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Meno pazienti in ospedali e terapie intensive, videoconferenza Regione Veneto 7 aprile

Il presidente veneto Zaia: “C’è un network di sperimentazioni per il test sierologico. C’è chi dice che non è validato. Noi guardiamo alla comunità scientifica: ci dicono, e l’hanno scritto nero su bianco, che credono a questa partita”. La Giunta regionale del Veneto ha approvato inoltre i criteri per individuare hotel idonei nei quali ospitare, in caso di carenza di posti letto negli ospedali, persone malate di Covid-19

NordEst – Dall’inizio dell’epidemia sono 580 i bellunesi positivi al Covid-19. Restano invece 9 i ricoverati in terapia intensiva. In area non critica, 39 all’ospedale di Belluno (-1), 7 in quello di Feltre (-1), 13 all’ospedale di Comunità di Belluno (-1) e altrettanti in quello di Agordo. Due i decessi relativi a due signore reidenti nel Bellunese: la prima è spirata lunedì sera all’ospedale San Martino: aveva 82 anni ed era ricoverata nell’Unità operativa legata alla Pneumologia Covid di Belluno (in area media intensità). La seconda, invece, è una 75enne, ricoverata all’ospedale di Feltre.

Le nuove ordinanze restrittive

La nuova ordinanza contingibile e urgente n. 18 del 6 aprile 2020 firmata dal presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, contiene linee guida su mascherine, commercio al dettaglio, volontariato nelle case di riposo, riunioni virtuali dei consigli comunali e comunità comprensoriali e misure più severe per la protezione contro il nuovo coronavirus.

Obbligatorio coprire naso e bocca quando si è fuori casa

Quella che finora era stata una semplice raccomandazione diventa ora un obbligo. Il presidente Kompatscher annuncia: “Da martedì 7 aprile sarà obbligatorio per tutti gli altoatesini coprire la bocca e il naso quando si svolgono attività o movimenti consentiti al di fuori della propria abitazione e quando si ha contatto con altre persone”. Questa regola vale per tutte le persone in Alto Adige sopra i due anni di età, e sempre quando si incontrano altre persone, anche al chiuso, ad esempio quando si fa la spesa o si lavora, spiega il presidente Kompatscher. Il rispetto di questa prescrizione sarà controllato e, se necessario, eventualmente sanzionato con una multa.

Le multe per inadempienza sono quelle previste per tutte le altre violazioni delle misure preventive contro la diffusione del Covid-19. Per coprirsi si può usare una sciarpa, uno scaldacollo, un foulard, un fazzoletto da collo, una maschera protettiva o anche una maschera cucita artigianalmente. Restano comunque in vigore tutte le altre istruzioni per gli spostamenti all’aperto: ad esempio di muoversi da soli, mantenere la distanza dalle altre persone e lavarsi le mani frequentemente.

Proteggere la bocca è un prerequisito per ridurre le restrizioni

Secondo Kompatscher la mascherina è un importante prerequisito per il graduale ritorno alla normalità. “Sta a noi decidere se restare a casa per un altro mese o indossare diligentemente la mascherina per poter entrare presto in un’altra fase con meno restrizioni” sottolinea il presidente.

Coprire naso e bocca riduce il rischio di infezione e la diffusione del virus attraverso le goccioline di saliva emesse quando si tossisce, starnutisce o anche semplicemente parlando, ha ricordato Kompatscher, facendo riferimento a numerosi esperti e rinomate istituzioni del settore che si sono chiaramente espresse a favore di questa scelta. In altri paesi come l’Austria o in altre regioni in Italia, ad esempio in Toscana e in Lombardia, l’uso della mascherina è già obbligatorio, ha ricordato Kompatscher.

I Comuni possono rafforzare le misure di protezione

Nell’ordinanza si raccomanda ai sindaci di verificare la necessità di eventuali misure aggiuntive per contenere la diffusione del nuovo coronavirus nel loro Comune. Tali misure supplementari dovrebbero essere adottate dai sindaci se il numero di infezioni nella loro comunità è in forte aumento, se la densità della popolazione è particolarmente elevata o se i cittadini non si attengono alle misure prescritte. Le misure adottate non devono tuttavia porsi in contrasto a quelle già disposte con le ordinanze presidenziali per quanto concerne l’attività motoria consentita e i dispositivi di protezione individuale. Inoltre, i Comuni devono notificare le loro misure supplementari al presidente della Provincia e al Commissario del Governo.

I negozi di rivendita al dettaglio possono vendere articoli di cancelleria e beni di consumo

Una novità riguarda gli operatori del commercio al dettaglio che hanno il permesso di vendere alimenti e prodotti di prima necessità anche in tempi di coronavirus. L’ordinanza consente loro la vendita di articoli di cartoleria e di altri oggetti di consumo giornaliero, a condizione che la vendita di tali ultimi oggetti sia assolutamente marginale rispetto alla vendita dei generi alimentari e di prima necessità.

Gli studenti delle scuole professionali maggiorenni possono aiutare nelle case di riposo

Ad integrazione dell’ordinanza n.11/2020, il provvedimento odierno include tra il personale reclutabile su base volontaria anche gli studenti maggiorenni dell’ultimo anno delle scuole professionali per le professioni sociali. Il periodo di attività prestato presso le residenze per anziani (RSA) o altre strutture sociosanitarie è considerato, in sede di valutazione formativa finale, quale credito scolastico.

I consigli comunali e le comunità comprensoriali possono riunirsi in videoconferenza

L’ordinanza integra infine le disposizioni relative alle sedute degli organi collegiali degli enti locali del territorio provinciale, da svolgersi in videoconferenza o con modalità analoghe, anche quando tale possibilità non è regolamentata dagli enti medesimi e anche in deroga alla disciplina ordinariamente applicabile. È in ogni caso necessario assicurare il rispetto dell’identificazione dei partecipanti, l’invio della comunicazione di convocazione almeno 24 ore prima dell’inizio della seduta, la pubblicità (anche in forma di pubblicazione successiva della registrazione della seduta, per i consigli comunali o le assemblee comprensoriali), e la regolarità dello svolgimento delle sedute, anche con riferimento all’assistenza del/della segretario/a comunale o comprensoriale. Il/la Sindaco/a o il/la Presidente del Consiglio comunale o dell’Assemblea comprensoriale, ove previsto/a, possono disciplinare gli aspetti di dettaglio, sia organizzativi che di funzionamento della seduta.

Il punto nazionale

Misure simili in Veneto e Regione firma obbligo anche su mezzi pubblici

Il Comune di Treviso – primo in Veneto – introduce l’obbligo delle mascherine di protezione per chiunque si muova in area pubblica, (o ad uso pubblico) indipendentemente dal motivo dell’uscita da casa.

Per contrastare la diffusione del Coronavirus – spiega l’ordinanza firmata dal sindaco Mario Conte, anche presidente di Anci Veneto – è obbligatorio “utilizzare mascherine ovvero dispositivi di protezione individuale che abbiano le stesse finalità”.

La disposizione, che consente altri sistemi che “coprano in modo aderente naso e bocca”, vale anche per chi, nel limite delle restrizioni vigenti, effettua attività motoria, passeggiate o corsa. L’ordinanza integra inoltre la stessa obbligatorietà dell’uso di mascherine e guanti per il personale delle attività commerciali, come già stabilito in tutto il Veneto dal provvedimento della Regione. Le violazioni prevedono sanzioni da 25 a 500 euro.

Guarda conferenza Regione Veneto

 

La nuova ordinanza della Regione Veneto detta inoltre ulteriori misure atte a contrastare il diffondersi del contagio da coronavirus nei servizi legati al trasporto pubblico locale su ferro, acqua e gomma e per il trasporto non di linea taxi e noleggio con conducente e per i servizi atipici.

Categories: Primo Piano
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