In Piazza San Marco l’ultimo addio a Valeria Solesin, uccisa il 13 novembre nell’attacco al Bataclan di Parigi
#ValeriaSolesin l’addio su Twitter
>Intervento Patriarca per commiato Valeria
“In questi giorni acerbi abbiamo avuto uno straordinario senso di vicinanza”
Alla cerimonia funebre è intervenuto il padre di Valeria, Alberto Solesin. “In questi giorni ho letto che siamo stati un esempio. Se questo è stato vero anche solo in minima parte, voglio dedicarlo a tutti i Valeria e Andrea che non si arrendono”, ha detto parlando della figlia ma anche del compagno di lei Andrea Ravagnani, sopravvissuto alla strage.
“In questi giorni acerbi abbiamo avuto uno straordinario senso di vicinanza, un pensiero che ora vogliamo rivolgere alle altre famiglie delle vittime”, ha voluto sottolineare Alberto Solesin, ringraziando poi “l’unità di crisi della Farnesina per l’aiuto e l’umanità” e “i cittadini che hanno manifestato affetto, portando un fiore, e gli amici che ci hanno aiutato a superare i momenti più duri”. “Un pensiero va a nostro figlio Dario che, oltre a una sorella, ha perso un riferimento, e al suo compagno Andrea, che è uno di quelli che non si arrendono”, ha aggiunto.
“Valeria, Venezia non ti dimenticherà mai”
Il ministro della Difesa RobertaPinotti ha letto un messaggio inviato dal presidente francese Francois Hollande. ”A nome della Francia, voglio solennemente dire – recitava il testo – che non dimenticheremo Valeria, venuta da noi a studiare per amore della vita e della cultura, e che ha trovato la morte sotto il fuoco dei terroristi”.
Il Patriarca ai terroristi: “Come avete potuto?”
Il patriarca di Venezia Francesco Moraglia ricordando la studentessa uccisa ha detto: “Ci lasci come tuoi valori il tuo impegno nello studio e nel volontariato, il tuo desiderio di spenderti per una società più giusta”. Poi, indirizzando ai terroristi la sua domanda, ha chiesto: “Perché? Come avete potuto?”. Moraglia ha anche rivolto loro un appello: ”In nome di Dio, cambiate il vostro modo d’essere! Iniziate dal cuore, abbiate questo coraggio – ha detto -. Sì, si tratta del coraggio di dire: abbiamo sbagliato tutto. Chiedere perdono è la dignità dell’uomo”. “Non riuscirete a portarci ad odiare – ha concluso il patriarca – sarebbe la vostra vittoria, sarebbe la nostra sconfitta”.
Un lungo applauso da parte dei tanti presenti ha salutato l’uscita da piazza San Marco del feretro di Valeria. I funerali si sono chiusi con l’inno alla Gioia di Beethoven quindi la sepoltura al cimitero di San Michele, vicino alla tomba del nonno.
Un legame stretto con il Trentino
La 28enne ricercatrice di sociologia, specializzata in welfare al femminile, borsista alla Sorbona di Parigi, morta al teatro Bataclan per l’attacco terroristico di venerdì 13 novembre.
Valeria si era laureata in Sociologia a Trento e trentino è il suo fidanzato, Andrea Ravagnani di Dro, con lei quella tragica sera. Rose bianche e una cerimonia non laica ma civile, come hanno detto i genitori della ragazza.
Interventi del patriarca di Venezia, del Rabbino, dell’Imam. L’inno di Mameli e la Marsigliese e una delegazione trentina da Dro per salutare la giovane.