Con il mese di marzo riprende l’attività dei musei della Rete Trentino Grande Guerra rimasti chiusi per la pausa invernale
Trento – A Borgo Valsugana sabato 7 marzo è in programma presso la Mostra permanente della Grande Guerra in Valsugana e sul Lagorai il consueto Open day (Giornata aperta) con il quale vengono presentate al pubblico le novità espositive e la programmazione culturale per l’anno in corso.
Nel corso della giornata il pubblico potrà visitare le sale del museo che ospitano le ricche collezioni relative al primo conflitto mondiale e interessanti ricostruzioni degli ambienti in cui si svolgeva la vita dei soldati. L’orario di apertura della mostra è dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18.30.
Il MAG Museo Alto Garda riapre le porte della Rocca a partire dal 15 marzo e nella sezione dedicata alla Storia ospiterà la mostra “L’ultimo giorno di pace. 27 luglio 1914” curata dalla Società di Studi Trentini di Scienze Storiche; un’esposizione allestita in occasione del Centenario della Grande Guerra nell’ambito dell’adesione del MAG alla Rete Trentino Grande Guerra coordinata dal Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto.
La mostra verrà inaugurata sabato 14 marzo e a partire da domenica 15 sarà visitabile al terzo piano della Rocca di Riva del Garda, andando a costituire un ulteriore arricchimento temporaneo della composita sezione di Storia del Museo.
Gli approfondimenti sulla vita politica e sociale nelle comunità del Basso Sarca inseriti nel percorso sono a cura di Mauro Grazioli. Il catalogo della mostra, disponibile presso il bookshop del MAG, sarà arricchito da un inserto dedicato specificatamente alla realtà del Basso Sarca in quei giorni di cento anni fa.
Il percorso si articola in una dozzina di tappe, esemplificate da oggetti, fotografie, documenti e articoli di giornale. Si ripercorrono capitoli centrali della storia sociale dell’epoca: emigrazione, sistema scolastico, polemiche culturali, associazionismo sportivo e musicale, igiene e salute, agricoltura, vita religiosa, tempo libero e turismo, nonché dibattito politico e censura austriaca. Emergono così le debolezze di una comunità trentina ancora in gran parte legata ad una agricoltura di sussistenza, caratterizzata dal ricorso all’emigrazione stagionale, segnata dalle malattie sociali, ma anche impegnata in battaglie politiche e ideologiche contrapposte.