L’ex presidente di Acsm, Paolo Secco – oggi candidato nella lista ‘Nuove Prospettive’ a sostegno della coalizione per Daniele Depaoli Sindaco, interviene nel dibattito e riepiloga tutti i passaggi sulle ipotesi di “incorporazione” della società
Primiero Vanoi Mis (Trento) – “Nel periodo di formazione delle liste elettorali è stata spesa una gran quantità di parole, pareri e riflessioni varie su questo argomento – spiega Paolo Secco (nella foto) – la volontà ed il progetto di incorporare ACSM e le controllate in un sistema societario di scala provinciale non è una nuova questione. Già nel 2007 i vertici della PAT presentarono uno studio articolato commissionato alla milanese “Praxis” per la razionalizzazione/integrazione di tutte le società multi-utilities operanti nel territorio provinciale.
Anche l’attuale Consiglio di Amministrazione – ribadisce Secco – come tutti i precedenti ha sempre collocato al vertice degli obiettivi affidati dai soci la tutela e la crescita di ACSM. Ha quindi operato in tale direzione, anche curando su ogni tavolo i rapporti istituzionali, i rapporti con la società del sistema centrale Dolomiti Energia (il Direttore Generale di ACSM ne è stato membro del consiglio di amministrazione). La stessa separazione delle “reti” dal settore della vendita di energia, da qualcuno vista come primo fantomatico capitolo per la cessione al sistema trentino, in realtà è un passo che consente di porre l’Azienda nella condizione di essere strutturata come una grande azienda e quindi non attaccabile sotto il profilo normativo/amministrativo.
Personalmente – conclude l’ex presidente di Acsm spa – ritengo inoltre che, per preservare il valore e le prospettive di vita futura della nostra ACSM, sia opportuno e necessario anche mantenerla libera da partecipazioni dirette in attività non collegate alla sua storia , alla sua esperienza ed al suo ruolo (settore energia e telecomunicazioni), garantendo il raggiungimento di bilanci performanti e preservandone una struttura interna moderna, competitiva e ben diretta almeno quanto lo è adesso.
Questo grande Bene Comune ha ora una rinnovata possibilità di intervenire nello sviluppo economico di Valle, considerando che il miglior metodo per utilizzarne i profitti generati è e resta quello più consono per qualsiasi Società per Azioni, l’erogazione di dividendi”.
>Leggi l’intervento completo di Paolo Secco tra i commenti a questo articolo
Acsm nel Vanoi e a Mis
Dal 2017 ACSM spa diventerà il distributore elettrico di riferimento anche nella Valle del Vanoi e nel Comune di Sagron Mis. In estrema sintesi l’accordo prevede che, immutati gli assetti di proprietà attuali. A partire dal 1° gennaio 2017 e per una durata minima di 3 anni il gruppo ACSM diverrà il distributore di riferimento, oltre che nella vallata del Cismon, anche nei territori sopraccitati. L’accordo, basato sul meccanismo dell’affitto di ramo d’azienda, contiene una analoga previsione, a parti invertite per l’ambito territoriale di Predazzo.
Venerdì 8 aprile, Gianni Bellotto, in qualità di Amministratore Unico di Azienda Reti Elettriche S.r.l., società interamente controllata da ACSM S.p.A. e da essa costituita all’inizio del 2016 nel rispetto degli obblighi normativi nel campo energetico mediante conferimento del ramo di azienda della distribuzione elettrica, ha sottoscritto un importante accordo con SET Distribuzione S.p.A. (Gruppo Dolomiti Energia) relativo alle modalità di gestione del servizio di distribuzione elettrica nella Valle del Vanoi e nel Comune di Sagron Mis.
ACSM rassicura: “Nessuna incorporazione”
Il sindaco di Mezzano, Ferdinando Orler, che assume in ACSM la guida del gruppo fino a nuove elezioni – dopo le dimissioni di Paolo Secco (candidato in Comune) – esprime in una nota grande soddisfazione per il risultato raggiunto. Offre al gruppo ACSM la possibilità di estendere e consolidare il proprio ambito operativo territoriale, con evidenti economie di scala per l’intero sistema della distribuzione elettrica e con la possibilità di fornire il servizio anche a beneficio delle popolazioni dei Comuni soci Canal San Bovo e Sagron Mis.
“Il forte segnale – spiega una nota dell’azienda – si contrappone alle notizie che descrivono nelle ultime settimane il gruppo ACSM come oggetto di una ipotetica incorporazione nel gruppo societario di capitale misto pubblico-privato Dolomiti Energia.
Orler precisa inoltre che nulla è noto né al Consiglio di Amministrazione di ACSM, né ai soci della medesima sull’esistenza o meno di un simile progetto d incorporazione, non essendovi stato a tal riguardo alcun contatto o scambio di informazioni a nessun livello.
Ci si augura – spiega ancora Orler – che le notizie di qualche settimana fa non portino ad incrinare gli ottimi e necessari rapporti di collaborazione instaurati negli ultimi anni con Dolomiti Energia, rapporti peraltro sempre rispettosi dei reciproci ruoli e che non hanno mai inciso sull’irrinunciabile autonomia di Primiero nella gestione dei propri servizi e delle proprie risorse.
Parallelamente – conclude la nota – , visto il fervente clima politico legato alle vicine elezioni del nuovo comune di Primiero San Martino di Castrozza, auspica che il ruolo di ACSM non venga in alcun modo strumentalizzato, ma che al contrario l’importante realtà societaria locale continui anche in questa occasione ad essere difesa seriamente e ad essere considerata occasione di convergenza e di condivisione di obiettivi. La tutela di questo importante patrimonio locale, non può infatti prescindere dalla necessità di fare sistema e di porsi nei confronti di delle future importanti sfide e minacce che dovremo affrontare, come un territorio determinato, compatto ed unitario, senza divisioni alcune”.
I nuovi CdA
L’ex presidente ACSM, Paolo Secco, ha lasciato nelle scorse settimane la presidenza del gruppo in seguito alla sua candidatura nel nuovo Comune, a sostegno di Daniele Depaoli. Al suo posto, a guidare il gruppo fino a nuove elezioni sarà il suo vice Ferdinando Orler, sindaco di Mezzano.
Daniele Depaoli ha invece rassegnato le dimissioni sia da vicepresidente di ACSM che da presidente di Primiero Energia spa, società controllata da ACSM. Al posto di Depaoli in Primiero Energia opera invece il suo vicepresidente Michele Pedrini (Dolomiti Energia) fino a nuove elezioni.
Sia Depaoli sia Secco sarebbero infatti ineleggibili se restassero nel Cda di Acsm, di cui il nuovo Comune detiene il 52% del capitale sociale. Il consiglio di amministrazione di Acsm spa è in proroga dal 2014 e i patti ne prevedono il rinnovo proprio dopo le elezioni comunali di maggio.
HO LETTO L’ARTICOLO DEL EX PRESIDENTE PAOLO SECCO. NON SO COSA PENSARE. E’ LO STATUTO DELLA SOCIETA CHE DEFINISCE LE REGOLE (SIAMO IN EUROPA).
Penso che lo statuto sia eguale per tutta l’EUROPA.
LE CANNET F.F. 29/04/2016 G.ORLER
ACSM UN BENE COMUNE
Ho letto qualche giorno fa con piacere la nota emessa dall’azienda per comunicare le novità riguardanti l’estensione dell’attività di distribuzione nel comune di Canal San Bovo e nella quale si è giustamente fatta chiarezza sulle voci di “incorporazione” in Dolomiti energia. L’articolo apparso a marzo sulla stampa locale dal titolo “ENERGIA: UNA GRANDE ALLEANZA REGIONALE” ha lasciato tutti molto preoccupati. Anche a livello di “rumors” circolano da tempo voci di misteriose manovre che ci verrebbero imposte a breve da Trento. Nel periodo di formazione delle liste elettorali è stata spesa una gran quantità di parole , pareri e riflessioni varie su questo argomento, lasciando puntualmente intendere che queste informazioni arrivassero, come “soffiate”, da persone molto ben introdotte nella politica provinciale e quindi di assoluta attendibilità.
Le preoccupazioni legate ai “rumors” ed i potenziali effetti sono addirittura diventate parte rilevante dei programmi elettorali di alcune liste, senza peraltro nessuna doverosa preventiva azione di verifica della consistenza e dell’attendibilità delle stesse. C’è da dire, riguardo alla gestione ed alla circolazione delle notizie (o meglio del “vocìo”) che, se qualcuno avesse avuto informazioni realmente attendibili in tale contesto, avrebbe meglio agito, a vera tutela del bene comune, dandone ampia ed immediata comunicazione ai vertici dell’Azienda, anziché facendone banale argomento di intrattenimento e di conversazione ai banconi dei vari bar della valle.
Sul tema è doveroso fare chiarezza:
La volontà ed il progetto di incorporare ACSM e le controllate in un sistema societario di scala provinciale non è una nuova questione.
Già nel 2007 i vertici della PAT presentarono uno studio articolato commissionato alla milanese “Praxis” per la razionalizzazione/integrazione di tutte le società multi-utilities operanti nel territorio provinciale; una vera e propria “rapina” soprattutto per i produttori di energia, in particolare per ACSM/Primiero Energia. Al tempo, i vertici di ACSM, in contatto e in coordinamento con le altre piccole società oggetto di ipotetica incorporazione, dopo aver convenuto con la politica locale che il piano per poter esser preso in considerazione andava quanto mento pesantemente rivisto, si videro trasmettere una seconda versione. Non contenendo quest’ultima alcune delle modifiche/correzioni ritenute irrinunciabili, il processo di potenziale aggregazione si arrestò. Da allora seguì sull’argomento un lungo silenzio, rotto solo alcuni giorni fa dalla nota giornalistica sopraccitata.
E’ evidente che gli “appetiti” del sistema provinciale nei confronti della ns. realtà energetica sono stati alimentati anche e soprattutto dalla grande crescita del gruppo ACSM avvenuta in seguito alla costituzione di Primiero Energia ed all’acquisizione dei grandi impianti idroelettrici ex-Sava del 2001; ha inoltre successivamente contribuito in tal senso la fortunata intuizione dell’allora presidente Luciano Zeni, che attraverso una serie di concambi, ha “scalato” Primiero Energia, consentendo ad ACSM di conquistare la maggioranza del capitale e quindi il controllo. Ciò a fronte di avere aperto la compagine sociale di ACSM ai comuni di Predazzo, Canal San Bovo, Sagron Mis, Castello Tesino, Cinte Tesino, Pieve Tesino e Sovramonte (BL).
Quest’ultima operazione, accolta con favore da tutte le amministrazioni locali, grazie alla raggiunta autonomia nella definizione del prezzo di vendita dell’energia prodotta, ha permesso di consolidare la crescita precedentemente avvenuta e di conservare le risorse economiche generata da Primiero Energia all’interno del gruppo ACSM. Al contempo la proprietà di ACSM è stata in parte de localizzata all’esterno del Primiero; ciò ha reso più difficile e complessa la potenziale soddisfazione degli appetiti provinciali (si pensi che il comune di Sovramonte, nostro socio, è in Veneto).
L’insoddisfazione legata dalla maggior difficoltà nella messa a punto di un progetto di integrazione, ha generato ulteriori “malumori” nei confronti del Primiero, territorio sempre più considerato diverso e “fortunato” rispetto ad altri proprio per il possesso di una grande autonomia nella gestione delle risorse energetiche e delle risorse economiche derivanti. Se è vero che il valore patrimoniale in mano ai soci del gruppo ACSM è cresciuto notevolmente e rappresenta oggi una importantissima ricchezza, sono altrettanto vere le seguenti considerazioni sulle quali, in maniera del tutto omissiva e incomprensibile, nessuno dei rappresentanti della politica centrale trentina, si è spinto a riflettere o a fare corretta comunicazione:
– i dividendi erogati ai soci, pari a circa 1,2 milioni di Euro all’anno (a cui corrisponde una quota di circa 160.000 Euro/anno per ogni socio “fondatore), sono del tutto trascurabili rispetto alle faraoniche risorse che la provincia distribuisce in altre valli e che nega a Primiero proprio in virtù dell’esistenza di ACSM; questo è il vero elemento che ci rende diversi da altre comunità trentine!
– i dividendi emessi negli anni da Primiero Energia (il motore economico del gruppo ACSM), che hanno permesso alla stessa ACSM di distribuire a sua volta le risorse di cui al punto precedente ai comuni soci, sono andati per ben il 20% nelle casse di Dolomiti Energia e per un ulteriore 27% nelle casse di comuni collocati al di fuori del nostro territorio! Solo il 53% è rimasto a Primiero.
– ACSM e Dolomiti Energia sono realtà societarie diverse; la prima ha capitale interamente pubblico, mentre la seconda è una società mista di capitale pubblico e privato. La provincia è un piccolo socio indiretto di minoranza, una consistente quota del capitale è posseduta dai Comuni di Trento e Rovereto ed una ulteriore parte rilevante è in mano privata. Come si può pensare che una società mista possa incorporare “sic et simpliciter” una società interamente pubblica? Chi potrebbe mai onestamente immaginare l’esistenza o l’emanazione di una norma in grado di forzare e annullare il concetto di proprietà?
– le decisioni sulle modalità di collaborazione e sui gradi di eventuale integrazione con il sistema trentino, spettano a noi; gli strumenti di cui abbiamo bisogno sono la capacità e la lucidità nel valutare, nell’individuare e difendere i fattori irrinunciabili, nell’analizzare le opportunità ed i rischi, la forza nel condurre una trattativa. Questi strumenti sono profondamente diversi e decisamente più complessi rispetto alla inutile diffusione di urla sommesse d’allarme del tipo “A Trent i ne ha dit che i vol portarne via l’azienda! Fone che? I ne ha dit che manca pochi mesi! Elo chi che fa qualcos? Non podon far nient!”
Anche se ovvio, è importante ricordare che i vertici dell’azienda dal 1902 in poi senza alcuna esitazione, con spirito di responsabilità e di sacrificio, hanno sempre ritenuto essere priorità assoluta il bene del territorio che scaturisce dalla tutela dell’Azienda e la crescita della stessa. Si pensi al taglio straordinario di legname del 1902, fatto dai sei comuni fondatori per finanziare quella che allora era una “Start up” del tempo, la prima centrale dei Boaleti (era una delle prime in Italia). Si pensi alla determinazione con la quale negli anni 50 ci si è inseriti nel progetto “Val Noana” minacciando ostruzionismo se non fosse stata data al territorio la possibilità di costruire nello stesso contesto progettuale una piccola centrale con bacino di accumulo (Castelpietra / Castrona). E poi la centrale di Civertaghe negli anni 80 e le centrali di Teleriscaldamento del 2002 e del 2011, l’acquisizione della centrale di Colmeda del 2008 (ex Heineken).
Anche l’attuale Consiglio di Amministrazione come tutti i precedenti ha sempre collocato al vertice degli obiettivi affidati dai soci la tutela e la crescita di ACSM. Ha quindi operato in tale direzione, anche curando su ogni tavolo i rapporti istituzionali, i rapporti con la società del sistema centrale Dolomiti Energia (il Direttore Generale di ACSM ne è stato membro del consiglio di amministrazione). La stessa separazione delle “reti” dal settore della vendita di energia, da qualcuno vista come primo fantomatico capitolo per la cessione al sistema trentino, in realtà è un passo che consente di porre l’Azienda nella condizione di essere strutturata come una grande azienda e quindi non attaccabile sotto il profilo normativo/amministrativo.
Personalmente ritengo inoltre che, per preservare il valore e le prospettive di vita futura della nostra ACSM, sia opportuno e necessario anche mantenerla libera da partecipazioni dirette in attività non collegate alla sua storia , alla sua esperienza ed al suo ruolo (settore energia e telecomunicazioni), garantendo il raggiungimento di bilanci performanti e preservandone una struttura interna moderna, competitiva e ben diretta almeno quanto lo è adesso. Questo grande Bene Comune ha ora una rinnovata possibilità di intervenire nello sviluppo economico di Valle, considerando che il miglior metodo per utilizzarne i profitti generati è e resta quello più consono per qualsiasi Società per Azioni, l’erogazione di dividendi.
Paolo Secco
(Ex presidente Acsm spa – Candidato Lista Nuove Prospettive)
E’ interessante rileggere le parole di Ferdinando Orler quando afferma la “necessità di fare sistema e di porsi nei confronti delle future importanti sfide e minacce che dovremo affrontare, come un territorio determinato, compatto ed unitario, SENZA DIVISIONI ALCUNE” Quindi mi pare di capire che il progetto di un comune unico, esteso anche al Vanoi –Sagron Mis – Imer e Mezzano, abbia acquisito un nuovo, importante e influente sostenitore.