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Scuole dell’infanzia trentine: approvato programma 2024/2025

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Ammonta a 91.044.870 euro, l’investimento finanziario del Programma annuale delle scuole dell’infanzia


Trento – La Giunta provinciale ha approvato il programma annuale della scuola dell’infanzia per l’anno scolastico 2024/2025. A fronte del calo di 97 bambini iscritti, è stato deciso di attribuire al Programma annuale 2024/2025 maggiori risorse per circa 1 milione di euro.

La programmazione delle scuole dell’infanzia per l’anno scolastico 2024/2025 imposta l’organizzazione dei servizi educativi per 11 mesi di attività, in linea con le iscrizioni, pur ricordando la facoltà da parte della Giunta provinciale di rivedere le modalità di erogazione del servizio estivo.

I bambini iscritti per il prossimo anno sono 12.382. Rispetto all’anno in corso il calo è di 97 unità, pari allo 0,78%. Il saldo negativo di bambini è ripartito egualmente presso le scuole dell’infanzia equiparate e provinciali nonostante minore sia il calo delle sezioni presso le scuole equiparate. Le scuole dell’infanzia sul territorio sono 266, di cui 154 scuole equiparate e 112 scuole provinciali.

Al servizio di prolungamento dell’orario giornaliero risultano iscritti 8.464 bambini. In relazione al numero totale di iscritti alla scuola dell’infanzia anche per l’anno scolastico 2024/25 il servizio di prolungamento d’orario si conferma un servizio largamente richiesto. Si registra un aumento delle domande di questo servizio pari a circa il 2,7% rispetto alle domande dello scorso anno scolastico (+221 domande circa); il 68,4% degli iscritti alla scuola infatti richiede il servizio.

Nell’area dei bisogni educativi speciali, la capacità inclusiva delle scuole dell’infanzia è sostenuta sia attraverso specifici programmi di formazione, ma soprattutto confermando l’investimento di importanti risorse aggiuntive riconosciute anche in corso d’anno scolastico; una misura introdotta in via sperimentale nelle scuole provinciali, e voluta fortemente dalla Vicepresidente, è quella di non spostare l’insegnante supplementare quando il bambino seguito è assente e ciò al fine di sostenere la progettualità di tutta la scuola e la salvaguardia e mantenimento dei processi inclusivi.

Anche per l’anno scolastico 2024/2025 prosegue, in una logica di sistema, l’obiettivo di progressiva estensione dell’accostamento linguistico, valorizzando però le risorse professionali già presenti; per il prossimo biennio è stata introdotta infatti la possibilità, per le insegnanti di ruolo, di identificarsi sui posti di lingua, anche tramite apposite progettualità, senza vincolarsi alla specifica titolarità del tipo posto.

Nello specifico si registrano 253 posti di sezione a competenza linguistica, di cui 93 nelle scuole dell’infanzia equiparate e 160 nelle scuole dell’infanzia provinciali, posti che sono coperti sia da insegnanti identificate sia da personale che segue una formazione ciclica e realizza un progetto specifico anche senza identificarsi su posto di lingua.
Il progetto di accostamento alle lingue, nell’ottica di potenziare le proposte, proseguirà anche attraverso figure esterne (ISA) individuate attraverso un appalto pubblico del valore circa di un milione di euro all’anno per i prossimi cinque anni.

Prosegue l’esperienza sperimentale delle sezioni a metodologia montessoriana nelle scuole dell’infanzia equiparate “Scuola Materna Giardino d’Infanzia” di Riva del Garda, “Madre Maddalena di Canossa” di Lavis, “G.B. Zanella” di Trento, “Giovanni Battista Chimelli 1” di Pergine Valsugana e nella scuola dell’infanzia provinciale Rione Sud “Giardino incantato” di Rovereto. L’obiettivo all’interno della sperimentazione rimane quello di integrare la proposta montessoriana con l’offerta educativo-didattica e l’organizzazione ordinaria della scuola dell’infanzia. Le esperienze finora condotte sottolineano infatti l’importanza di costruire pratiche di collaborazione tra docenti all’interno di un progetto pedagogico di scuola aperto e dinamico, che sappia accogliere e intrecciare vari approcci e metodologie.

Sulla base di criteri di gradualità, sostenibilità e attenzione, prosegue l’impegno della Provincia finalizzato all’attivazione di progetti di sperimentazione di servizi per la fascia di età zero-sei del bambino per avviare proposte in continuità tra i servizi educativi per la prima infanzia e la scuola dell’infanzia mettendo in collegamento i due segmenti. Queste sperimentazioni per il prossimo anno scolastico passano infatti da tre a sette, sia in zone centrali che decentrate del territorio provinciale, mantenendo però alta l’attenzione alla sicurezza dei bambini e nel rispetto delle specifiche normative in materia. Dopo l’avvio delle esperienze di Ruffrè – Mendola, Pellizzano e Pergine, si aggiungono le sperimentazioni di Levico Terme, Riva del Garda – S. Alessandro, Castello di Fiemme e Santa Croce del Bleggio. Tali sperimentazioni sono pensate nella flessibilità di modelli organizzativi, che spaziano da forme di continuità potenziata, ad espansione delle stesse, a condivisione di spazi, materiali, proposte, a progettualità comuni; modelli che presentano, quale comune denominatore, il garantire esperienze educative, sociali e di apprendimento coerenti e senza soluzione di continuità fin dalla più tenera età con spazi, materiali, tempi, momenti di cura e attività in cui coinvolgere i bambini.

Sono attivate e mantenute le seguenti sperimentazioni organizzative per migliorare la qualità delle scuole infanzia provinciali e garantire in particolare un raccordo organizzativo interno alle stesse e con i circoli di coordinamento:

  • attivazione di una figura di supporto organizzativo/coordinamento interno alla scuola, della consistenza oraria di due ore e mezza in settimana per le scuole da due sezioni a quattro sezioni, con conseguente integrazione di orario per gli insegnanti che hanno orario parziale;
  • potenziamento di organico nelle scuole con più di quattro sezioni, attraverso l’assegnazione di una dotazione organica aggiuntiva di consistenza oraria pari a 25 ore settimanali per svolgere funzioni di sostituzione, supporto alle sezioni laddove presenti situazioni di fragilità e complessità e svolgimento di compiti di coordinamento interno;
  • attivazione di una figura di supporto organizzativo al circolo di coordinamento, attraverso l’utilizzo di un insegnante a supporto del circolo e del coordinatore pedagogico provinciale con compiti di natura amministrativa, organizzativa, relazionale, pedagogico-didattica nonché di progettazione.

Si ricorda che la Giunta, con apposita delibera, ha voluto sostenere l’organizzazione delle segreterie dei circoli di coordinamento provinciali, integrando il personale di 4 unità, per un totale di 10.

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