Mentre in Cina esplodono le tensioni (con almeno sedici poliziotti uccisi e 16 feriti in un attentato) da Bressanone il Papa dedica il proprio Angelus anche agli atleti che parteciperanno all'evento.
Guarda l'Angelus del Papa in diretta da Bressanone
Benedetto XVI era alla sua prima uscita pubblica da quando, lunedì scorso, si è trasferito nella città altoatesina per le sue vacanze. Sono stati circa 9mila i fedeli che hanno gremito piazza Duomo. Prima della preghiera mariana, Ratzinger ha ringraziato i fedeli e tutti coloro che "In vario modo sono impegnati per assicurarmi un soggiorno sicuro e sereno in questa città e in questa terra, a cui sono particolarmente legato e affezionato".
Il messaggio per le Olimpiadi di pace
Al termine dell'Angelus il Papa ha rivolto il suo pensiero agli atleti che parteciperanno alle Olimpiadi che si apriranno venerdì prossimo, l'8, a Pechino. "Sono lieto di indirizzare – sono state le parole de Santo padre – al Paese ospitante, agli organizzatori e ai partecipanti, in primo luogo agli atleti, il mio cordiale saluto, con l`augurio che ciascuno possa dare il meglio di sé, nel genuino spirito olimpico".
"Seguo con profonda simpatia questo grande incontro sportivo – ha proseguito il Papa – il più importante e atteso a livello mondiale, e auspico vivamente che esso offra alla comunità internazionale un valido esempio di convivenza tra persone delle più diverse provenienze, nel rispetto della comune dignità. Possa ancora una volta lo sport essere pegno di fraternità e di pace tra i popoli".
Il Pontefice ha quindi ricordato papa Paolo VI , "Uno dei cardini del Concilio Vaticano II", di cui, martedì, verrà commemorato il 30° anniversario della morte. "Man mano che il nostro sguardo sul passato si fa più largo e consapevole – ha detto Ratzinger -, appare sempre più grande, quasi sovrumano, il merito di Paolo VI nel presiedere l`Assise conciliare, nel condurla felicemente a termine e nel governare la movimentata fase del post-Concilio. Potremmo veramente dire, con l`apostolo Paolo – ha continuato – che la grazia di Dio in lui `non è stata vana".
Un ricordo per don Sandro de Pretis
La vicenda di don Sandro De pretis, sacerdote trentino che Gibuti ha privato della liberta' dallo scorso 28 ottobre, e' stata illustrata a Benedetto XVI da Monsignor
Luigi Bressan, a margine della preghiera dell'Angelus.
''Ho chiesto la benedizione del Santo padre sulla nostra diocesi – ha riferito mons. Bressan – e una preghiera particolare per don Sandro. Il Papa e' rimasto
visibilmente colpito nell'apprendere che un nostro sacerdote vive una situazione di profonda ingiustizia da tanti mesi''.