Si è completato lo schieramento del contingente italiano inquadrato nella missione militare dell’Unione Europea nella Repubblica Centrafricana
Bangui (Repubblica Centrafricana) – Sono circa cinquanta i militari dell’Esercito che nell’ultima settimana si sono integrati nella forza multinazionale UE che opera nella capitale del Paese africano dallo scorso 15 giugno, con l’obiettivo di creare un ambiente sicuro e consentire l’assistenza umanitaria alla popolazione civile minacciata dai violenti scontri interni tra fazioni opposte iniziati alla fine del 2013, che hanno causato migliaia di vittime e l’esodo di più di un milione e trecentomila persone.
In risposta alla crisi, l’Unione Europea ha messo in atto un’iniziativa politica, militare e di assistenza umanitaria e allo sviluppo. A Bangui è attualmente costituita da circa 750 soldati di diverse nazioni e comprende anche una forza di polizia. Le attività avvengono nel quadro della risoluzione ONU 2134 del 28 gennaio 2014 e della decisione del Consiglio Europeo del 10 febbraio, con le quali veniva rispettivamente autorizzata e poi costituita un’operazione militare di stabilizzazione per assicurare in prospettiva la transizione verso la missione delle Nazioni Unite denominata MINUSCA.
In ambito nazionale la missione è stata inserita nel decreto legge del Consiglio dei Ministri dello scorso 23 luglio, che proroga fino al 31 dicembre 2014 le missioni internazionali e fa seguito alla decisione dell’Italia di aderire alla missione annunciata al termine del summit Unione Europea – Africa dello scorso aprile.
Il contributo militare italiano è costituito da un distaccamento dell’8° reggimento genio guastatori della brigata paracadutisti ‘Folgore’, cui si aggiungono alcuni elementi nell’ambito dello staff del comando di EUFOR RCA a Bangui. Tra i compiti previsti per i genieri quello di garantire la mobilità delle forze europee, la bonifica di residuati bellici e la realizzazione di lavori infrastrutturali di base in favore della popolazione e del governo locale; i genieri italiani avranno tra l’altro il compito di monitorare un importante progetto di ricostruzione di un ponte, finanziato dall’UE e affidato a imprese locali.
Il contingente italiano disporrà di un importante parco macchine operatrici del genio e di un congruo numero di veicoli blindati ‘Lince’ dotati di torretta remotizzata ‘Hitrole’, il sistema d’arma italiano ad elevata tecnologia sviluppato per la protezione degli equipaggi.
Per ulteriori informazioni relative alla missione consultare il sito web