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Drago di Vaia bruciato a Lavarone: carabinieri individuano il presunto piromane

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Si tratterebbe di un giovane con fragilità, residente fuori provincia

Il nuovo drago, sorto dalle ceneri del precedente (ph lavaronegreenland)

Lavarone (Trento) – L’opera d’arte dello scultore veneto Martalar, ridotta in cenere nell’agosto dell’anno scorso e poche settimane fa è stata ricostruita. La svolta dopo complesse indagini, con testimonianze e l’incrocio delle immagini del sistema lettura targhe della zona con le celle dei tabulati telefonici. Lo fanno sapere, con una nota, i carabinieri, spiegando che il reparto operativo del comando provinciale di Trento coadiuvato dai colleghi della stazione di Lavarone ha individuato la persona ritenuta il piromane che ha agito un anno fa.

“I militari – si legge nel comunicato – grazie ad una meticolosa attività d’indagine condotta attraverso l’incrocio investigativo delle immagini del sistema lettura targhe dei comuni di Lavarone e Folgaria con le celle dei tabulati telefonici e le dichiarazioni dei testimoni sono riusciti ad individuare il presunto responsabile dell’increscioso fatto, ovvero un giovane residente in tutt’altra provincia, frequentatore occasionale della zona, con particolari fragilità comportamentali che sarebbero alla base del gesto e che hanno portato all’archiviazione del caso. Lo scultore nel frattempo ha realizzato un nuovo Drago a Lavarone, completato nel giugno scorso.

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