Fratello di Giuliana, moglie di Luigi Zortea (già sindaco di Canal San Bovo, scomparso nella tragedia aerea in Brasile). Carattere tenace e determinato, Gianfranco viveva per la sua gente che stava laggiù ad attenderlo in Costa d’Avorio: “Un nuovo progetto, una nuova radio, una raccolta fondi per i pannelli solari” e tante altre iniziative cominciate molto tempo fa con i primi collegamenti via radio da Mezzano, nel Primiero.
Ho conosciuto quella terra grazie a lui – così come è accaduto a molti altri – ci ha portato per la prima volta in Costa d’Avorio. E l’ho visto lavorare a contatto con la gente, senza filtri e con la voglia di farli crescere, superando le difficoltà della fame.
Lassù in via delle Scure, c’era un’antenna che ho sempre invidiato da studente, la guardavo di mattina – luccicare con il sole – con ammirazione, per i suoi radiali che sparavano la potenza verso le Pale, ma riflettevano poi il segnale laggiù, nel sud del mondo, dove Gianfranco era solito ritornare spesso, più volte all’anno.
E poi rientrava con le foto a raccontarci come stava andando: con l’asilo, la scuola, la missione e le nuove opere da realizzare.
E’ passato in redazione poco tempo fa e ci raccontava dell’amarezza per il rinvio del suo ennesimo viaggio… “C’è la manutenzione da fare, il pannello da montare e la gente da incoraggiare!” Ma la vita ha sempre l’ultima parola.
Gianfranco era radioamatore da lungo tempo – conosciuto in tutto il Trentino con la sigla IN3DYG – tra i promotori della radio locale, appassionato di montagna, vicino al mondo del Soccorso alpino e alle spedizioni in alta quota, amante della bici e dello sci, ma soprattutto della sua terra che viveva fino in fondo.
L’Africa però, è stata per lui una scelta di vita: con molti sacrifici e non molte glorie, con gente che ha salvato dalla fame e amici che ha incoraggiato giorno dopo giorno. Da Mezzano la sua radio sparava la sua voce per il container da riempire, la medicina da recuperare o la spedizione da organizzare. Fino all’era di internet, dove radio Paix Sanwi – la sua creatura – arrivava a noi anche via internet.
In Africa, Gianfranco era lo “Stregone” (premiato dalla sua gente) per la capacità di aggiustare tutti i mali dell’amplificatore sul colle e dei giovani che sceglievano la strada sbagliata. Una vita in Telecom e tanti amici in missione. Lo vogliamo ricordare con il sigaro in mano e il cacciavite sempre pronto a riparare i nostri mali.
Ci mancherai Gianfranco. "Ogni tanto accenderò la radio sui venti metri e cercherò la tua voce, sperando che da lassù giunga forte fino a noi… per indicarci la strada da seguire!"
73+51 de IN3 ENR
La nostra redazione si unisce al dolore della moglie, delle figlie e dell’intera famiglia per la scomparsa di Gianfranco. La sua Africa sarà anche la nostra Africa…
Cz