemente dalle dimensioni.
Nel primo caso rientrano tutte quelle realtà con più di 250 dipendenti e con fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio annuo supera i 43 milioni di euro; per il secondo caso, s’intendono tutte quelle aziende iscritte nell’elenco annuale Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA) che hanno determinati requisiti. Questi si basano sull’utilizzo annuo di energia elettrica o altra energia e se questo supera un determinato livello oppure sui costi dell’energia utilizzata, etc.
Chi, invece, è esonerato dall’obbligo di esecuzione dell’Audit energetico è l’amministrazione pubblica e tutte quelle imprese che hanno deciso di adottare uno dei Sistemi di Gestione dell’Energia secondo le norme EMAS, ISO 50001 ed EN ISO 14001.
La Diagnosi energetica, come già detto, è obbligatoria per tutte le aziende o imprese che rientrano nei requisiti sopra espressi. Qualora si dovesse venire meno a quest’obbligo, si può incorrere in una sanzione amministrativa pecuniaria molto salata.
Come attuare la Diagnosi energetica
È importante sottolineare che dal 19 luglio 2016 l’Audit energetico non può essere effettuato da un semplice tecnico, bisogna necessariamente affidarsi a degli esperti per la propria diagnosi energetica aziendale.
Rivolgersi ad Alperia per effettuare il proprio Audit Energetico risulta la scelta migliore. Offre esperienza nel campo e un lavoro capillare affinché si possano identificare le migliori soluzioni per ridurre i consumi della propria azienda, per poi redigere un report in cui si rappresenta il risultato del lavoro.
Infatti, per ritenersi valida, la Diagnosi energetica deve rispettare alcuni criteri. Nel report finale, ovvero un file pdf in cui sono raccolte tutte le informazioni sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo, devono esserci determinate informazioni.
Si parte con i dati di chi ha redatto l’Audit Energetico e dell’azienda in questione; si indicano tutte le informazioni relative ai consumi energetici, ai prodotti, alle materie prime, etc; per concludersi con le possibili proposte di intervento elencate all’interno di una tabella riassuntiva.
Il report, una volta completato, dovrà essere caricato sul portale Enea dedicato proprio alle Diagnosi obbligatorie. Però, prima di arrivare ad ottenere tutte queste informazioni, bisognerà attuare una procedura operativa che si basa su un percorso specifico e ben strutturato. Si dovrà rappresentare la realtà dell’impresa dal punto di vista dei consumi e delle prestazioni energetiche. Si andrà ad analizzare ogni vettore energetico utilizzato.
Come prima cosa, si dovrà suddividere l’azienda in aree funzionali. Poi si dovranno inserire tutti i dati dei relativi consumi che sono reperibili dai contatori generali e da quelli dedicati alle specifiche utenze. Successivamente, verranno riportati altri dati. Lo schema ad albero della Diagnosi Energetica terminerà con l’individuazione degli interventi tecnologici o gestionali più indicati per ridurre il fabbisogno. Grazie all’attuazione futura di possibili azioni migliorative, le aziende potranno realmente raggiungere l’obiettivo dell’efficientamento energetico.