Ecco la sintesi delle analisi su terreni,
aria e acqua della Valsugana:
La presentazione in Provincia – Erano presenti il presidente Lorenzo Dellai, il vicepresidente e assessore all’ambiente Alberto Pacher, l’assessore alla sanità Ugo Rossi, il dirigente generale del Dipartimento urbanistica e ambiente Fabio Scalet, il dirigente generale dell’Appa Fabio Berlanda (accompagnati dai due responsabili sempre dell’Agenzia provinciale Maurizio Tava e Michele Lorenzin) e per l’Azienda provinciale per i servizi sanitari il direttore della Direzione igiene e sanità pubblica Alberto Betta.
Dopo la presentazione delle analisi condotte sui terreni, dunque, è stata oggi la volta della seconda "batteria" di dati risultante dai controlli ambientali che erano stati richiesti all’Agenzia provinciale protezione dell’ambiente di Trento dalla Giunta provinciale il 10 dicembre 2009. Per effettuare l’analisi dell’aria per la ricerca di diossine – per la precisione di policloro dibenzodiossine (PCDD) e policloro dibenzofurani (PCDF) – sono stati scelti due siti per il prelievo dei campioni, il primo presso la “pescicoltura Cappello", a Ovest dell’acciaieria, il secondo nel cantiere comunale in Via per Olle, situato ad Est della fabbrica.
Le concentrazioni di sostanze nocive riscontrate nell’aria campionata nel Comune di Borgo Valsugana rientrano nelle medie rilevata in Italia, in Europa e nel mondo ma in modo particolare sono confrontabili con le concentrazioni riscontrate a Trento, quindi in una località distante dall’acciaieria. Durante la normale attività dell’acciaieria Valsugana S.p.A. si sono effettuati inoltre controlli senza preavviso su entrambi i camini. I controlli hanno evidenziato, per tutti i parametri sia di concentrazione che di flusso di massa, il rispetto della normativa vigente (in particolare dei limiti fissati dall’Autorizzazione integrata ambientale – 2009 e Tabella B del Testo unico leggi provinciali).
Le concentrazioni di policloro dibenzodiossine e policloro dibenzofurani sono 384 volte (camino E1) e 333 volte (camino E2) più basse del valore limite ovvero rappresentano circa 0,3% del limite. Durante la normale attività dell’acciaieria, dall’1 febbraio al 4 febbraio 2010, sono stati effettuati infine dei controlli per la verifica delle acque di scarico. Sono stati prelevati inoltre i sedimenti in tre punti del corso d’acqua denominato roggia “Rosta Fredda”. Anche da queste analisi non sono emersi valori di tossicità significativi.
Anche dalle analisi effettuate dall’Appa sull’aria e sull’acqua a Borgo Valsugana e nei comuni limitrofi, legate all’attività delle acciaierie, non emergono, come già per i terreni valori di tossicità significativi. Questi nuovi dati sono quindi coerenti con quelli già registrati sui terreni, illustrati all’opinione pubblica un paio di settimane fa; nei terreni, lo ricordiamo, viene rilevato l’accumulo e il deposito di diossina e di altre sostanze inquinanti avvenuto negli anni (avente come causa l’attività delle acciaierie ma anche tutte le altre attività da cui si generano gli inquinanti).
La relazione conclusiva è stata anche trasmessa alla Procura della Repubblica. "Questo – ha detto il vicepresidente Pacher nella conferenza stampa seguita all’incontro con i sindaci – rappresenta un ulteriore passo, non l’ultimo passo in assoluto. L’Azienda sanitaria, nell’ambito di un progetto europeo, continuerà il monitoraggio ad esempio sul latte materno.
E’ importante però ricordare innanzitutto che i dati che oggi presentiamo, come quelli relativi ai terreni, sono stati analizzati e validati, sia per quanto riguarda il metodo di raccolta sia sotto il profilo dei risultati finali, dal pool di esperti nominato a dicembre dalla Provincia in sede nazionale. Prossimamente questi stessi dati saranno presentati in un incontro pubblico aperto a tutta la popolazione della valle. Confidiamo che in questo modo gli abitanti della Valsugana e gli stessi amministratori pubblici possano fare delle valutazioni più serene e più obiettive riguardo al futuro della loro comunità.
Fino ad ora – lo sottolineo – non abbiamo visto alcun dato che contrasti con questi. Abbiamo inoltre chiesto all’Azienda sanitaria di verificare se negli ultimi anni fossero arrivate segnalazioni di parte medico-sanitaria o di altre istituzioni pubbliche riguardanti allarmi per la salute pubblica. Sarebbe infatti logico attendersi che se qualcuno disponesse di dati significativi in questa materia li comunicasse tempestivamente all’autorità sanitaria.
Nulla è stato trovato negli archivi dell’Apss. Spero dunque che i risultati delle ricerche che abbiamo condotto attraverso l’Appa possano indurre a qualche valutazione, anche autocritica, da parte di chi, non da ultimo in sedi istituzionali, ha parlato della Valsugana come di una sorta di nuova Seveso. Ciò ha alimentato tutta una serie di prese di posizione, che si sono susseguite negli ultimi mesi e che non trovano avvallo nei dati che noi offriamo, dati scientifici immediatamente verificabili, posto che abbiamo reso pubbliche tutte le coordinate georeferenziali assieme alle metodiche e alle condizioni nelle quali i controlli sono stati effettuati. Ogni ragionamento sul futuro della valle si può naturalmente continuare ad articolare: ma liberi dall’incubo di un pericolo imminente per la salute della popolazione e per le nuove generazioni."
Vediamo ora in sintesi i risultati di questa seconda parte di analisi effettuate, come ripetiamo, su aria e acque. Per effettuare l’analisi dell’aria per la ricerca di policloro dibenzodiossine (comunemente, "diossine", sostanze tossiche che si sviluppano nei processi di combustione) e policloro dibenzofurani (composti tossici prodotti anch’essi dalla combustione incompleta di materiale organico, comunemente inclusi nella categoria delle diossine) sono stati scelti due siti per il prelievo dei campioni. Il primo sito è posto ad Ovest dell’acciaieria Valsugana S.p.A. di Borgo Valsugana, a circa 900 metri, presso la “pescicoltura Cappello”; il secondo ad Est, a circa 1500 metri dal sito della fabbrica, nel cantiere comunale in Via per Olle.
Sono state programmate due campagne di controllo. La prima campagna di prelievi, in un periodo di sospensione dell’attività dell’impianto, è stata effettuata dal 4 gennaio 2010 all’8 gennaio 2010. La seconda è stata effettuata dall’1 febbraio 2010 al 5 febbraio 2010, durante la normale attività dell’acciaieria. Per i dettagli tecnici relativi alle modalità di prelievo rimandiamo alle slides allegate.
Le analisi effettuate hanno permesso di quantificare sia la quantità totale per metro cubo come equivalente di tossicità, sia le quantità dei singoli congeneri tossici di PCDD e di PCDF. L’unità di misura utilizzata per esprimere le concentrazioni di PCDD e di PCDF in aria, è il femtogrammo (fg) che è pari a 10 alla meno 15 grammi. In sintesi, le concentrazioni di policloro dibenzodiossine e policloro dibenzofurani riscontrate nell’aria campionata nel Comune di Borgo Valsugana rientrano nell’intervallo di valori rilevati in Italia, in Europa e nel mondo ma in modo particolare sono confrontabili con le concentrazioni riscontrate a Trento. Nei campioni di aria analizzati è stata riscontrata la presenza preponderante dei seguenti congeneri: octacloro dibenzodiossine, eptacloro dibenzodiossine, e in misura minore eptacloro dibenzofurani, octacloro dibenzofurani. La composizione dei congeneri di policloro dibenzodiossine e policloro dibenzofurani rilevate in aria è simile a quanto riscontrato nei terreni prelevati nel Comune di Borgo e nei Comuni limitrofi.
Durante la normale attività dell’Acciaieria Valsugana S.p.A. sono stati effettuati anche dei controlli senza preavviso delle emissioni. Dall’1 febbraio al 4 febbraio 2010, dalle ore 20.00 al mattino successivo, sono stati effettuati sui due camini dell’acciaieria i campionamenti per la verifica di una serie di parametri; i controlli hanno evidenziato in sintesi, per tutti i parametri sia di concentrazione che di flusso di massa, il rispetto dei limiti fissati dall’Autorizzazione integrata ambientale – 2009 e Tabella B del TULP (testo unico leggi provinciali). Le concentrazioni di policloro dibenzodiossine e policloro dibenzofurani sono 384 volte (camino E1) e 333 volte (camino E2) più basse del valore limite ovvero rappresentano circa 0,3% del limite. La composizione di policloro dibenzodiossine e policloro dibenzofurani, evidenzia, in misura decrescente, octacloro e eptacloro diossine, octacloro e eptacloro furani, tetra, penta, esa furani.
Veniamo ora alle acque. Durante la normale attività dell’acciaieria, dall’1 febbraio al 4 febbraio 2010, sono stati effettuati dei controlli per la verifica delle acque di scarico. Lo scarico non è mai stato attivo durante il periodo dei controlli. Sono stati prelevati due campioni di acqua il giorno 4 febbraio 2010.
Il primo campione è stato prelevato nella vasca di ricircolo dell’acqua all’interno dell’acciaieria Valsugana S.p.A. mentre il secondo prelievo è stato effettuato nel corso d’acqua denominato roggia “Rosta Fredda” dopo l’immissione dello scarico dell’acciaieria. Sono stati prelevati anche i sedimenti in tre punti della roggia “Rosta Fredda”; un prelievo è stato effettuato a monte e due prelievi a valle dello scarico dell’acciaieria. Nei due campioni di acqua l’analisi non ha quantificato la presenza di policloro dibenzodiossine e policloro dibenzofurani (limite di quantificazione 0,5 pg/l espressi come equivalente di tossicità).
A livelli molto bassi, nel campione di acqua prelevato all’interno dell’acciaieria Valsugana S.p.A., sono stati rilevati octacloro dibenzodiossina e octacloro dibenzofurano mentre, nel campione della roggia, octacloro dibenzodiossina. A titolo di comparazione, il limite per le acque di scarico degli inceneritori è pari a 300 pg/l espressi come tossicità equivalente mentre 4 pg/l, sempre espressi come tossicità equivalente, è il valore fissato dalla legge per le acque sotterranee.