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Val di Fiemme, boscaiolo rumeno muore travolto da un tronco. Sindacati: serve intervento straordinario

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Simon Vasile Florin, avrebbe compiuto 25 anni fra due mesi. È intervenuto il Soccorso alpino. Quanto alla dinamica dell’incidente pare che il giovane sia stato colpito alla testa da un tronco


 

Ziano di Fiemme (Trento) – Sanitari, vigili del fuoco ed elicottero mobilitati giovedì mattina verso le 9 in val di Fiemme, per un boscaiolo travolto da un albero. Il giovane di nazionalità rumena del 1999 ha perso la vita giovedì mattina mentre stava lavorando nei boschi della Val Sadole (Ziano di Fiemme), poco sopra la strada forestale nella zona di località Cercenai.

La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero, mentre sul posto si portavano gli operatori della Stazione Val di Fiemme del Soccorso Alpino e Speleologico, i Vigili del Fuoco di Ziano e Panchiá e l’ambulanza. Nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei sanitari, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Dopo il nullaosta delle autorità, i soccorritori hanno trasferito la salma a valle.

Le reazioni dei sindacati trentini

La CGIL del Trentino commenta dopo la tragedia: “Un elenco che si allunga mese dopo mese, con un aumento considerevole rispetto allo scorso anno. Gli eventi mortali accertati dall’Inail fino a luglio, ultimo dato disponibile, sono stati 9, nello stesso periodo dello scorso anno erano stati 5. Con la decima vittima di oggi in un anno i morti per cause di lavoro sono raddoppiati… una situazione in drammatico peggioramento, per arginare la quale si sta facendo ancora troppo poco… sarebbe finalmente ora che a tutti i livelli, accanto alle parole di sconcerto, si affiancassero azioni concrete di prevenzione e controlli più serrati. Purtroppo però non possiamo che registrare, incidente dopo incidente, una colpevole inerzia della Provincia, mascherata da fatalismo. Non si possono fare prevenzione né controlli puntuali se non ci sono sufficienti risorse umane e oggi gli enti ispettivi sono in grave sotto organico. Sottovalutare questo problema oggettivo, significa essere complici di un fenomeno, quello delle morti sul lavoro, che va contrastato con ogni sforzo. Per questo dopo mesi di inerzia serve dalla Giunta provinciale un intervento straordinario anche dal punto di vista degli investimenti. Quattro i giovani che hanno perso la vita sul lavoro solo quest’anno: accanto al boscaiolo di 25 anni morto oggi nei boschi sopra Ziano di Fiemme, vanno ricordati Gavrila Grad, operaio di 26 anni investito da un tronco nel piazzale della propria azienda in val di Non, Federico Facchini, operaio edile di 20 anni di Roncone, morto in un incidente stradale di ritorno da un cantiere e John Floriani Sebastiani l’operaio rocciatore di 27 anni precipitato mentre era intento in operazioni di disgaggio sul Calisio”.

Walter Alotti Segretario della UIL trentina scrive: “La Uil chiede da tempo una svolta nelle modalità di prevenzione sul territorio degli infortuni sul lavoro, ma spesso cozziamo contro un “muro di chiacchere”, o ci troviamo a dibattere il problema con chi riconduce il tragico fenomeno solo alla superficialità dei lavoratori nell’espletamento del proprio lavoro o nei variati “stili di vita” delle nuove generazioni di lavoratori… Risollecitiamo la Giunta ad esaminare e mettere in pratica la proposta concreta e specifica lanciata ormai tre anni fa dalla UIL del Trentino riguardo alla sicurezza del lavoro forestale, con un più forte coinvolgimento del Corpo Forestale provinciale nel controllo del territorio boschivo, anche per l’aspetto della sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro.”

Paolo Capone, Segretario Generale UGL sottolinea:  “Siamo sconvolti e indignati per l’ennesima tragedia… È necessario fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente e determinare le negligenze e le violazioni delle norme di sicurezza che sicuramente hanno generato questa tragedia sul lavoro… È prioritario investire sulla sicurezza che significa potenziare i controlli, promuovere una cultura della sicurezza e avviare la formazione fin dalle scuole. Crediamo, inoltre, che sia necessario inasprire le sanzioni per chi viola le norme”.

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