‘Per evitare disparità di trattamento fra esercizi commerciali’, si riapre dal 4 ottobre
Trento – Via libera in Trentino all’apertura dei negozi alla domenica indipendentemente dal fatto che un Comune sia turistico o a elevata attrattività commerciale. Lo prevede una nuova delibera approvata dalla Giunta provinciale. La motivazione è di “evitare disparità di trattamento tra gli esercizi commerciali”.
Il provvedimento fa seguito alla recente ordinanza del Tar di Trento che ha accolto i ricorsi presentati dal Consorzio Shop center Valsugana e dal Consorzio Cavalli e Habitat Arredamenti.
Un atto che ha consentito solo ai due ricorrenti la possibilità di aprire la domenica. La Giunta provinciale, per appianare il vantaggio competitivo che così si è creato – dice una nota – ha pertanto deciso di adottare un nuovo provvedimento che rimarrà in vigore fino a che la Corte costituzionale non deciderà in merito al ricorso presentato dal Governo lo scorso 28 agosto contro la legge provinciale numero 4 del 2020, che disciplina la materia degli orari dei negozi in Trentino.
In breve
La Giunta provinciale di Trento ha adottato una delibera con la quale viene avviata la chiusura graduale della residenza Fersina di Trento, dove al momento sono ospitate 184 persone. Il provvedimento è motivato dal fatto che “la struttura può accogliere fino a 250 richiedenti asilo, e comporta sia per il gestore, sia per gli stessi ospiti, un significativo impegno nella gestione della convivenza interna, considerata la necessità di evitare situazioni di assembramento al fine di prevenire la diffusione del Covid-19”. “Si procederà alla riduzione delle presenze all’interno della residenza fino alla chiusura della stessa, compatibilmente con la disponibilità di posti che si renderanno fruibili nel progetto di accoglienza straordinaria”. Lo rende noto la Provincia. Nel corso degli ultimi due anni le strutture utilizzate per l’accoglienza straordinaria dei richiedenti protezione internazionale sono passate da 196 a 77, e i territori comunali interessati sono passati da 72 a 22. Le persone accolte nelle valli sono scese da 547 a 114, a Rovereto da 163 a 22 e a Trento da 551 a 499.