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Albergatori trentini chiedono cancellazione Imis. Pesante crisi anche per Agenzie di viaggio

Il consiglio direttivo dell’Unat – Unione albergatori, ha stabilito di sottoporre all’attenzione della Giunta provinciale alcune problematicità della categoria, impegnata in questa difficile fase di riapertura delle strutture

Trento – Il presidente Giovanni Bort consegnerà al presidente della Provincia, Maurizio Fugatti e all’assessore Roberto Failoni la richiesta di annullare per l’anno in corso l’Imis per gli alberghi: «Abbiamo apprezzato – dichiara Bort – la sensibilità della Giunta che ha differito il termine per il pagamento dell’imposta, ma la situazione impone un ulteriore passo: la cancellazione della stessa per le strutture condotte direttamente dagli albergatori.
Gli alberghi, infatti, stanno soffrendo perché nonostante la riapertura, molteplici fattori stanno ancora bloccando il turismo. Confidiamo nella riapertura delle frontiere, che potrà dare un po’ di ossigeno ai flussi, ma è evidente che per molte strutture alberghiere anche la stagione estiva è compromessa».
Il consiglio ha analizzato anche il protocollo per la riapertura delle imprese: pur nella consapevolezza che la sicurezza è la priorità da garantire per i clienti ed i collaboratori, gli albergatori chiedono alcuni aggiustamenti alle misure. In particolare, per quel che riguarda i buffet che, con le linee guida attualmente vigenti, sono praticamente impossibili da gestire.
«Anche su questo punto – fa sapere il presidente Bort – coinvolgeremo il presidente Fugatti e l’assessore Failoni. Finora i tavoli di lavoro tra i vari soggetti pubblici e privati, pur nella complessa peculiarità di questa emergenza covid, hanno funzionato bene: per questo siamo fiduciosi che le nostre richieste vengano ascoltate ed accolte».

In breve

Via libera dal dal Consiglio regionale del Trentino Alto Adige, con 40 voti favorevoli e 12 astenuti, al Disegno di legge n. 23 “Norme urgenti di rinvio del turno elettorale generale 2020 per l’elezione del sindaco e dei consigli comunali”, presentato dalla Giunta regionale. Il testo permette il rinvio delle elezioni comunali all’autunno, fissando una finestra temporale tra il 1° settembre e il 15 dicembre 2020, all’interno della quale sarà scelta la nuova data per il turno elettorale generale, in deroga alla disciplina ordinaria. La Regione ha autonomia nella decisione della data, ma “la scelta finale spetta ai Presidenti delle due Province autonome, rispettivamente Presidente e vicepresidente della Giunta regionale – che dovranno evidentemente tenere conto dell’obiettivo principale di garantire la sicurezza e la massima partecipazione dei cittadini, ma anche dell’esigenza di contenere la spesa, tenendo quindi in considerazione anche la data del referendum costituzionale. Nel testo finale del disegno di legge si preveda la possibilità che le elezioni comunali possano aver luogo contemporaneamente a referendum statali, anche confermativi, di modifiche costituzionali. In questo caso le modalità di svolgimento del procedimento elettorale (composizione e funzionamento degli uffici elettorali di sezione, orari della votazione, ordine di scrutinio…), seguirebbero le disposizioni stabilite dalla legge statale sul contemporaneo svolgimento dei referendum con le elezioni comunali. Andando quindi al voto il 20 settembre, i tempi previsti dalla disciplina ordinaria imporrebbero una finestra temporale per il deposito delle liste dei candidati che ricadrebbe tra il 14 e il 18 agosto. Per questo è stato approvato un apposito emendamento proposto dalla SVP che anticipa di una settimana tale finestra, stabilendo il deposito tra l’8 e l’11 agosto. Inoltre, è fatta salva la validità delle operazioni elettorali preparatorie già compiute in vista del turno elettorale previsto per il 3 maggio” (come le sottoscrizioni delle dichiarazioni di presentazione delle liste dei candidati alla carica di consigliere comunale, nonché delle dichiarazioni di accettazione della candidatura).Il disegno di legge ribadisce la piena legittimazione delle amministrazioni comunali uscenti ad operare con pienezza di poteri, anche oltre la durata del mandato amministrativo originariamente prevista, e disciplina la durata del mandato dei consigli comunali e dei sindaci che saranno eletti, al fine di portarli al rinnovo nel turno elettorale generale dell’anno 2025.

Le agenzie di viaggio incontrano Failoni: «Situazione critica, necessari interventi».  In questo momento cruciale per la nostra comunità, le Agenzie di Viaggio sono parte fondamentale per il rilancio sociale ed economico di una provincia a spiccata vocazione turistica come il Trentino. In Provincia di Trento sono presenti 94 agenzie di viaggio tra sedi e filiali, di cui l’80% di piccole e medie dimensioni, le quali a loro volta danno lavoro ad oltre 400 addetti, molte di esse muovono ricchezza in entrata sul territorio promuovendo e vendendo la nostra bellissima provincia, organizzando pacchetti viaggio per singoli e gruppi, facendo così lavorare hotel, pullman, guide, musei, insomma tutti i soggetti del sistema “turismo”. Fiavet, l’associazione che riunisce le agenzie di viaggio del Trentino e dell’Alto Adige, ha incontrato martedì l’assessore provinciale Roberto Failoni, per illustrargli lo stato di emergenza nel quale versa il settore. «La situazione – dichiara il presidente di Fiavet Trentino – Alto Adige Sebastiano Sontacchi – è drammatica per tutte le categorie, soprattutto del settore turismo, ma data la circostanza non possiamo non sottolineare la particolare e unica situazione in cui si trovano le agenzie viaggi; in poche parole siamo stati i primi ad avere ripercussioni sul lavoro già a gennaio per la chiusura di determinate destinazioni e saremo gli ultimi a poter ripartire per l’incertezza sulla riapertura delle frontiere nei prossimi mesi, anche per 3 ulteriori fattori da non sottovalutare e di non secondaria importanza: la scarsa o totale indisponibilità di ferie consumate durante il periodo di lockdown; la minore disponibilità economica delle famiglie a causa della cassa integrazione; l’aspetto psicologico della paura di viaggiare o della non completa fruibilità e godibilità della vacanza o del viaggio, anche aggravata dalle previsioni di una recrudescenza del virus in tardo autunno». Tenendo conto che la maggior parte delle agenzie di viaggio sviluppa circa il 60% del fatturato nei mesi da febbraio a maggio, il danno subito dalle aziende è quantificabile nella perdita dell’80% delle prenotazioni e relativo venduto rispetto al periodo gennaio-maggio 2019. Le perdite previste delle prenotazioni, e relativo venduto, sono superiori al 60% per la maggior parte delle agenzie nel periodo giugno-settembre 2020.

Redazione:
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