Fatturato in calo del 9,8% , con la montagna che arriva a meno 18,4%, persi 6000 posti di lavoro
Venezia – “Lo studio diffuso oggi da Confcommercio Veneto, in accordo con Confturismo, è drammaticamente veritiero e conferma l’assoluta necessità di una risposta forte. A questo punto non c’è tempo da perdere, il Governo deve dichiarare lo stato di crisi del settore, perché il Veneto è la prima Regione turistica d’Italia ed il suo Pil turistico contribuisce notevolmente a quello nazionale di settore”.
Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta lo studio diffuso poco fa dalla Confcommercio sulla crisi del turismo in Veneto, che parla di una diminuzione di fatturati del 9,8% (meno 265 milioni sul 2013), con la montagna che arriva a meno 18,4%, e di una perdita di posti di lavoro di 6.000 unità.
Secondo Zaia, “siamo di fronte ad una situazione che incide profondamente non solo sul settore alberghiero, ma anche su quello degli stabilimenti balneari, del commercio, della ristorazione, degli impianti di risalita e delle strutture per l’intrattenimento all’aperto. Se il Governo non interviene per il turismo Veneto, significa che non gli interessa il turismo italiano, aldilà delle solite belle parole”.
Zaia ritiene “non più procrastinabili misure non convenzionali: sostegni al credito, defiscalizzazione, incentivazione della promozione, previsioni meteo più precise e meno spettacolarizzate, riduzione dell’Iva portandola al livello enormemente inferiore con cui viene applicata in Paesi diretti competitori come Francia e Spagna” e chiede “un’attenzione tutta particolare per la montagna, colpita dalle nevicate invernali prima e dal maltempo estivo poi, e stritolata dalla concorrenza sleale di territori a statuto speciale a pochi chilometri di distanza, il più delle volte appena aldilà di un passo”.
Questa volta il twit con l’hashtag lo faccio io: #sipuofare… – conclude Zaia – il Premier e il Governo, una volta tanto, passino all’azione”.