Il vento che ha spirato con raffiche molto violente, nella notte tra il 9 ed il 10 gennaio, è stato veramente impetuoso ed ha avuto effetti rilevanti in molte zone del territorio. Ecco il racconto fotografico
FotoReportage di Ervino Filippi Gilli
Primiero (Trento) – Le forti raffiche hanno provocato danni in quota ma hanno interessato, anche se in minima parte, la copertura della Chiesa della Madonna dell’Aiuto di Fiera di Primiero. Il fenomeno ha avuto inizio, almeno stando ai dati forniti dalla stazione meteorologica di Passo Cereda, verso le 21.15 del 9 gennaio ed è terminato nella sera del giorno seguente. Il vento di fhön, vento di caduta che porta ad una compressione delle masse d’aria e pertanto ad un loro riscaldamento, ha causato un rialzo termico veramente notevole; si è passati dai -1.0 delle ore 21 del giorno 9 gennaio ai + 16, valore massimo registrato alle ore 6.00 della mattina del 10. Quello che è più significativo è stato l’aumento di 11 gradi centigradi in meno di un’ora.
Le forti raffiche hanno creato danni in numerose località del Trentino, dalla val di Sole al Primiero, passando per il passo Broccon. Venendo a quanto successo nel Primiero si segnalano pochi danni agli edifici (il vento ha sollevato in parte la lamiera del tetto della Chiesa della Madonna dell’Aiuto a Fiera) ma molti al patrimonio boschivo.
Le aree maggiormente colpite sono quelle delle Panzane in Val del Lozen e del Fratton a Passo Cereda: in entrambi i casi una prima valutazione fa computare in circa 1500 metri cubi i volumi schiantati in ognuna delle due località.
Nella zona di Passo Cereda la strada per la Malga Fossetta risulta interrotta in una decina di punti ed altrettanto si può dire delle due strade per il Fratton e della pista da fondo escursionistica.
Anche in questo caso le temperature anomale di questa bizzarra stagione invernale hanno avuto la loro parte di responsabilità nell’accaduto: il fatto che il terreno fosse ghiacciato solo per pochi centimetri di profondità ha favorito lo sradicamento delle piante il cui apparato radicale si è trovato a lavorare sulla linea di discontinuità tra terreno gelato e non.