Hanno manifestato i dipendenti pubblici del Trentino del settore sanità, Comuni, Comunità di valle, case di riposo, Provincia e amministrazioni per protestare contro la proposta di rinnovo contrattuale presentata dal governatore Ugo Rossi che viene definita: “Inaccettabile”. In Trentino i dipendenti pubblici sono circa 33mila
Trento – “In gioco – scrivono in una nota unitaria Gianpaolo Mastrogiuseppe (Cgil-Fp), Pierachille Dalledonne (Cisl-Fp), Silvia Bertola ed Etttore Tabarelli (Uil-Fpl), Maurizio Valentinotti (Fenalt) e Cesare Hofer (Nursing up) – c’è il futuro di un settore che è motore e perno della vita pubblica”. La trattativa per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici è ripartita dopo la sentenza della Consulta dei mesi scorsi, che ha definito illegittimo il blocco contrattuale in atto dal 2009.
Prima dentro la Sala Congressi della Cooperazione dalla quale sono stati fatti allontanare causa il sovraffollamento e poi ai piedi del Palazzo della Provincia in attesa che il Vice Presidente della Provincia Olivi. I sindacati – tutte le sigle all’unisono compresa la Fenalt – li hanno chiamati a raccolta per protestare contro una manovra finanziaria che da più parti è stata giudicata inefficace e che non da garanzie chiare sul rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici che sono in attesa di una revisione degli accordi ormai da troppo tempo. Verso mezzogiorno i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti dal vicepresidente Olivi.
Olivi: “Non ho colto uno spirito di pura rivendicazione”
Getta acqua sulla polemica rovente il vicepresidente della provincia di Trento Olivi. “Non ho colto uno spirito di pura rivendicazione corporativa, ma anzi la consapevolezza della necessità di contestualizzare la situazione del pubblico impiego in un quadro più generale, con richieste che riguardano certamente i trattamenti economici ma al tempo stesso la valorizzazione delle competenze e del merito professionale dell’intero comparto. Questo approccio è molto importante perché siamo convinti che la qualità e l’efficienza dell’Autonomia necessiti di un coinvolgimento responsabilizante della pubblica amministrazione rispetto agli obiettivi strategici che ci vogliamo dare.
Sul versante più propriamente contrattuale, coerentemente abbiamo condiviso con i sindacati che la strada maestra deve rimanere quella dell’autonomia contrattuale e non quella dell’omologazione al modello statale. Ci siamo lasciati con l’obiettivo di continuare a ragionare assieme e a proseguire il confronto”. Così il vicepresidente della Provincia autonoma Alessandro Olivi ha commentato l’incontro che ha avuto con i rappresentanti sindacali della funzione pubblica del comparto autonomie locali e del comparto sanitario, in margine alla manifestazione per il rinnovo del contratto tenutasi stamani a Trento e culminata in piazza Dante.
“Naturalmente – aggiunge Olivi – non possiamo perdere di vista il contesto generale, che vede un bilancio in diminuzione e quella che rimane anche per la Giunta la prima ed assoluta priorità: dare risposte a chi un lavoro non ce l’ha ossia canalizzare ogni sforzo per contrastare la disoccupazione, in particolare dei giovani”. Olivi, accompagnato dal direttore generale Paolo Nicoletti e dal dirigente del dipartimento Organizzazione e personale Luca Comper, rappresentando anche il presidente Ugo Rossi, in trasferta a Bruxelles, che incontrerà a breve a sua volta le sigle sindacali, ha sottolineato come sia dannoso per il Trentino alimentare da entrambe le parti una contrapposizione fra pubblico e privato,”perché è in realtà dalla collaborazione di questi due mondi che possono scaturire migliori chances di crescita per l’economia e maggior qualità della vita per i cittadini”.
Al termine dell’incontro Olivi ha raccolto le istanze dei sindacati in merito alle scelte della Provincia in materia di Bilancio, con l’impegno di trasferirle al presidente Rossi.