Veneto: Zaia, accordo Hera Acegas-Aps. I cittadini paghino di meno – Lo ha detto lo stesso governatore, a margine della seduta di giunta. ‘La cosa importante e’ verificare – ha aggiunto Zaia – se in futuro i nostri cittadini pagheranno di piu’ o di meno i servizi. Questo e’ quello che importa’. Il presidente ha proseguito esprimendo l’opinione che per beni essenziali quali l’acqua ed il gas ‘ci sia un controllo pubblico’. Ovvero che ‘non si puo’ privatizzare tutto’.
Hera-Acegas, con sede legale non a Trieste milioni di perdite per gettito Friuli – L’eventuale spostamento delle sede legale da Trieste al di fuori del Friuli Venezia-Giulia – nell’ipotesi di una fusione di Acegas-Aps in Hera – comporterebbe per la Regione a statuto speciale la perdite delle compartecipazioni alle entrate tributarie quantificate in diversi milioni di euro.
A lanciare l’allarme è il consigliere regionale del Pdl e presidente della IV Commissione, Alessandro Calautti.
"Questa Regione a statuto speciale vive di compartecipazioni del gettito delle attività generate sul territorio. Se la sede della utility esce dalla nostra regione, Iva e Irpef prodotte in buona parte potrebbero non essere più parte della compartecipazione con un evidente depauperamento delle entrate regionali quantificabili in diversi milioni di euro", sottolinea a Reuters il consigliere regionale.
Lunedì scorso i vertici di Hera, che ha sede a Bologna, e di Acegas-Apas, insieme ai sindaci dei comuni azionisti della utility del nord est Padova e Trieste, hanno siglato una lettera di intenti che prevede l’avvio di trattative in esclusiva per 90 giorni finalizzate all’integrazione fra i due gruppi.
Uno dei punti più spinosi della trattativa riguarda proprio la sede legale che Acegas-Aps vorrebbe restasse a Trieste e che è stata anche l’ostacolo che ha portato allo stop dei colloqui per una integrazione con l’utility di Torino, Genova e Reggio Emilia, Iren.
Secondo Calautti, la questione della sede legale è ancora in sospeso nella lettera d’intenti "anche perché è difficile che Hera accetti la sede legale a Trieste".
"Se perdiamo le compartecipazioni sulle utility c’è il rischio di difficoltà per assicurare i servizi. La sede non è un fatto di campanilismo: la Regione vive di sei decimi di compartecipazioni su tutto quello versato in termini di irpef. Per dire, se le Generali cambiassero sede, per noi, sarebbe una botta mica da poco", conclude l’esponente del Pdl.