Ecco i consigli per conservare i 70 milioni di crisantemi acquistati
NordEst – Le ricorrenze di Ognissanti e del 2 novembre, restano un appuntamento da ricordare nel rispetto della tradizione con una spesa in fiori che quest’anno supera quella di San Valentino e anche se la crisi pesa si stima che 70 milioni di steli di crisantemo saranno deposti nei cimiteri. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei volumi commercializzati ad ottobre in vista dell’appuntamento secondo l’Ismea.
Le condizioni climatiche avverse – sottolinea la Coldiretti -hanno peraltro ridotto la produzione nazionale e si registra un leggero rialzo nelle quotazioni. Anche per questo è opportuno, nonostante il tipo di ricorrenza, non fare acquisti di impulso, ma verificare e mettere a confronto i diversi prezzi sul mercato. la scelta è ampia tra steli recisi e in vaso donati nelle diverse forme (pon pon, a dalia, a fiore grande, ad anemone, a margherita e spider) con uno o più fiori per stelo e – sottolinea la Coldiretti – nei diversi colori.
La varietà piu’ diffusa di crisantemo è l’anastasia I prezzi di vendita al dettaglio per i fiori recisi – riferisce la Coldiretti – variano da 1,5 euro a 8 euro per quelli più grandi e possono arrivare ai 15-20 euro se si tratta di crisantemi in vaso o di mazzi con più fiori. Per evitare di cadere nelle trappole del mercato è meglio non ridursi all’ultimo momento per gli acquisti, evitare venditori improvvisati per non alimentare l’illegalità, preferire l’acquisto, se possibile, direttamente dai produttori Per fare durare di più i fiori si consiglia – sostiene la Coldiretti – di cambiare l’acqua nei vasi ogni due o tre giorni e di tagliare il gambo dei fiori cogliendo, se possibile, l’occasione di ripetere la visita di commemorazione.
La produzione del crisantemo è sicuramente una delle tecniche più complesse del florovivaismo italiano, basti pensare al fatto che – spiega la Coldiretti – occorre “programmare” la fioritura, dosando le ore di buio e di luce con la copertura delle piante in funzione del momento in cui i fiori verranno messi in commercio. Il crisantemo o fiore d’oro (dal greco chrysòs (oro) e ànthemon (fiore)) viene coltivato in Cina ben cinque secoli prima di Cristo.
In Europa, i primi crisantemi furono diffusi alla fine del 1700, prima in Francia, poi in Italia, e in Inghilterra. In principio era una vera rarità esotica, ma col tempo se ne diffuse la coltivazione casalinga. Se in Italia il crisantemo ci ricorda soprattutto il giorno dei defunti, in Giappone – conclude la Coldiretti – è fiore nazionale, emblema araldico della famiglia imperiale e il principale ornamento floreale utilizzato per la celebrazione delle nozze, mentre in molti Paesi è il simbolo della vita, della forza d’animo e della pace.