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Sanità in Veneto: un bilancio con molte luci e qualche ombra

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“In quattro anni di tagli nazionali migliorati i servizi senza incidere sui bilanci”

ospedale

Venezia – “Ringrazio la Corte dei Conti del Veneto, che anche quest’anno ha compiuto un approfondito e tenace lavoro di verifica dei nostri conti sanitari, dandoci svariati motivi di soddisfazione e importanti indicazioni sulle cose che ancora non vanno e sui settori dove bisogna intensificare ulteriormente il lavoro di razionalizzazione della spesa”

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto commenta i contenuti del lavoro della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti, che ha depositato gli esiti dei controlli effettuati sui bilanci consolidati 2012 delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere. Ne emerge una valutazione complessivamente positiva, che conferma come, anno dopo anno, la gestione dei fondi destinati alla cura delle persone sia andata migliorando, nonostante la sensibile diminuzione dei Fondi Statali disponibili ed una serie di normative nazionali (come la spending review) che hanno profondamente inciso innescando una ulteriore, profonda, razionalizzazione della spesa che nel Veneto, a differenza di molte altre aree del Paese, ha sostanzialmente centrato gli obiettivi.
In 144 pagine, la Corte dei Conti ha passato al microscopio la gestione sanitaria 2012, dando anche una prospettiva per il 2013, anno che conferma il trend virtuoso del 2012 con un ulteriore contenimento dei costi ed un miglioramento dei conti delle Aziende sanitarie più in difficoltà: l’Ulss 12 Veneziana (meno 55,2); L’Ulss 18 di Rovigo (meno 28,6 milioni); l’Ulss 20 di Verona (meno 20, 5 milioni ; l’Azienda Ospedaliera di Padova (meno 38,6 milioni); l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (meno 34,2 milioni). Pur rimanendo in condizioni di tensione finanziaria, tutte queste strutture hanno comunque migliorato di molto le loro performances rispetto agli anni precedenti.
I conti della sanità veneta del 2012 si sono chiusi in attivo, facendo registrare una perdita contabile di 193,1 milioni euro, agevolmente e completamente ripianati grazie alla virtuosità della Gestione Sanitaria Accentrata in capo alla Giunta e senza la necessità di applicare alcuna addizionale Irpef. Nettissimo il miglioramento rispetto agli aspetti contabili dei bilanci precedenti (meno 330,5 milioni nel 2011 e meno 431,7 milioni nel 2010) e positiva la previsione per il 2013, con un ulteriore trend di forte discesa del disavanzo contabile.
Va specificato e tenuto in attenta considerazione il fatto che la perdita economica cui si riferisce la Corte dei Conti, è relativa alla somma dei risultati di esercizio (utili e perdite) delle Aziende sanitarie (-193 mln di euro nel 2013 che, sul totale di ca. 8,5 miliardi di risorse, vale lo 0,02%). Tale perdita viene completamente ripianata dalla Gestione Accentrata Regionale.

Scorrendo la relazione della Corte dei Conti, lusinghiero appare il risultato raggiunto in materia di contenimento dei prezzi di acquisto delle forniture, con 19 Aziende su 24 che hanno già raggiunto gli obiettivi prescritti dalle normative.

“Sulle ombre che la Magistratura Contabile ci ha segnalato, e per questo la ringrazio, stiamo già intervenendo e in alcuni casi esse sono avviate a soluzione – commenta il Presidente della Regione – ma la lettura complessiva dei giudizi espressi ci rende orgogliosi, anche perché abbiamo operato nel quadriennio più difficile di sempre, con continui tagli orizzontali e interventi a spot del legislatore nazionale, che hanno colpito noi come i peggiori spreconi in maniera vergognosamente indiscriminata. Uno sconcio che deve finire presto, con l’introduzione dei costi standard per la determinazione dei quali siamo fra le 3 Regioni benchmark, fin dal prossimo riparto nazionale e all’interno del nuovo Patto Nazionale per la Salute. Se non accadrà siamo pronti a far saltare ogni tavolo nazionale”.
“Diamo a Roma 21 miliardi di euro l’anno di residuo fiscale attivo: tasse pagate dalla gente delle quali nemmeno un euro ritorna a sostegno del territorio – incalza il Presidente – abbiamo di fatto sotto sequestro presso la tesoreria centrale dello Stato 1,4 miliardi dei veneti bloccati da quello scempio del buon senso che è il Patto di Stabilità, che impedisce di investire anche agli Enti virtuosi che potrebbero farlo. Eppure abbiamo privilegiato comunque il sacrosanto diritto dei fornitori della sanità a vedere pagati i loro crediti, decidendo di cedere al ricatto dello Stato che si è messo a fare la banca e, bontà sua, avendo in tasca 1,4 miliardi nostri, ce ne ha prestati pressochè altrettanti a un tasso passivo del 4%. E’ letteralmente incredibile, ma nell’Italia degli sprechi succede anche questo: tu hai i soldi da usare per i tuoi cittadini ma lo Stato te li sequestra poi te ne offre gentilmente facendo la banca e chiedendo interessi concettualmente assurdi”.

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