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Accoglienza in Provincia, sfilata e serata in piazza per gli atleti trentini di Pechino 2022

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Amos, Pietro e tanti altri: il futuro luminoso dello sport trentino, la festa in piazza Dante per gli atleti trentini rientrati da Pechino

Trento – Abbraccio della comunità di Cembra agli atleti che hanno dato riconoscimento in tutto il mondo alla “fucina” dei talenti del curling, proprio nel territorio che è diventato punto di riferimento nazionale e non solo per la disciplina. Il campione olimpico Amos Mosaner, assieme ai compagni di squadra dell’Italcurling, Mattia Giovanella e Sebastiano Arman, poco prima presenti alla cerimonia in Sala Depero a Trento, sono stati protagonisti di una bella serata nel centro del paese.


Premiazione degli atleti trentini partecipanti alle Olimpiadi invernali Pechino 2022


Arrivati nella sfilata aperta dalla fanfara degli alpini di Cembra, i tre sportivi hanno trovato tantissima gente ad accoglierli e sul palco allestito in piazza hanno raccontato le loro Olimpiadi, ricevendo anche un riconoscimento da parte del Comune.

Il loro, come hanno sottolineato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e l’assessore provinciale allo sport Roberto Failoni negli interventi ufficiali, è certamente l’esempio della capacità del Trentino, con i suoi territori e le sue piccole comunità, proprio come Cembra, di lavorare sapendo costruire, nel tempo, i successi. A partire dallo sport, che è un ambito sul quale tutta la provincia punta molto attraverso la preparazione per le prossime Olimpiadi invernali 2026 e i grandi eventi quali il Festival dello sport.

Alla serata hanno partecipato anche la presidente del Coni Trento Paola Mora, il presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder, il sindaco di Cembra-Lisignago Alessandra Ferrazza. In piazza tra gli altri il vicesindaco di Cortina d’Ampezzo Luigi Alverà, in segno dell’amicizia che lega le due comunità: fu nella perla delle Dolomiti infatti che negli anni Settanta un gruppo di amici di Cembra “scoprì” la disciplina delle “stones”, fino ad allora praticamente sconosciuta in Trentino, e decise di portarla in valle. Dando vita ad un’esperienza che ha portato, 50 anni più tardi, alla consacrazione dell’oro olimpico vinto proprio da Mosaner in coppia con Stefania Constantini.

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