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Lupo a NordEst, in Veneto 8 nuovi cani da guardia per allevatori. Lega interroga su avvistamenti in Val di Fassa

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Sono stati consegnate giovedì le prime due coppie di cani per difendere le pecore dai lupi in Veneto. Nel vicino Trentino, la Lega Nord interroga su possibili avvistamenti in Val di Fassa

NordEst – Otto cani da guardia, razza Pastore maremmano-abruzzese, aiuteranno gli allevatori dell’Alpago, della Lessinia, di Col Visentin e delle Prealpi bellunesi a difendersi dagli attacchi dei lupi.

La Regione Veneto, con i fondi del progetto Life Wolfalps, ha acquistato quattro coppie di maremmani-abruzzesi (una spesa di circa 9 mila euro) che vengono ad aggiungersi ai 5 già consegnati nei mesi precedenti.

La prima coppia dei pastori maremmani è stata consegnata giovedì a Tambre di Alpago, ad un allevamento ovi-caprino. Nei giorni successivi una coppia sarà consegnata ad un allevatore della zona di Col Visentin, e un’altra andrà ad un pastore di Montebelluna che d’estate porta le proprie greggi al pascolo nel Bellunese. Infine, la quarta coppia andrà ad un allevatore di Crespadoro, nella Lessinia vicentina.

13 cani per difendere i pastori

“Salgono così a 13 i cani specializzati nella protezione delle greggi e degli armenti acquistati con i fondi del progetto europeo – sottolinea l’assessore veneto all’agricoltura Giuseppe Pan – Aiuteranno gli allevatori a proteggere gregge e bestiame dagli assunti dei sei branchi attualmente rilevati in Veneto, per un totale di 38 esemplari censiti. L’impiego dei pastori-maremmani appositamente addestrati, insieme al corretto posizionamento dei recinti elettrificati forniti dalla Regione grazie ai fondi di Life Wolfalps, si confermano strumenti efficaci per prevenire le predazioni dei lupi e consentire la regolare attività di pascolo in quota”.

“Fermo restando il nostro impegno per ottenere un adeguamento delle normative comunitarie all’evoluzione della presenza del lupo nelle aree montane tradizionalmente vocate all’agricoltura e all’allevamento – ribadisce Pan – la Regione continua intanto a investire in maniera significativa in prevenzione e negli indennizzi agli allevatori colpiti: solo nel 2017 abbiamo pagato 137.529 euro di risarcimento agli allevamenti di montagna vittime delle predazioni del grande carnivoro.

Per ora prevenzione e indennizzi sono gli unici strumenti possibili per gestire la presenza del lupo sulle nostre montagne. Mi auguro che l’azione di pressing intrapresa nei confronti degli organismi comunitari e il recente orientamento assunto dal parlamento europeo possano portare a nuove direttive che consentano di impostare un diverso piano di gestione nazionale e di validare possibili iniziative di contenimento da parte delle singole regioni”.

Avvistamento di lupi in Val di Fassa?

“Sembra che negli scorsi giorni a Canazei, in località Penia e in altre zone del territorio comunale,
siano stati avvistati diversi esemplari di lupi – scrive in una interrogazione provinciale il consigliere provinciale trentino Maurizio Fugatti –  ciò che fa preoccupare i cittadini, secondo le
informazioni a nostra disposizione, non è soltanto la presenza degli stessi ma in particolar modo il
comportamento adottato ovvero lo spingersi in prossimità delle abitazioni in ore serali.

Il Sindaco di Canazei avrebbe rassicurato i concittadini, sostenendo che la situazione è tenuta sotto
controllo dalla Provincia tanto che vi sarebbero contatti quotidiani tra l’amministrazione comunale e
l’Assessore Michele Dallapiccola.

Appurato che la Provincia pare essersi schierata contro il decreto del Ministro Galletti che, a livello
nazionale, ha previsto un piano di abbattimento che prevede la possibilità di abbattere esemplari di
lupo in casi particolari, comunque non superiori al 5% del totale della colonia presente sul territorio
e non prima di due anni, e che è necessario garantire sicurezza ai cittadini, riteniamo doveroso un
intervento immediato da parte della Provincia perché il solo monitoraggio non è elemento
sufficiente vista la situazione poc’anzi descritta”.

Chiedendo chiarezza sulla presenza dei lupi in Val di Fassa, Fugatti sollecita una “presa di posizione forte da parte della Provincia nei confronti delle scelte governative nazionali, che punti ad una reale soluzione del problema che da troppo tempo preoccupa le comunità e gli agricoltori della valle”.

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