NordEst

A Levico incendio al nido, Torna il pericolo valanghe

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LEVICO TERME (TRENTO)/INCENDIO ALL’ASILO – Momenti di paura lunedì mattina a Levico Terme. Un incendio, è divampato nei locali cucina dell’asilo nido in viale Rovigo, poco distante dalle scuole Medie.
Il rogo ha costretto una trentina di bambini e le maestre all’uscita dallo stabile. I piccoli sono riusciti ad uscire in tempo e non si registrano nè feriti nè intossicati. All’origine dell’incendio ci sarbbe un probabile corto circuito di una piccola stufa elettrica. Indagini in corso da parte dei Carabinieri della zona.

TRENTO/DRAGONE PENSIONATO – Il procuratore capo di Trento, Stefano Dragone, lascia l’incarico a fine mese, raggiunti i 75 anni d’età. Dragone ha lavorato a Trento per otto anni, essendovi giunto nel settembre del 2003. Il procuratore descrive «la Provincia autonoma come una macchina pubblica che nel complesso funziona bene, e ho molto apprezzato – dice – la ricchezza del volontariato, anche come strumento per combattere il disagio sociale nelle zone più isolate. Quanto ai tempi della giustizia – spiega – restano fisiologici e ottimali, pure con la carenza di amministrativi già nota, unico neo. Gli avvocati sanno che i processi si fanno e spesso si patteggia». Si dice convinto che il Trentino non sia un territorio dove le infiltrazioni della ‘ndrangheta o di stampo mafioso in generale possano essere particolarmente favorite, così come del fatto che la microcrimnalità e la criminalità siano a bassi livelli. Un problema notevole rimangono invece i troppi infortuni sul lavoro.

TRENTO/IN CARCERE PER I CONTRIBUTI NON VERSATI –
Ha fatto il giro d’Italia la notizia dell’arresto di un trentino per contrinuti INPS non versati per 134 euro. I suoi avvocati, Marcello Paiar e Andrea Depilati, incaricati tardivamente di seguire il caso, ora stanno cercando una via d’uscita. L’uomo, in passato titolare di una ditta individuale, nel 2006 omise un versamento contributivo da 134 euro; omissione che poteva essere sanata con il pagamento e una piccola sanzione. Per qualche ragione, ciò non avvenne e così scattò un procedimento penale. All’inizio di quest’anno l’artigiano venne processato e l’8 febbraio del 2010 fu condannato in contumacia a tre mesi e 300 euro di multa. Non beneficiò della sospensione condizionale, perché aveva subito un’altra condanna simile: un mese per un altro mancato versamento di contributi Inps da 68 euro. Per quella prima condanna l’uomo, padre di famiglia con moglie e una figlia piccola, aveva intrapreso un percorso di riabilitazione, seguito dall’Ufficio esecuzione pene esterne. Al passaggio in giudicato della seconda condanna, quella a 3 mesi, all’artigiano venne notificato un ordine di esecuzione pena con sospensione di 30 giorni per permettergli di ricorrere al medesimo servizio. L’uomo però, che in quel momento non era seguito da un avvocato, ha erroneamente creduto che gli avvisi si riferissero sempre al primo procedimento per cui era già seguito dall’Ufficio esecuzione. È seguita una telefonata da parte dei carabinieri, che gli dovevano notificare degli atti. Dopo aver salutato moglie e figlia, convinto di dover solo ritirare una carta, ha scoperto che doveva entrare in carcere.

BOLZANO/FILMA 18ENNE NEI BAGNI –
Un ventiseienne della Pusteria è stato denunciato per aver filmato, con il proprio cellulare, una ragazza che si trovava nel bagno di un Istituto scolastico di San Candido, in Alto Adige. La ragazza, una diciottenne, se n’è accorta ed è andata di filato a sporgere denuncia alla polizia. L’uomo è stato denunciato.

BELLUNO/SINDACO AGGREDITO – Il sindaco di Vigo di Cadore aggredito in casa. Antonio Mazzucco, e la moglie sono stati assaliti nella loro abitazione da un uomo del posto che ha procurato a entrambi ferite che hanno reso necessario il ricovero in ospedale a Pieve di Cadore. Sull’episodio, accaduto nella tarda serata di domenica, stanno indagando i carabinieri di Cortina d’Ampezzo. L’aggressore è stato identificato e denunciato per lesioni personali e violazione di domicilio: si tratta di un contadino di Vigo di Cadore, già noto alle forze dell’ordine.

NORDEST/LA TV E’ DIGITALE –
  La rivoluzione tv arriva anche in Veneto e Friuli Venezia Giulia dal 29 novembre al 15 dicembre. Circa sei milioni e mezzo di persone dovranno sintonizzare i nuovi decoder (o i nuovi apparecchi) per seguire le trasmissioni digitali. Il segnale tradizionale si spegnerà (switch off) entro le dieci del mattino, il nuovo segnale dovrebbe – salvo complicazioni – arrivare nell’arco di poco tempo. Avvertenza: chi sta già vedendo trasmissioni in digitale, si ricordi di risintonizzare da capo il decoder.

NORDEST/PERICOLO VALANGHE – E’ di grado ‘marcato’ (3 su una scala di 5) il pericolo di caduta di valanghe su tutto l’arco montano. Lo rende noto la Protezione civile, in base alle previsioni meteorologiche. La previsione vale fino a giovedi’ 2 dicembre. Le nuove nevicate, che hanno portato altri 30-40 centimetri di manto e il vento in quota hanno portato ad accumuli che, soprattutto oltre i 1.800 metri di quota, possono essere instabili. Da mercoledi’ sono previste nuove precipitazioni nevose sopra gli 800-1.000 metri, che non favoriscono il consolidamento del manto nevoso.

TRIESTE/RICICLAGGIO – Tre province del Friuli Venezia Giulia figurano tra le prime 20 in Italia per riciclaggio del denaro sporco che mafie e ‘ndrine ricavano da traffici di droga, appalti truccati, estorsioni e prestiti a usura. Lo rivela una ricerca sull’Apporto della sicurezza pubblica alla creazione del Pil e del Bil’ (l’indice di qualita’ della vita) presentata al congresso dell’Associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp). In particolare, Gorizia si pone al terzo posto, con una media di 29,4 denunce ogni centomila abitanti tra il 2005 e il 2009, Udine quinta (21,4), Trieste 14/a (16,5); Pordenone e’ invece in fondo alla classifica, 98/a con una media di 2,5 denunce.

TREVISO/DELITTO SENZA COLPEVOLI –
Sono ancora molti i tasselli mancanti nelle indagini che devono dare un nome e un volto all’assassino di Daniela Vidoni. tra le piste seguite anche quella sulla vincita alle slot. Mercoledì mattina infatti, prima di essere uccisa, la 49enne aveva effettuato una vincita di alcune centinaia di euro, pochi per giustificare un omicidio, ma sufficienti forse per giustificare una rapina sfociata nella morte della donna.
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