Il sindaco di Fiera: “La delibera su cui è stato presentato ricorso non indice infatti un referendum di cui all’art. 9 dello statuto, ma chiede semplicemente alla giunta regionale l’avvio di un procedimento di fusione”
Fiera di Primiero (Trento) – Il giorno dopo l’annuncio del ricorso da parte dell’ex assessore di Fiera di Primiero Erwin Filippi Gilli, è lo stesso sindaco ad intervenire sulla questione.
“Premetto – scrive il primo cittadino Daniele Depaoli – che mi dispiace replicare ad Erwin Filippi, uomo schietto, molto valido, leale, onesto e coerente come pochi ormai, con il quale ho condiviso più di 14 anni di amministrazione del Comune in cui siamo nati ed a cui, evidentemente, vogliamo ancora molto bene. Assieme abbiamo portato avanti progetti e scommesse difficili per la nostra piccola borgata, in molte delle quali la sua forza e convinzione è stata davvero di determinante sostegno al sottoscritto ed all’amministrazione tutta.
Ma da Sindaco del Comune – continua Depaoli – e questo Erwin lo sa, non posso accettare affermazioni che alludono al fatto che il Comune non rispetti il suo statuto: non è proprio del modo in cui questa amministrazione opera ed ha sempre operato”.
La risposta al ricorso di Filippi
“La delibera – continua il sindaco – su cui è stato presentato ricorso, non indice infatti un referendum di cui all’art. 9 dello statuto, ma chiede semplicemente alla giunta regionale l’avvio di un procedimento di fusione tra quattro Comuni. Spetta poi alla regione, ai sensi dell’art. 7 del SUO statuto, “sentire le popolazioni interessate”.
Queste verifiche sono state approfondite prima delle delibere: il nostro statuto è simile a quello della maggior parte dei 55 Comuni che andranno a referendum nel prossimo giugno, ma né Regione, né Provincia, né il Consorzio dei Comuni trentini hanno riscontrato vizi o illegittimità nelle bozze di delibere che sono state predisposte prima del passaggio nei consigli comunali.
Sono convinto che far votare la popolazione su argomenti così importanti sia la massima espressione di democrazia che si possa avere, e che un consiglio comunale non possa permettersi di impedire ai cittadini che rappresenta di esprimersi, a prescindere da statuti o leggi, che sono stati comunque rispettati. Erwin non ha mai nascosto di essere contrario a questo progetto di fusione, in modo convinto e pienamente legittimo, ci mancherebbe!
Io rispetto ed ho sempre rispettato la sua opinione, dettata sicuramente dall’amore che nutre per il proprio paese. Ma magari, a voler troppo bene, qualche volta si può perdere di obiettività. Questo vale per me, per Erwin e credo per i nostri concittadini: anche per questo tutti potranno dire la loro con il referendum sulla fusione che sancirà la nostra Regione.
“Nessun dubbio sulla legittimità”
A noi non resterà che accettarne tranquillamente il risultato – aggiunge Depaoli -, convinti, a prescindere dal successo del SI o del NO, di aver fatto le nostre scelte in piena democrazia. Sono oltremodo certo che il ricorso e le parole di Erwin non hanno fini politici o elettorali e per questo le rispetto ancora di più, ma non posso che rimarcare che sulla legittimità della delibera non abbiamo alcun dubbio, come del resto non hanno dubbi gli altri 54 Comuni trentini che stanno seguendo il nostro medesimo iter procedurale.
Ricordo – conclude il sindaco di Fiera – che la delibera oggetto del ricorso è stata approvata con dodici voti favorevoli ed un solo contrario dal consiglio comunale di Fiera di Primiero, oltre che sottoscritta, in meno di quattro giorni, da quasi il 23% degli aventi diritto al voto”.
Ma perchè chi è contrario a questa fusione non si organizza in un comitato per il no, si mette insieme un pubblico dibattito con le due opposte fazioni e la gente saprà così valutare obiettivamente i pro ed i contro?
Un po’ di serietà gioverebbe a tutti, al Primiero in primis.