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Dolomiti, via libera al collegamento impiantistico Comelico-Pusteria

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Confindustria Belluno,si apre nuova fase per economia della neve

NordEst – Confindustria Belluno Dolomiti esprime soddisfazione per il via libera al collegamento sciistico del Comelico con la Pusteria, in Alto Adige, dopo che la Soprintendenza al paesaggio di Venezia ha approvao il progetto “Stacco”, che dovrà unire Padola al carosello sciistico di Sesto Pusteria.

Per il presidente dell’associazione confindusriale Lorraine Berton, “è stata una partita lunga, complicata, per certi versi estenuante, ma la forza di un territorio e la caparbietà di un uomo come Franz Senfter hanno vinto. Si apre una nuova fase per il Comelico, i suoi abitanti e le sue tante imprese. Ora, oltre a realizzare concretamente il nuovo collegamento, concentriamoci sulle infrastrutture viarie: il futuro di un comprensorio così importante e delicato va affrontato a 360 gradi”.


In breve

Alto Adige, scialpinista veneto: ‘Io sopravvissuto 20 ore sotto una valanga’. Sapevo che non dovevo mollare, sapevo che non dovevo assolutamente addormentarmi, altrimenti sarebbe stata la fine”. E’ il drammatico racconto fatto all’ANSA da Carluccio Sartori, lo scialpinista veneto sopravvissuto, la scorsa settimana, in val Badia per oltre 20 ore sotto una valanga. “Non sono credente – confessa – ma quella notte ho pregato mia madre”. Il 54enne è tuttora ricoverato in terapia intensiva a Bolzano, ma sta bene. “Quando la valanga si stava per fermare, ho iniziato a nuotare, per restare a galla, ma ero molto limitato nei movimenti e una spalla mi faceva male e lo zaino mi ostacolava”. Appena la slavina si è fermata Sartori con l’unico braccio libero ha buttato via la neve sopra di lui e, dopo una profonda boccata d’aria, ha iniziato a formare una sorta di imbuto nella neve. “Ho chiamato aiuto, ma nessuna risposta”, prosegue il drammatico racconto. Sartori sa che chi si addormenta è perso. “Per questo motivo per tutta la notte ho fatto una sorta di micro ginnastica, muovendo sistematicamente un arto dopo l’altro, come riuscivo sotto la neve”. Dopo tante ore, grazie al calore del corpo, la neve si è staccata e il 54enne è riuscito a fare movimenti sempre più ampi e, a un certo punto, ha liberato anche l’altro braccio. “Non dimenticherò mai il rumore dell’elicottero. Quando ho visto i soccorritori mi sono rilassato. Andrò a trovare i ragazzi”. Sartori ringrazia anche i medici e infermieri del reparto di rianimazione di Bolzano, diretti dal primario Marc Kaufmann che questo inverno ha già salvato cinque pazienti in grave stato di ipotermia, anche grazie alla macchina cuore-polmoni Ecmo.

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