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Dolomiti, arretrano i ghiacciai in Trentino: persi 65 ettari nel 2023

Dati della Sat, “processo irreversibile”

Il ghiacciaio della Fradusta nel 2022/2023 e in basso nel 2012 [ph Ervino Filippi Gilli]

NordEst – Nell’ultimo anno vi è stato un arretramento significativo dei ghiacciai delle principali vette del Trentino, con una diminuzione progressiva della copertura nevosa invernale, un’accelerazione della fusione estiva e un incremento dei crolli circolari. Complessivamente, nel 2023 si sono persi circa 65 ettari di ghiaccio, una superficie pari a 90 campi da calcio.

È quanto emerge dall’ultimo rapporto della Commissione glaciologica della Società degli alpinisti tridentini (Sat), presentato in conferenza stampa. Il rapporto mostra l’arretramento registrato sui principali ghiacciai in un solo anno, con un approfondimento specifico su alcune vette. In particolare, il ghiacciaio dell’Adamello-Mandrone è passato da 1.362,1 ettari del 2022 ai 1.339,4 del 2023, il ghiacciaio del Lares è passato da 490,7 a 462,6 ettari e il ghiacciaio del Lares da 304,7 a 281,9 ettari.

“I dati del 2023 mostrano un arretramento importanti rispetto alle serie storiche, sicuramente inferiore rispetto all’anno precedente ma comunque fuori scala. La montagna si sta trasformando velocemente, più di quanto sia in grado di adattarsi: perdere un fronte di ghiacciaio di 100 o 200 metri significa che il terreno intorno si adatta rapidamente e talvolta crolla”, ha detto il presidente della Commissione glaciologica, Cristian Ferrari. Secondo le stime presentate, alla fine del secolo quasi tutti i ghiacciai minori del Trentino si saranno sciolti completamente, mentre rimarranno solo piccoli ghiacciai in alta quota.


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