"A volte ci sembra di essere parte di un copione – ricorda Dalfovo dal palco in maglietta rossa – quasi in un picolo reame dove ci sono sudditi e gente che invece comanda. Siamo stufi di essere consultati a cose fatte. La democrazia non si fa con la fretta, ma è fatica, sapendo ascoltare tutti prima di decidere".
Non usa mezzi termini Dalfovo, anche se lo stile a volte è ironico, con qualche caricatura in dialetto trentino. "Lo parlo anch’io il dialetto", tiene a precisare fin dall’inizio del suo intervento, alla presenza di centinaia di aclisti da tutta la provincia di Trento.
Acli in prima linea contro i furbetti – Dai siti inquinanti in Valsugana ("Nessuno sapeva nulla, servivano le intercettazioni per scoprirli?"), al buco finanziario o meglio "Chiamiamolo el Bus – ironizza Dalfovo – perchè di quello si tratta con milioni di euro buttati al vento, ma non si capisce cosa è successo". Fino al caso Fiavè e all’auspicio che chi è fuori lo sia veramente, senza "rientrare dalla finestra".
Le bordate a Dellai nella sala in cui nasceva l’UpT (L’articolo del 2008 sul link) – Ironia della sorte, è proprio Dalfovo a strigliare il governatore trentino Lorenzo Dellai, nella stessa sala dove un anno prima si assisteva alla presentazione ufficiale dell’UpT in piena campagna elettorale per le provincali. A Luglio 2008, Dellai parlava ad Imèr di "Autonomia come antidoto alle solitudini", mentre oggi le Acli sottolineano che è importante: "Difendere l’autonomia con ciò che facciamo – ha rimarcato Dalfovo – non con ciò che diciamo".
Il governatore trentino, un anno fa parlava di "più equità, con filiere formative sul territorio, ambiente come casa comune e cittadini come soci e non utenti".
Un anno dopo il debutto dell’Upt a Imèr, Dalfovo rincara la dose e tiene a precisare che la formazione sul territorio è nata in capo alle Acli, "E’ l’ente delle Acli – sottolinea – anche se in pochi lo sanno". Serve più sobrietà – secondo Dalfovo – e più vicinanza della gente e ai giovani da parte della politica.
Una tassa per la montagna – "Va compensata la gente che vive in montagna – ricorda il presidente delle Acli – se può servire anche con una imposta, per socializzare maggiormente. Va rivisto il rapporto territorio – montagna. Lo stesso vale per i centri storici ridotti ormai a delle mummie, dove non si può più vivere. E’ diventato impossibile persino aprire una finestra".
L’appello ai sindaci e alla Comunità di Valle – Dal suo pulpito di Imèr, Dalfovo non risparmia nemmeno i sindaci: "Le leggi, i regolamenti, servono per tutelare, non per dare fastidio. Quì – ha aggiunto – è nata la prima Comunità del Trentino, ed è certamente una bella cosa. Ma siamo convinti che si dovrà arrivare presto all’elezione diretta, vogliamo occuparci direttamente di certe questioni, siamo stufi di deleghe".
Ambiente e Impianti – A Primiero le Acli non risparmiano nemmeno un collegamento impiantistico "di cui si parla da 20 anni (il San Martino – Rolle ndr) – ricorda Dalfovo – adesso la Provincia ha detto: Ghé pensén e si è presa 90 giorni per decidere. Va bene se serve a valorizzare e coinvolgere una Comunità, ma riflettiamo davvero!"
La frecciata a Malossini e le Vigiliane – "Ho letto con attenzione – ha detto infine Dalfovo – l’intervento di questi giorni sul turismo di Malossini, che parlava di ente centrale per la promozione. Lui è certamente un esperto di turismo, ma – idea mia – è meglio che si fermi lì!". Sulle Vigiliane invece, il presidente delle Acli ha ricordato come il messaggio sia stato travisato, "si voleva evidenziare – ha concluso l’esponente Aclista – come sia giunto il momento di rivedere la politica delle manifestazioni su Trento".
- La festa per ricordare gli amici scomparsi – Luigi Zortea (presente la moglie con le figlie), Antonia Pradel, Walter Micheli. E dal loro impegno è stata ribadita la necessità di più attenzione al territorio, con responsabilità e sobrietà della politica.
- Gruppi da tutto il Trentino – Oltre 600 persone presenti all’appuntamento di Imèr da tutto il Trentino. Volontari e Cuochi al lavoro già da sabato mattina con oltre un quintale di carne sui fornelli. Non sono mancati giochi, musica e intrattenimento per un appuntamento che si ripeterà il prossimo autunno.