LA TRAGEDIA – Marco Simoncelli e’ morto domenica per le conseguenze del grave incidente nel quale e’ rimasto coinvolto sulla pista di Sepang nel Gp della Malaysia. A dare la notizia e’ stato il responsabile della comunicazione della Dorna. Simoncelli, 24 anni, era giunto in arresto cardiocircolatorio al centro medico della pista.
Nell’incidente sono rimasti coinvolti oltre a Simoncelli (Honda), Colin Edwards (Yamaha) e Hiroshi Aoyama (Honda). A terra, senza casco e’ rimasto Simoncelli, che e’ stato letteralmente investito da Colin Edwards e da Valentino Rossi, che non e’ caduto.
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INCIDENTE INEVITABILE – ‘Marco Simoncelli e’ incappato in un incidente che non era possibile evitare. E’ scivolato e non si puo’ dare la colpa a nessuna norma di sicurezza, non c’era niente che si potesse evitare, e’ stato tanto sfortunato’. Il dottor Marco Russo della clinica mobile della MotoGp, visibilmente commosso, cerca di spiegare dai microfoni di Italia 1 cosa e’ successo a Sepang, in occasione dell’incidente che e’ costato la vita a Simoncelli. ‘Gli e’ passata una ruota sopra il collo – continua il medico -. E’ molto, molto difficile proteggere quella parte del collo. Devi poterlo muovere, e proteggerlo in maniera efficace e’ estremamente difficile’.
PETRUCCI: "NON SI PUO’ FINIRE COSI’ A 24 ANNI" – ‘E’ uno dei giorni piu’ tristi della mia presidenza. La tragica scomparsa di Marco Simoncelli mi ha profondamente turbato e sconvolto. La vita e’ sacra e non si puo’ morire a 24 anni per una gara’. Cosi’ il presidente del Coni, Gianni Petrucci, su quanto accaduto oggi sul circuito di Sepang. ‘Ho seguito in tv gli attimi fatali – dice ancora Petrucci – e ho sperato fino all’ultimo che Marco potesse farcela. Ho visto il dolore e l’angoscia del padre che era li’ al suo fianco. In quei momenti mi sono venute in mente le immagini di quando nel 2008 premiammo Marco al Coni con il Collare d’Oro e poi quando l’ho visto il mese scorso al Quirinale in occasione dell’apertura dell’anno scolastico: era un ragazzo solare, entusiasta, con una grande vitalita’. ‘Oggi invece tutti noi siamo in lacrime per lui – continua il presidente del Coni – e ci stringiamo attorno alla sua famiglia piangendo la morte di un campione. Una morte inconcepibile che ha lasciato attonito tutto lo sport italiano. E per questo ho deciso che fossero tutti gli sport oggi ad onorarlo con un minuto di raccoglimento’.
HAYDEN: "CI MANCHERA’, IN PISTA TUTTI FRATELLI" – ‘E’ una bruttissima giornata per tutti noi, Marco l’ho visto cadere, con la sua moto che andava verso l’interno e le altre che lo colpivano’. Cosi’ il pilota della Ducati Nick Hayden. ‘All’uscita di una curva gli e’ scappato il treno posteriore – dice ancora un Hayden visibilmente scosso – e probabilmente ha cercato di controbilanciare la moto e non ce l’ha fatta. Quando si e’ uno sopra l’altro c’e’ poco da fare’. ‘Sento un dolore molto forte – sottolinea l’americano, ex campione del mondo -: in pista siamo tutti fratelli e facciamo parte della stessa famiglia. Marco ci manchera’ tantissimo, era un ragazzo molto simpatico ed ora non so cos’altro dire, solo che possa riposare in pace. Sono vicino alla sua famiglia: in momento come questo bisogna esser forti’.
LORENZO: "MARCO RIPOSA IN PACE" – ‘In un giorno cosi’ non so proprio cosa dire, non ci riesco: solo che ci manchera’ tanto. Marco, riposa in pace’. Queste le uniche parole del pilota spagnolo Jorge Lorenzo.
AGOSTINI: "PURTROPPO E’ SPORT PERICOLOSO" – ‘E’ sempre dura quando succedono queste cose, non hai parole, ti chiudi in te stesso pensando a un ragazzo giovane che ha perso la vita amando il suo sport che purtroppo sappiamo essere pericoloso’. Giacomo Agostini commenta cosi’, ai microfoni di Sky Sport, la terribile notizia della morte di Marco Simoncelli a Sepang. ‘E’ stato trascinato all’interno della pista dalla sua moto – dice ancora il pluricampione del mondo – e quelli che arrivavano da dietro non hanno potuto evitarlo’. Secondo Agostini, ‘la gomma ha una colpa ma siamo anche noi piloti che vogliamo che la gomma duri dall’inizio alla fine senza calare di prestazione e spingiamo i tecnici a fare delle gomme che durino fino alla fine. Sarebbe piu’ giusto fare come ai miei tempi, quando la gomma si degradava e si andava piu’ piano fino ad arrivare al traguardo tutti nelle stesse condizioni’. Poi, sempre dai microfoni di Sky, Agostini si lascia andare ad un ricordo del pilota scomparso oggi: ‘era ancora un bambino, una persona piacevole che mi aveva promesso di venirmi a trovare a Bergamo in inverno. La sua fidanzata e’ di quella zona e lo aspettavo con ansia’.
STONER:"SE CASCO ‘VOLA’ SEMPRE BRUTTO SEGNO" – ‘Appena ho visto i filmati dell’incidente dentro di me sono stato malissimo’. Cosi’ il campione del mondo 2011 Casey Stoner sull’incidente che e’ costato la vita a Marco Simoncelli. ‘Ogni volta che il casco vola via – ha aggiunto l’australiano – e’ sempre un gran brutto segno’.