Si tratta in particolare, della possibilità di rendere disponibili i terreni dell'amministrazione comunale e delle Regole per l'edificazione di case per i residenti.
«Mi pare che il contenuto delle motivazioni dell'ordinanza – dichiara L'assessore al Contenzioso Oscar De Bona – abbia indicato chiaramente che gli interessi pubblici della collettività ampezzana debbano prevalere su quelli privati. In questo modo viene riconosciuto al Comune il "potere-dovere di provvedere al governo del territorio" senza interventi di altri operatori».
«Auspico – prosegue l'assessore – che il ricorso in appello possa trovare accoglimento, come lo è stata la richiesta di sospendere l'efficacia della sentenza impugnata. In questo sono incoraggiato dal fatto che, nelle parole usate, il Consiglio di Stato ha, anche se prudentemente, anticipato che i motivi dell'appello hanno del fondamento. Ricordo inoltre che la Regione Veneto è intervenuta nel ricorso sostenendo le ragioni del Comune di Cortina.
In particolare sottolineando che il giudizio di primo grado era viziato perché non erano state chiamate le Regole ampezzane, proprietarie delle aree interessate. La Regione Veneto ha contestato inoltre la sentenza del Tar per non aver rispettato le scelte operate dal Comune, imponendo degli interventi per la realizzazione di seconde case, che non erano state oggetto de variante. In questo modo è stato procurato un ingiustificato vantaggio a dei non residenti a discapito dei cittadini di Cortina».
L'assessore al Contenzioso spiega che la Regione ha criticato l'intervento del Tar Veneto il quale aveva proposto, come determinazione vincolante, che alcuni lotti che ora sono a destinazione agricola dovessero essere trasferiti in residenziali solo perché collocati in prossimità a zone urbanizzate.