Alle 3.37, nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma, è morto il boss mafioso Totò Riina. Arrestato il 15 gennaio del 1993 dopo 24 anni di latitanza, era ancora considerato dagli inquirenti il capo indiscusso di Cosa Nostra. Riina era in coma farmacologico da diversi giorni. Le sue condizioni sono peggiorate dopo l’ultimo intervento chirurgico subìto: da quel momento il boss è entrato in coma e non si è mai risvegliato. Riina, la Chiesa dice no a funerali pubblici. “Silenzio”, il messaggio della figlia di Riina su Facebook
Roma (Adnkronos) – Giovedì sono arrivati a Parma, dopo l’ok del ministro della Giustizia Andrea Orlando, la moglie e la figlia del boss. Venerdì dovrebbe arrivare il figlio, Salvo, che ha scritto un post su Facebook in cui augurava buon compleanno al padre per i suoi 87 anni. Un altro figlio, Giovanni, sta invece scontando una pena all’ergastolo. I familiari del boss mafioso chiedono “il più stretto riserbo”. Lo fa sapere il legale di Riina, Luca Cianferoni. “Di più non voglio aggiungere”, ha detto l’avvocato che da anni segue il capomafia nei processi.
La procura di Parma ha disposto l’autopsia sulla salma di Riina. La decisione, a quanto si apprende, deriva dalla necessità di completezza degli accertamenti trattandosi di un decesso avvenuto in ambiente carcerario. “Di fronte alla morte nessun commento...”, dice il pm della Direzione nazionale antimafia Nino Di Matteo, il magistrato più scortato d’Italia proprio per le minacce ricevute dal carcere dal boss mafioso di Corleone.
L’ex Procuratore aggiunto di Palermo, Vittorio Teresi, che rappresenta l’accusa nel processo sulla trattativa tra Stato e mafia, conferma all’Adnkronos che la Procura di Palermo, al termine della requisitoria, chiederà alla Corte d’Assise di dichiarare il “non doversi procedere per morte del reo” a carico di Riina.
Parlando della successone di Riina in Cosa nostra, il pm dice: “Sono convinto del fatto che siccome non è stato un evento imprevisto o traumatico, tutto ciò che in Cosa nostra si doveva muovere per individuare un successore si è già mosso”. “In questo momento – aggiunge – non vedo una figura del panorama mafioso di primo piano“. E riguardo al boss latitante Matteo Messina Denaro, Teresi osserva: “Ha la capacità criminale di Riina in astratto, ma non so se in questo momento abbia il seguito che deve avere un capo unico”.
Nessun funerale pubblico
“Il portavoce della Cei ha detto con chiarezza che non è ipotizzabile che il funerale di Totò Riina sia pubblico. Per il resto mi auguro che la sua morte non voglia dire un abbassare la guardia rispetto a un problema grosso che evidentemente dietro e accanto a Riina ne ha tantissimi altri. Non ci sarà un funerale pubblico”. Queste le parole di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, a margine di un convegno a Bologna sul tema delle migrazioni.
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