Si tratta della ventesima mostra allestita dalla Società Cormonese Austria
Cormons (Gorizia) – Il Museo del Territorio di Cormons ospita dal 28 dicembre 2016 al 5 febbraio 2017 una ricchissima mostra dedicata all’imperatore Francesco Giuseppe I curata e organizzata dalla Società Cormonese Austria, sodalizio (la cui anima è Nino Panzera, ben noto cultore della storia locale) che ha la particolarità di annoverare parecchie decine di soci austriaci assieme a un bel gruppo di appassionati friulani.
La ventesima mostra allestita dalla Società Cormonese Austria è dedicata, dunque, all’imperatore Francesco Giuseppe I. Questo per ricordare i cento anni della sua morte avvenuta al castello di Schönbrunn il 21 novembre 1916. Un doveroso omaggio a chi per sessantotto lunghi anni ha amministrato un grande impero ed anche le terre della Contea di Gorizia e Gradisca.
Ampio spazio è dedicato alla sua visita effettuata il 29 e 30 settembre 1900, a Gorizia, per le celebrazioni dei quattrocento anni di appartenenza di queste terre alla casa d’Austria. Viene pure riportato il passaggio per Cormons quando nel 1875, diretto a Venezia, si fermò per 8 minuti alla stazione ferroviaria per ricevere l’omaggio delle autorità e della popolazione cormonese.
La mostra presenta materiale in originale e numerose immagini provenienti da archivi diversi e percorre tutta la sua lunga vita, e le cartoline originali edite in occasione del 50° e 60° giubileo di regno ed altre dedicate alla sua persona. Molte le immagini poco conosciute o inedite in particolare quelle dei funerali assunte dal fotografo viennese R. Lechner e raccolte nell’album edito nel 1916 a cura dell’Associazione della Croce d’argento austriaca.
La mostra, che vuole presentare l’uomo più che l’Imperatore inizia con l’infanzia del giovane Francesco Giuseppe e l’istruzione impartita per il suo importante futuro. Tra i suoi istitutori c’era anche il goriziano conte Giambattista Coronini Cronberg. Prosegue con la sua grande famiglia e le immagini di giovane imperatore, il suo impegno per amministrare il grande impero dove si parlavano undici lingue ufficiali, impegno che lo vedeva al lavoro dalle prima ore del mattino tanto che lui si definì “il primo impiegato dello stato”.
I doveri di rappresentanza e la sua fede religiosa che lo vedeva sempre presente alle processioni ed alla lavanda dei piedi che ogni giovedì santo faceva a dodici poveri anziani di Vienna. Contestualmente nella stessa sala l’imperatrice Elisabetta lavava i piedi a dodici vecchie anziane. Il suo tempo libero e la sua vita privata, la grande passione della caccia esercitata fino alla tarda età. Non possono mancare le sezioni dedicate all’imperatrice Elisabetta, alla tragedia di Mayerling, all’amica Katharina Schratt la “gentile signora” compagna degli ultimi anni dopo la morte di Elisabetta avvenuta nel 1898 a Ginevra per mano dell’anarchico italiano Luigi Lucheni. Termina con i suoi funerali e il rito di dover bussare per ben tre volte alla porta della Chiesa dei Cappuccini per poter accedere alla cripta e riposare in pace assieme ai suoi avi. Non poteva mancare nell’ambito della mostra dedicata a Francesco Giuseppe il coinvolgimento dell’esposizione permanente delle opere dello scultore Alfonso Canciani, un brazzanese, membro del movimento artistico della Seccession, presente ed operante a Vienna negli ultimi decenni di vita dell’imperatore.