Lo attesta la campagna "Sbilanciamoci!", realizzata da un vasto fronte di realtà appartenenti al mondo del volontariato e del terzo settore, giunta alla sua sesta edizione.
Quest'anno, vista l'eccellenza da sempre rilevata nelle buone pratiche del Trentino, la campagna ha dedicato un focus di approfondimento proprio a questa provincia ("Come si vive in Trentino?") e ha promosso un convegno internazionale a Trento, tenutosi nella sala stampa della Provincia alla presenza del presidente Lorenzo Dellai, del coordinatore del Rapporto Giulio Marcon e di esperti di sviluppo regionale dell'Unione europea dell'Ocse e dell'UNDP (United Nation Development Program).
L'evento ha ospitato inoltre la prima edizione del premio Quars alle buone pratiche locali, che ha vista premiata la Provincia autonoma di Trento assieme alle Regioni Puglia, Lazio e Veneto.
La campagna ha messo a confronto la realtà delle regioni e delle province autonome italiane. Ne emerge un quadro molto lusinghiero per il Trentino. Fra gli aspetti "di eccellenza", ad esempio, non solo la situazione economica (il Trentino risulta tra l'altro il territorio "meno iniquo" per quanto riguarda la distribuzione della ricchezza), il godimento dei diritti di cittadinanza nel loro complesso, la partecipazione dei cittadini alla vita della comunità: giudizio molto positivo viene espresso anche per la situazione ambientale – con un plauso particolare alla raccolta differenziata, che evidentemente non viene inficiata dal progetto di costruzione dell'inceneritore di Ischia Podetti – e per quella sanitaria, pur fra luci e qualche ombra (in particolare quella relativa alla migrazione ospedaliera).
Lo snodo più critico, invece, si rivela essere quello delle pari opportunità, anche se la partecipazione alla vita pubblica e politica delle donne risulta più elevata che nella media nazionale (non così i posti da esse occupati all'interno degli organi istituzionali); per quanto riguarda l'istruzione il giudizio finale, seppure complessivamente positivo, è parzialmente compromesso dal fatto che nella comparazione non si è tenuto conto dell'importanza nel nostro sistema della formazione professionale (cosa peraltro già emersa nelle precedenti edizioni del rapporto).
Come si vive in Trentino?
Il Quars (Qualità regionale dello sviluppo) è un indicatore che prova a individuare e collegare tra di loro le componenti di uno sviluppo fondato sulla sostenibilità ambientale, la promozione dei diritti, l'inclusione sociale, la partecipazione, le pari opportunità. Per i promotori della campagna "Sbilanciamoci!" queste sono le caratteristiche di uno sviluppo di qualità e su questa visione si basa la scelta degli indicatori che concorrono a formare la classifica finale delle regioni italiane. Oltre 40 sono gli indicatori utilizzati, suddivisi in 7 categorie: Ambiente, Economia e lavoro, Diritti e cittadinanza, Salute, Istruzione, Pari Opportunità e Partecipazione.
Il rapporto è stato realizzato da Anna Villa e Duccio Zola con la collaborazione di Tommaso Rondinella, Vittoria Mancini, Elisabetta Segre e Giulio Marcon. Vediamo in sintesi il volumetto dedicato specificamente al Trentino. Innanzitutto, in premessa viene espresso un giudizio positivo per "l'ampia disponibilità e reperibilità di dati e fonti aggiornate. Si tratta, per così dire, di un primo indicatore capace di raccontare già qualcosa di questo territorio, rivelando un'attenzione e una sensibilità particolari per il monitoraggio della qualità dello sviluppo trentino, non solo in termini demografici, economici o produttivi, ma anche ambientali e sociali."
Da segnalare inoltre, fra le voci raccolte nelle interviste realizzate dai curatori, anche quella di Walter Micheli, uno dei padri nobili dell'ambientalismo trentino, recentemente scomparso. La classifica generale distingue tre blocchi di regioni. Nelle posizioni più alte della classifica si collocano, con qualche eccezione, le regioni più piccole del Centro-Nord: al vertice della classifica troviamo le Province autonome di Bolzano e di Trento, mentre l'Emilia-Romagna si colloca in terza posizione.
Le altre posizioni medio-alte sono ancora appannaggio di regioni del Centro e del Nord. Nelle posizioni centrali, con livelli di qualità dello sviluppo intermedi, troviamo quattro grandi regioni del Nord industrializzato: Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria. Seguono le regioni del Centro-Sud e del Mezzogiorno, con valori inferiori alla media e vicini fra loro, come nel caso del Molise e della Basilicata. Chiudono la classifica finale Calabria, Puglia, Sicilia e Campania.
Un premio a Trentino, Veneto, Puglia e Lazio
Accanto alla presentazione del VI Rapporto QUARS (Qualità regionale dello sviluppo) la giornata di confronto nella sala stampa di piazza Dante a Trento ha offerto anche la consegna della I edizione del Premio QUARS alle buone pratiche locali. Per la categoria Partecipazione il premio è andato alla regione Puglia, per Economia e diritti alla Regione Lazio, per Welfare alla Regione Veneto mentre per lo Sviluppo Locale è stata premiata la Provincia autonoma di Trento.
"Mi piace pensare – ha commentato Dellai, ricevendo il premio – che questo riconoscimento vada prima di tutto nella direzione di contrastare due bugie, ugualmente pericolose, che talvolta si affacciano in Trentino. Dunque un premio contro l'autoreferenzialità, perché guai pensare che siamo i primi della classe e che non ci sia sempre da lavorare e da impegnarsi per migliorare. Dall'altra un premio contro quella cultura dell'autodenigrazione che vede sempre con sospetto e quasi con fastidio il fatto che dall'esterno, e succede fortunatamente spesso, si indichi il Trentino come modello".