I professionisti delle scadenze fiscali questa volta hanno trovato un muro e hanno dovuto incassare, cosa davvero rara negli ultimi 10 anni, un granitico no alla proroga del concordato i cui termini sono scaduti il 31 ottobre
NordEst – Il governo ha blindato la scadenza di fine ottobre perché ha scritto nero su bianco nel decreto collegato alla manovra di voler tagliare le tasse a famiglie e imprese con gli incassi attesi dal patto tra fisco e 4,7 milioni di partite Iva. Confartigianato ritiene indispensabile una proroga del termine fissato per aderire al concordato preventivo biennale sulla base sull’esito di un sondaggio fra oltre 46mila imprese che presentano i requisiti di accesso. “Il tasso di adesione tra gli imprenditori contattati al 22 ottobre è di oltre il 18%”. “Vista l’accelerazione nelle adesioni registrata nell’ultimo periodo e il numero di incontri con le imprese previsto dalle associazioni di Confartigianato in questi ultimi sette giorni, il tasso definitivo di adesione è destinato ad aumentare per raggiungere almeno il 23%”.
Confartigianato si mobilita
“La rilevazione – spiega Confartigianato – ha interessato territori nei quali si concentra il 50,5% delle imprese artigiane italiane, il 45,8% delle micro e piccole imprese e il 46,8% degli imprenditori soggetti a ‘indicatori sintetici di affidabilità fiscale’ “. “Le imprese che è stato possibile contattare da Confartigianato per illustrare i vantaggi e le criticità del concordato erano circa il 70% della platea di quelle ammesse al concordato”.
Confartigianato “ribadisce la necessità di una proroga del termine fissato ad oggi, 31 ottobre, per aderire al concordato preventivo biennale”. La ritiene “indispensabile”. La richiesta – spiega – è motivata dall’esigenza di disporre di maggiore tempo per fornire adeguata informazione a tutte le imprese interessate. “La proroga della scadenza – dice il residente di Confartigianato, Marco Granelli – è indispensabile per permettere alle imprese di valutare e decidere l’adesione al concordato preventivo. Solo in questo modo potremo garantire il successo dell’iniziativa e una reale opportunità per le imprese”. La richiesta di Confartigianato si basa sull’esito di un sondaggio che ha interessato le proprie associazioni territoriali ed è stato condotto fra oltre 46mila imprese che presentano i requisiti di accesso al concordato.
Lo sciopero dei commercialisti
Fino al 7 novembre si terrà lo sciopero sull’invio delle dichiarazioni dei redditi e Irap proclamato dalle associazioni nazionali dei commercialisti Anc, Andoc, Fiddoc e Unico per protestare contro la mancata proroga dei termini del concordato fiscale. “Le richieste – si legge in una nota – formulate e rimaste inascoltate, di un provvedimento di proroga per far fronte dell’inadeguatezza del termine del 31 ottobre, i sostanziali cambiamenti introdotti dal decreto Omnibus e la conseguente impossibilità di corretta comunicazione per i commercialisti e di valutazione per i contribuenti, le difficoltà tecniche di accesso al cassetto fiscale e gli errori riscontrati nei dati messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate relativamente al ravvedimento speciale 2018-2022, hanno fatto sì che si ricorresse allo strumento dell’astensione”.