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Valdastico, Corridoio est: continua l’ostruzionismo

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La seconda sessione di ottobre del Consiglio si è aperta con la ripresa della discussione generale sul ddl  37/XVII​, dell’assessore Gottardi che modifica il Pup per introdurre quello che viene chiamato il corridoio est

Sindaci trentini seguono i lavori dell’aula

Trento – L’opposizione continua con l’ostruzionismo (gli odg sono arrivati a quota 1800), anche se nel corso della mattinata non sono mancati gli interventi degli esponenti della maggioranza. La seduta è stata seguita, con la fascia tricolore, dai sindaci della Bassa Valsugana e del Tesino che sono a favore del progetto Valdastico.

Valduga: la nostra non è una posizione ideologica ma idrogeologica

Il primo intervento della mattinata è stato quello del capogruppo di Campobase, Francesco Valduga, il quale ha affermato che nell’ipotesi avanzata dalla Giunta ci sono contraddizioni evidenti, prima di tutto per quanto riguarda il tracciato che si vorrebbe realizzare. Un tracciato che attraverserebbe la valle di Terragnolo (che – ha ricordato – è distinta dalla Vallarsa) entrando da Laste Anche i percorsi in galleria, per Valduga, non eviterebbero l’impatto sulla valle. Il primo rischio, ha ricordato, è quello di compromettere le sorgenti, non solo lo Spino, che forniscono l’acqua a tutto l’altipiano e la compromissione del paesaggio delicato e caratteristico della Valle di Terragnolo. Compromesso sarebbe anche il lago di S.Colombano che ha recuperato una dimensione turistica. Infine, Valduga si è soffermato sulla sorgente di Spino, sulla quale c’è una messe di dati che dimostra la difficoltà di delimitare il perimetro di questo che è un vero miracolo della natura. Una sorgente che si alimenta anche di condense delle nubi che vengono dalla pianura che la rendono ricca d’acqua anche in tempi di siccità. La nostra, ha concluso Francesco Valduga, non è una posizione ideologica, ma idrogeologica. L’ostruzionismo è legato, ha concluso, a questo.

Calzà: è un progetto anacronistico

Michela Calzà (Pd) ha ancora una volta sottolineato che la Valdastico è un progetto anacronistico che viene portata avanti con una procedura che non ragiona nemmeno sul tracciato dell’opera sul quale quindi non c’è stato alcun percorso partecipativo. Un’opera in assoluta contraddizione con i grandi investimenti che si stanno facendo sulla ferrovia. I dati hanno sconfessato infine l’utilità dell’autostrada per aiutare la Valsugana che pottrebbe avere già risposte da una ferrovia della Valsugana elettrificata. Infine, Calzà ha ricordato che oggi il tema è squisitamente politico e ha chiesto al Patt di fare chiarezza sulla sua posizione.

Franzoia: Trento soffoca, serve un Piano della mobilità

Mariachiara Franzoia (Pd) ha ricordato che è necessario un Piano della mobilità provinciale indispensabile per la città di Trento che ogni giorno è soffocata dall’ingresso di decine di migliaia di auto. Una continua emergenza che la città non riesce più a sopportare. Eppure in questa variante o nelle pianificazioni successive di questo Piano non si fa cenno.

Manica: il problema del traffico riguarda tutto il Trentino

Alessio Manica (Pd) ha detto che la contraddizione della Valdastico con la ferrovia è gigantesco anche nei confronti del Veneto che sta ragionando e investendo sulla rotaia. Lo studio di fattibilità fatto fare dalla Giunta nel 2019 dimostra, ha aggiunto, che la Valdastico difficilmente supererebbe i 20 mila transiti; una cifra sproporzionata per i livelli di investimento e di impatto ambientale richiesti dall’opera. Il tema dei pedaggi, inoltre per l’esponente Pd, è fondamentale perché il tema della sostenibilità economica è fondamentale. La Valdastico, con 28 km di galleria, sempre secondo lo studio del 2029, richiederebbe pedaggi nettamente fuori mercato: 200 euro e dei privati 50 euro. I ricavi previsti sarebbero di 65 milioni all’anno e, visto il costo di 7 miliardi, servirebbero 46 anni per l’ammortamento. Inoltre, sull’A22 si butterebbe l’8% in più di traffico. Problema del traffico che non riguarda solo la Val d’Adige o la Valsugana, ma tutta la provincia. Basti pensare ai 70 mila veicoli che ogni giorno attraversano la Vallagarina. Sul piano politico Manica ha detto che si sta facendo una commedia senza sapere se effettivamente l’uscita a Rovereto interessa al Governo. Il capogruppo Pd ha anche smentito che ci siano penali per la mancata realizzazione dell’opera. Inoltre, ha continuato, l’ultima forzatura è stata fatta nell’assestamento quando Fugatti ha dichiarato che la Valdastico verrà fatta solo se lo vorrà lo stato e il concessionario, svendendo così la nostra autonomia. Manica ha anche detto che le posizioni ideologiche sono più dalla parte del sì che del no. Infine, ha sottolineato lo psicodramma del Patt che, ha detto ancora, sta ingoiando una posizione storica. Una capriola che ha preso in giro i cittadini, soprattutto quelli che hanno visto gi esponenti del Patt protestando davanti allo Spino. La Valdastico, inoltre, non è certo un riempitivo del programma del centro destra sottoscritto dal Patt.

Manica: la vicenda della delibera e Marchiori

Marchiori, ha aggiunto, è uscito e entrato dalla sala della Giunta quando il 5 agosto venne portata la delibera 1210, quella sulla variante. Un giochino del fuori e dentro, ha affermato ancora, che Tonina non s’è potuto permettere. Sul pdf della delibera, ha messo in evidenza, Marchiori è segnato presente mentre in quella che risulta sul sito Marchiori sparisce. Un fatto, ha detto Manica, che dimostra l’imbarazzo nei confronti della scelta e che va chiarito di fronte ai cittadini. Atteggiamenti menzonieri, li ha definiti, che si sono visti anche in occasione del progetto dell’ospedale di Cavalese. Quindi, anche nel caso della delibera, una delle due è una bugia.

Bisesti: Il Trentino non può rimanere indietro

Mirko Bisesti (Lega) ha ricordato che l’ideologia del no e l’ ambientalismo ideologico sono una realtà che pesa sullo sviluppo. E la mancanza di sviluppo nelle valli del Leno dipende anche dalle difficoltà di viabilità e ha ricordato che l’Italia aveva il record del tunnel, quello del San Gottardo, superato da quello di 24 km realizzati in Norvegia. In Cina si è costruito il tunnel subacque più lungo del pianeta. Mentre qui noi stiamo discutendo da 59 anni di un’autostrada che collega, con un tracciato quasi tutto in galleria, due territori vicini. Inoltre, per Bisesti, non c’è contraddizione tra gli investimento ferroviari e quelli che riguardano la gomma, perché la rotaia non potrà mai coprire il 100% dei trasporti. Per il capogruppo della Lega non si può rimanere indietro. Inoltre, per l’esponente leghista non è degno affermare che con la Valdastico i trentini andranno a fare la spesa in Veneto. E questo perché le strade servono a mettere in relazione le comunità e le persone. La maggioranza nel suo programma afferma che la nuova arteria deve sentire anche a sgravare la Valsugana. Una posizione netta che dimostra coraggio e sulla quale non ci sono tentennamenti. Una “promessa” che è stata fatta ai trentini e quindi va portata avanti anche per non far perdere al Trentino un’occasione di sviluppo.

Paccher: il centro sinistra è il “partito” del no

Roberto Paccher (Lega) ha esordito, di fronte ai sindaci della Bassa Valsugana e Tesino presenti il tribuna, dicendo che la Bassa Valsugana è stata umiliata dalla minoranza parlando di 6 mila veicoli al giorno. Valsugana, ha detto ancora Paccher, sta soffocando senza Valdastico. Sull’ ostruzionismo ha aggiunto che gli ex consiglieri comunali di Trento hanno votato il regolamento che lo ha impedito. A livello europeo si viaggia ancora su gomma, in Svizzera e tra Danimarca e Germania si sta realizzando il più lungo tunnel sottomarino e in Norvegia si sta realizzando un tunnel galleggiante. Quindi, con le tecnologie attuali si potrà anche salvare la sorgente dello Spino. Il no, ha aggiunto, non è idrogeologico ma illogico. In 59 anni di studi se ne sono fatti tanti e quindi, secondo Paccher, non ne servono altri. Non regge la questione della difesa dell’agricoltura perché la Valdastico scorrerebbe per 35 km in galleria e quindi non intaccherebbe l’agricoltura della zona che, comunque, non sarebbe motivo sufficiente per bloccare un progetto di collegamento con il Nord – Est. Inoltre, la nuova autostrada favorirebbe effettivamente i collegamenti con gli aeroporti. Critico Paccher nei confronti della posizione della minoranza che considera anacronistiche le autostrade, quando la Giunta di sinistra dell’Emilia Romagna ne sta progettando una di 65 km. Il centro sinistra, ha detto, è il partito del no: no alle rettifiche della Valsugana, no il tunnel di Tenna, no terza corsia A22 e alla ciclovia del Garda e ai traghetti a gasolio; no all’aeroporto di Malè; no alla funivia Trento – Bondone, all’area S.Vincenzo che era abbandonata. Ogni iniziativa della Giunta, ha aggiunto, viene accolta con un “arrivano ai barbari”, come ad esempio il nuovo Festival dell’economia o il no all’Università di medicina decisa da Fugatti. Altro no all’inceneritore per i rifiuti, meglio portare in giro l’immondizia con i camion evidentemente. Paccher ha detto che la variante delimita le possibilità di un’alternativa per i collegamenti verso l’est. Sì, quindi, alla Valdastico per dare a tutto il Trentino la possibilità di collegarsi con il Nord – Est in modo più facile e in sicurezza, visto che la Valsugana è una delle strade più pericolose d’Italia. Sul piano commerciale, se è vero che i trentini possono andare in Veneto è anche vero che 4 milioni di veneti possono venire più agevolmente da noi. Insomma, per l’esponente leghista, la Valdastico farebbe solo bene a tutto il Trentino che la sta aspettando da troppi anni mentre altri territori, dal Veneto, alla Lombardia al Piemonte hanno realizzato le infrastrutture.

Degasperi: il decisionismo della Giunta sulla Valdastico? Una lettera a Roma

Filippo Degasperi (Onda) ha replicato, per fatto personale, affermando che il suo no al tunnel di Tenna non c’è perché non c’è nulla di nulla. Sulla terza corsia dinamica non è stato fatto nulla; mentre sull’ospedale di Cavalese l’unico sì della maggioranza è stato al taglio dei fondi per realizzarlo. Infine, ha affermato che il decisionismo della Giunta si è concretizzato nel mandare una lettera a Roma e non ha ancora deciso dove fare la Valdastico.

Brunet: autostrada importante anche per il Primiero

Antonella Brunet (Lista Fugatti) ha ricordato che il Primiero dice no alla diga, ma chiede una migliore viabilità. Un Primiero dove non arriverà mai il treno e che non ha alternative alla gomma. La Valdastico, ha sottolineato, sarebbe una grande opportunità per tutto il Trentino e, ha ribadito, che questa arteria migliorerebbe i collegamenti con gli aeroporti, in particolare quello di Venezia. Una viabilità, quella della nostra provincia, da rinnovare perché vitale per il turismo di zone come il Primiero o il Tesino. Il progresso può fare paura – ha concluso – ma chiediamoci come sarebbe il Trentino senza l’A22.

Segnana: opporsi all’uscita a Rovereto significa favorire l’ipotesi di Trento

Stefania Segnana (Lega) ha sottolineato l’atteggiamento poco rispettoso nei confronti dei consiglieri di maggioranza da parte dell’opposizione. La Giunta, ha aggiunto, sta portando avanti il suo programma che è stato condiviso dalla maggioranza dei trentini. Non c’è quindi alcun regime. Il governo provinciale sta lavorando per tutto il Trentino. Opporsi all’uscita a Rovereto, significa favorire quella su Trento. Il che è in contraddizione con la posizione dei consiglieri della città. Comunque, ha aggiunto, la Valdastico sarebbe decisiva per il rilancio industriale di Rovereto. Una necessità, ha ricordato, sottolineata anche dal sindacato. Per quanto riguarda i comuni ha affermato che 20 hanno detto no, ma 18 sì. Infine, ha sottolineato che la Valsugana è una strada killer da troppo tempo e perciò che riguarda la ferrovia ha ricordato che si sta arrivando all’elettrificazione. Secondo i dati riferiti da Segnana la Valdastico ridurrebbe del 55% il traffico pesante con evidenti benefici per la salubrità della Valsugana.

Valduga: non si può ridurre la questione a un derby tra la Valsugana e la Vallagarina

Francesco Valduga (Campobase) ha detto che non si permetterebbe mai di irridere le posizioni che vengono espresse da altri territori. Vincere le elezioni, ha aggiunto, non autorizza chi governa a fare quello che vuole, invece vanno tenute presenti le altre posizioni, soprattutto quando ci sono dati obiettivi che mettono in allarme per l’impatto ambientale che un’opera avrebbe. Non solo, ma il progetto Valdastico non risolverebbe i problemi della Valsugana. Ma non si può ridurre la questione a un derby tra Valsugana e Vallagarina. Insomma, Valduga ha invitato la Giunta a riflettere sul suo ruolo di mediazione e regia tra i territori. Roberto Stanchina ha aggiunto che la maggioranza dovrebbe approfondire di più gli argomenti. E si è augurato che i sindaci presenti in aula non siano stati chiamati dalla maggioranza, anche perché in Consiglio si deve lavorare per tutto il Trentino. Riguardo all’ostruzionismo ha ricordato che Fugatti ha fatto spesso ricorso a questo strumento e con durezza. Zanella ha affermato che l’opposizione è il partito del no documentato; mentre la maggioranza è il partito del sì senza approndimenti.

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